La cameretta, come ogni genitore sa, è il regno segreto di ogni bambino. Ma come convincerlo a rimetterla a posto dopo aver giocato?
Per ogni mamma rimettere a posto la cameretta del proprio bambino diventa un vero e proprio dilemma. I bimbi, purtroppo, sono soliti dopo aver giocato non riordinarla e lasciare ovunque i giochi che hanno adoperato.
Ad aiutare le mamme in questa impresa titanica sono diverse tecniche, una tra le più famose è quella relativa al metodo montessori. L’idea di base del metodo è di non far sentire il bambino un estraneo in casa sua, ma parte integrante dell’abitazione.
Proprio per questo, visto che la camera è il suo regno, è necessario renderla a sua misura in modo tale che sia lui stesso a sistemare una volta aver finito di giocare.
Così ogni mobile, dalla libreria fino alla cesta dei giochi, deve essere costruita in base alla sua altezza e a quel punto il piccolo è talmente autonomo che da solo riuscirà a riordinare tutto senza un aiuto esterno.
Un’altra cosa fondamentale è responsabilizzare il bambino, mettendolo al corrente del valore dei giochi che possiede, tanto che in un articolo precedente si è parlato di quanto sia fondamentale per ogni piccolo possedere pochi giochi così da comprendere il loro peso.
Insomma il momento del mettere a posto non piace a nessuno: né ai grandi né ai bambini, ma è bene che fin da piccini si impari a farlo.
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A causa di ciò molte mamme tendono fin dalla tenera età a far capire ai propri bimbi quanto sia importante avere una camera pulita e ordinata.
Infatti in tantissime escogitano metodi e soluzioni per arrivare a questo intento. Una cosa che può riscuotere successo è il fatto di rendere il momento del riordino non una perdita di tempo e una cosa noisa, ma un istante divertente e magico.
Ad esempio insieme al proprio bambino si potrebbe cantare una canzoncina che con il passare del tempo diviene un vero e proprio rituale, in modo tale che il bambino associ a quel dovere un momento felice.
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Per rendere il tutto più allegro si potrebbe anche ricorrere a delle scatole colorate e a delle etichette dove, il bimbo, da solo, può apporre il proprio nome divenendo consapevole che, di quei giochi, deve prendersi cura perché suoi.
Infine ricorrendo a un pò di fantasia si può far credere al bambino, almeno fino a una certa età, che si tratti di una meravigliosa avventura dove, un pò come in Toy story, i vari giocattoli una volta sistemati nelle loro postazioni, giunta la notte, prendono vita.
Ecco con l’immaginazione si può fare qualsiasi cosa e di certo diventa fondamentale, soprattutto quando si vuole introdurre nella routine quotidiana di un bambino una cosa che fino a poco tempo prima non conosceva.
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E voi unimamme come avete convinto i vostri bambini a mettere in ordine?
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