Quanto sono dannosi i videogiochi nella vita dei bambini? Spesso i genitori tendono a demonizzarli senza sapere bene che cosa siano.
È innegabile intorno ai videogiochi se ne sentono di tutti i colori, ma sono davvero così dannosi per i più piccoli?
In realtà per molti di questi si tratta di vere e proprie dicerie che non hanno nulla a che fare con il gioco in sé. Purtroppo molti genitori pensano che i videogiochi siano dannosi e che far avvicinare il proprio bambino a questi possa fargli iniziare una dipendenza poi difficile da sdradicare.
Quello però che non si considera è il fatto che i videogiochi, anche se sembra difficile crederlo, sono molto simili ad un film, ad un libro o ad una poesia. Allo stesso modo hanno il compito di intrattenere chi lo utilizza, consentendogli di fargli sviluppare una serie di emozioni simili a quelle che si provano al cinema: felicità, tristezza, rabbia, commozione.
Attraverso il videogioco, il bambino può immedesimarsi nel suo personaggio e compiere dei viaggi incredibili che gli consentono di sviluppare la sua fantasia. Come se leggesse un libro, il piccolo ha la possibilità di viggiare ma stando seduto perché si immerge in contesti e situazioni lontani da lui.
Allora perché sono così tanto odiati soprattutto dai genitori?
Intorno a questi si è creata una certa diffidenza da parte degli adulti perché esistono alcuni videogiochi che rapiscono totalmente l’utente che ci sta giocando.
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Inoltre alcuni videogiochi, per i bambini di una certa età, possono risultare violenti e diseducativi, proprio perciò è bene che un genitore conosca e si attenga al codice PEGI che indica la fascia d’età alla quale è adatto il gioco in questione.
Infatti in un articolo precedente si è discusso di quanto sia importante far avvicinare i bambini a questo tipo di intrattenimento in modo graduale e consapevole, delinenado un’età in cui sono abbastanza “grandi” da poterci giocare – fissata a sette anni -, ma sempre con la supervisione del genitore.
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Insomma è vero che esistono tanti giochi non adatti ai bambini, ma tanti altri invece sì dai quali i piccoli possono apprendere tantissime cose sia a livello informativo sia culturale.
Per evitare lunghi e infiniti lamenti da parte dei più piccoli, che insistentemente chiedono ai propri genitori di giocare ai videogiochi, ciò che si potrebbe fare è educare adulti e bambini a questo tipo di intrattenimento, in modo tale che i “grandi”, essendo più informati possano apprezzarli, mentre il piccolo potrà finalmente giocarci perché supervisionato. Un bel compromesso che in casi come questo non guasta mai!
Dunque, concludendo, i videogiochi non devono far paura e nemmeno vanno visti come prodotti del demonio, ma iniziando a conoscerli maggiormente si può scoprire un mondo mai visto prima.
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E voi unimamme cosa ne pensate dei videogiochi?
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