In vista del rientro a scuola, emerge il problema della dotazione delle mascherine chirurgiche, basteranno?
Una delle maggiori problematiche legate al rientro a scuola riguarda l’uso delle mascherine chirurgiche. A lungo si è discusso come e per quanto tempo gli studenti dovessero indossare le mascherine degli edifici scolastici. La regola di base, ribadita nelle linee guida e dagli esperti, è che la mascherina va indossata al momento dell’entrata e dell’uscita da scuola, anche con gli studenti scaglionati, e quando i ragazzi si trovano negli spazi comuni, come corridoi, bagni, atri ecc. In classe, durante la lezione, non c’è l’obbligo di indossare la mascherina a meno che non sia possibile far rispettare la distanza di almeno un metro.
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I bambini della scuola d’infanzia, invece, non dovranno indossare la mascherina, perché in Italia sotto i 6 anni di età sono esentati. Anche perché sarebbe molto difficile far osservare questa regola a bambini così piccoli.
A scuola le mascherine saranno fornite a studenti e personale scolastico dal Governo a seguito di un acquisto straordinario disposto dal commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri. La fornitura sarà sufficiente? È la domanda che si sono posti diversi esperti.
A inizio settembre, il commissario straordinario per l’Emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, aveva annunciato la dotazione eccezionale di mascherine chirurgiche per tutte le scuole italiane. Una prima distribuzione era già stata avviata, poi, secondo i piani, il Governo continuerà “distribuire 11 milioni di mascherine chirurgiche al giorno“, aveva detto Arcuri. La fornitura è per gli studenti, gli insegnanti e tutto il personale scolastico. Per motivi i igiene e sicurezza, infatti, è bene che le mascherine vengano consegnate a scuola. Il commissario aveva parlato di una misura di prevenzione che “non ha eguali in alcun altro Paese”, come riporta l’agenzia Dire.
Quasi subito, tuttavia, è sorto subito il dubbio sul rischio di fornitura insufficiente o in ritardo. Se non avranno abbastanza mascherine, come si regoleranno le scuole? La mascherina chirurgica, infatti, può essere utilizzata solo per alcune ore e va gettata via quando i ragazzi escono da scuola. Non può essere riutilizzata. Quindi va cambiata ogni giorno.
Anche alla luce di questo problema qualcuno aveva sollevato la questione se le mascherine da indossare a scuola dovessero essere solo quelle chirurgiche, fornite dalla scuola, o se bambini e ragazzi potessero indossare anche mascherine in tessuto portate da casa. Per dirimere la questione nei giorni scorsi un membro del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) aveva dichiarato al quotidiano Il Messaggero che vanno bene anche le mascherine di stoffa, personali e lavabili, che gli studenti potranno utilizzare quando per qualsiasi motivo quelle chirurgiche non fossero disponibili. In questo caso le famiglie dovranno avere cura di lavare e disinfettare ogni giorno le mascherine di stoffa indossate a scuola dai figli.
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In ogni caso, tuttavia, le mascherine chirurgiche sono sempre da preferire, mentre quelle personali e di comunità sono consentite solo in via eccezionale. Una eccezione che comunque vale solo per bambini e ragazzi ma non per il personale scolastico e per gli insegnanti, che invece dovranno utilizzare esclusivamente le mascherine chirurgiche in dotazione alle scuole.
Il motivo per cui le mascherine chirurgiche sono da preferire è che sono uguali per tutti e sono prodotte per proteggere dalla trasmissione di infezioni respiratorie. Quelle personali, invece, potrebbero non essere altrettanto sicure.
Il problema della fornitura alle scuole, tuttavia rimarrebbe, secondo alcuni pediatri. Paolo Biasci, presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), dopo aver sollevato il problema del rischio di caos nei tamponi, quando molti bambini si ammaleranno con l’arrivo della stagione fredda, ha anche affermato che le mascherine chirurgiche fornite alle scuole non sarebbero sufficienti. “I dispositivi che sono stati forniti bastano a malapena per il personale scolastico”, ha detto al Corriere della Sera. Questo significa che alle mascherine dovranno pensare le famiglie, acquistandole per i figli. Ricordando che bambini e ragazzi dovranno cambiare la mascherina tutti i giorni. Biasci ha aggiunto che esiste anche la versione pediatrica delle mascherine chirurgiche, al prezzo di 50 centesimi l’una, ma che non si trova facilmente. Per i genitori si tratta dunque di una ulteriore spesa. A meno di non usare per qualche tempo la mascherina in tessuto lavabile.
Infine, sulla sicurezza dell’uso delle mascherine a scuola, i genitori sono stati rassicurati dai pediatri italiani che hanno fatto chiarezza su tutti i dubbi e hanno smentito tutte le bufale e le fake news che paventavano rischi per la salute dei bambini, come il rischio di respirare la propria anidride carbonica e le alterazioni alla flora batterica intestinale. Tutte falsità messe in giro da chi vuole speculare sulle paure delle famiglie.
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