Rientro a scuola, allarme contaminazione per quaderni, fogli e accessori: reale pericolo o inutile paranoia?
Bambini e ragazzi italiani sono tornati sui banchi di scuola, dopo molti mesi di lontananza, tra pausa estiva e soprattutto chiusura delle scuole a causa dell’emergenza sanitaria del nuovo Coronavirus. Un periodo storico che nessuno avrebbe mai immaginato di vivere e che ha posto tutti davanti a nuove sfide. A cominciare proprio dalla scuola che si trova ad affrontare una nuova organizzazione che ne ha stravolto abitudini e riti. Insegnanti, personale scolastico, studenti e famiglie sono chiamati a rispettare nuove regole e procedure di sicurezza per prevenire i contagi.
All’inizio un po’ di caos è normale e ancora ci vorrà del tempo per abituarsi alle nuove norme che, sebbene fastidiose o limitanti in alcuni casi, sono comunque indispensabili.
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Tra le problematiche sorte in questi giorni relativamente alla riapertura delle scuole e allo svolgimento di tutte le attività scolastiche, ci è posti il problema del rischio di contaminazione dagli oggetti in classe: cartelle, zaini, quaderni, astucci, penne, matite e i fogli utilizzati per i compiti in classe che allo scadere del tempo concesso per lo svolgimento vengono ritirati dall’insegnante. Come ci si deve comportare in questi casi? Una risposta è arrivata dagli esperti.
Distanziamento tra ragazzi in classe e uso delle mascherine chirurgiche non sono gli unici problemi riguardanti lo svolgimento delle lezioni e delle altre attività scolastiche in presenza. Questioni importanti le hanno sollevate anche gli eventuali rischi di contaminazione dagli oggetti. Quelli che i ragazzi portano da casa, come il corredo scolastico, e quelli in uso in classe. Ricordate quando la scorsa primavera andavamo a fare la spesa con i guanti e disinfettavamo tutto? Ecco, oggi allo stesso modo si temono i contagi da Covid-19 anche dagli oggetti in classe.
Così c’è chi ha addirittura vietato in classe libri, quaderni, penne e astucci, con la scuola che fornisce ai ragazzi tutto il necessario e chi invece “mette in quarantena” quaderni e fogli dei compiti in classe, per evitare il rischio di infezione. Sono misure esagerate?
Nel primo caso, l’Istituto Falcone Righi, un liceo scientifico e istituto tecnico all’avanguardia di Corsico, in provincia di Milano, ha bandito dalla scuola zaini, astucci, penne e quaderni. Ai ragazzi sarà dato un tablet o computer portatile per seguire le lezioni, contenente le versioni digitali dei libri di testo. Al termine delle lezioni, gli studenti dovranno ciascuno pulire il dispositivo usato con le salviette igienizzanti fornite dalla scuola, per poi riporlo in carica in un apposito armadietto e lasciarlo ai compagni che andranno in classe il giorno seguente. Per limitare il numero degli studenti presenti nell’istituto, che ospita 1400 ragazzi, la dirigente scolastica ha disposto la frequenza alternata per le 66 classi della scuola, come riporta il Corriere della Sera. Una gestione estremamente prudente e sicuramente innovativa.
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Durante l’estate, il Ministero dell’Istruzione aveva fornito delle linee guida per la riapertura delle scuole, redatte con le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico (CTS). Insieme alle regole generali valide per tutti, il Ministero aveva comunque lasciato agli istituti una certa autonomia organizzativa, tenendo conto delle singole strutture e delle esigenze particolari di ognuno, per introdurre misure particolari di sicurezza. Il fine ultimo è sempre la prevenzione dei contagi da Coronavirus.
Così, se la scuola di Corsico ha bandito zaini, libri cartacei, quaderni, fogli e penne, introducendo l’uso del tablet, altre scuole italiane hanno introdotto altre misure di sicurezza per scongiurare i contagi. In alcuni casi davvero particolari. Per evitare i rischi di infezione dagli oggetti, alcune scuole hanno introdotto la “quarantena” per i compiti in classe. Il che significa che dopo lo svolgimento, i fogli dei compiti in classe saranno riposti in cassetti o in scatoloni e verranno corretti dagli insegnanti solo dopo che saranno trascorse 48 ore, così come passeranno altre 48 ore prima della riconsegna dei compiti corretti agli studenti. In altre scuole, addirittura, la quarantena dei compiti durerà 72 ore. Gli armadietti che contengono i compiti saranno sanificati. Misure simili sono state proposte in diverse altre scuole italiane. Come segnala Skuola.net.
Misure eccessive? Secondo l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco sì.”Il mio consiglio è: lasciamo perdere la quarantena di 72 ore per fogli, fotocopie e quaderni. Lo può fare una biblioteca, ma per un insegnante significherebbe stravolgere il proprio lavoro e sarebbe un impedimento all’attività scolastica“, ha detto Lopalco in un video pubblicato sul suo canale YouTube. “Il virus resiste molto poco su una superficie non impermeabile come la carta e il cartone“, ha aggiunto. Dunque, il trasferimento delle eventuali goccioline infette dai fogli dei compiti alle mani dell’insegnante è minimo. “Dopo aver maneggiato i fogli è sufficiente lavarsi le mani con acqua e sapone o con un gel idroalcolico; una basilare norma di igiene”. Il rischio di contagio da un foglio sul quale uno studente ha respirato o tossito è “molto vicino allo zero“, ha spiegato Lopalco.
“Dobbiamo tutti far uno sforzo perché i timori non si trasformino in paranoia o panico“, ha sottolineato l’epidemiologo, che guida la task force della Regione Puglia per il Covid-19.
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