Vediamo quando serve il certificato medico a scuola in questa situazione di pandemia da Coronavirus e cosa dicono i pediatri a tal proposito.
Tra poco si torna scuola e genitori insegnanti sono molto preoccupati, sono tante le cose da ricordare. Secondo i pediatri è importante che ognuno faccia la propria parte se vogliamo che la scuola rimanga aperta, a partire dai genitori che devono secondo Giuseppe di Mauro, presidente della società italiana di pediatria preventiva e sociale, insegnare loro ai figli come utilizzare la mascherina, mantenere il distanziamento e igienizzare o lavare le proprie mani. Ma cerchiamo di fare chiarezza su quando serve il certificato medico.
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Per fare qualche chiarimento dobbiamo fare riferimento alle linee guida pubblicate Il 21 agosto ” indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS Cove due nelle scuole nei servizi educativi dell’infanzia”. Per quanto riguarda il primo giorno di scuola non ci sono certificati medici da portare anche se qualche Istituto privato l’ha chiesto.
Quando serve il certificato medico in caso di
Ecco come riassume le regole Di Mario:
- se il bambino ha più di 37,5° di temperatura rimane a casa
- la stessa cosa se presenta sintomi come: raffreddore, tosse, mal di testa, perdita di gusto/olfatto, diarrea
In questi casi:
- la prima cosa che devono fare i genitori è rivolgersi al pediatra
- il pediatra richiederà un tampone
- i risultati del tampone arriveranno dopo 24-48 ore
- in caso di tampone negativo il bambino torna scuola
Altrimenti scatta il protocollo anticovid:
- il tracciamento dei contatti
- isolamento del gruppo classe che non avrà contatti con l’esterno per limitare eventuali focolai
Come spiega Di Mauro affinché tutto vada per il verso giusto è fondamentale che ognuno faccia la sua parte; dalla scuola secondo Di Mauro dipende l’intero sistema; è molto importante che la collaborazione insegnanti-genitori-medici funzioni per poter individuare e bloccare un focolaio prima che si diffonda.“ Ci auguriamo come promesso dal governo, che dal 14 in avanti la maggior parte del tempo nei disponibili (Circa l’80%) sia riservato alle scuole” , continua Di Mauro, secondo il quale la fortuna è che i bambini si contagiano meno degli adulti e hanno pochi sintomi anche se riconoscibili.
- Se l’assenza dura più di tre giorni, nei nidi e nelle materne è necessario per il rientro un’attestazione del pediatra sulla salute del bambino
- Se l’assenza dura più di cinque giorni dalle scuole elementari in su sarà necessario l’attestazione del pediatra
Il certificato del pediatra potrà essere lasciato rilasciato solo dopo un tampone negativo
Dopo aver chiarito questi punti Di Mauro si dice ottimista “Ce la possiamo fare, si tratta di imparare a convivere con il virus, senza allarmismi”
Non tutti i pediatri sono ottimisti come Di Mauro però, Paolo Biasci, presidente della federazione italiana medici pediatri, pensa che tra massimo un mese le scuole italianesaranno in preda al caos a causa dei tamponi. Secondo Biasci le classi si svuoteranno sia per i contagiati che per i sospetti. Visto il numero alto dei tamponi richiesti bisognerà attendere per la risposta da 7 a 10 giorni e se nel frattempo il raffreddore fosse passato si dovrà comunque attendere.
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Ecco la lista dei sintomi sospetti e redatta dall’Istituto superiore di sanità; sono disturbi comuni e tipicamente stagionali che potrebbero però nascondere un sospetto covid quindi dovranno essere trattati con la conseguenza che in caso di assenze superiori e 3-5 giorni il certificato potrà essere redatto solo dopo un tampone negativo.
Sintomi per i bambini piccoli:
-
- Tosse
- cefalea
- nausea
- vomito
- diarrea
- faringodinia (dolore la faringe)
- dispnea
- mialgie
- rinorrea
- congestione nasale
sintomi nei bambini più grandi:
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- brividi
- tosse
- difficoltà respiratorie
- perdita o diminuzione dell’olfatto
- perdita o alterazione del gusto
- rinorrea
- congestione nasale
- faringodinia
- diarrea
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Care unimamme, voi cosa ne pensate della prossima riapertura delle scuole e di queste informazioni riportate dal Corriere?
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