Riapertura delle scuole: quando vedremo i primi contagi, le previsioni secondo gli esperti.
Finalmente in Italia hanno riaperto o stanno riaprendo le scuole di ogni ordine e grado, con bambini e ragazzi felici di ritrovare i loro compagni e anche gli insegnanti, dopo i lunghi mesi di isolamento del lockdown per l’emergenza sanitaria del Coronavirus e la pausa delle vacanze estive. Alcuni studenti, quelle delle zone più colpite dal virus, non vanno a scuola dalla fine di febbraio. Un tempo enorme, che purtroppo ha inciso sul rendimento scolastico e ha pesato anche sulle condizioni psicologiche degli studenti, soprattutto quelli più piccoli.
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Pur tra mille difficoltà, e qualche polemica sui banchi, bambini e ragazzi sono tornati sereni a scuola, in queste prime giornate emozionanti, anche per i loro insegnanti. Nonostante il rispetto di tutte le misure di igiene e le procedure di sicurezza sanitaria, qualche contagio di Covid-19 nei prossimi giorni sarà purtroppo inevitabile. Come hanno spiegato gli epidemiologi, infatti, il rischio zero non esiste e bisogna prepararsi a questa eventualità. Quando si verificheranno i primi contagi da Coronavirus? È ancora presto per fare delle previsioni precise ma gli scienziati danno delle indicazioni di riferimento.
Riapertura delle scuole: quando vedremo i primi contagi
Con la riapertura delle scuole in Italia e milioni di studenti e insegnanti che escono di casa tutti i giorni, salgono sui mezzi pubblici e stanno in classe almeno mezza giornata è inevitabile che i contagi da Covid-19 risalgano, anche con il rispetto più scrupoloso di tutte le regole di prevenzione (distanziamento fisico, uso della mascherina e igiene delle mani). Lo spostamento di una grande quantità di persone e la loro frequentazione di spazi comuni purtroppo provocherà qualche infezione, tenendo conto anche del ruolo degli asintomatici nella diffusione del virus anche bambini.
Le preoccupazioni tra le famiglie e il personale scolastico non sono poche. Tutti, comunque, si sforzano per fare del loro meglio per garantire la regolarità dell’attività scolastica e la serenità degli studenti, nel rispetto delle regole di prevenzione. In caso di positività di uno studente o di un insegnante, sono previsti protocolli di sicurezza per il suo isolamento e trattamento, con il tracciamento di tutti i suoi contatti, in modo da contenere la diffusione del virus.
Può verificarsi quello che è già accaduto in Francia e in Germania, che hanno riaperto le scuole prima di noi, con la chiusura degli istituti dove si sono registrati casi di coronavirus o la quarantena per alcune classi. Un primo caso di studente positivo si era verificato anche in Italia a inizio settembre, in una scuola privata di Roma. Potrà verificarsi dunque uno stop and go, un apri e chiudi, finché ci manifesteranno nuovi contagi. L’importante è contenerli.
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Ora, in molti si stanno chiedendo quando potremo vedere i primi contagi da Covid-19 legati alla riapertura delle scuole. Ovviamente è ancora troppo presto. La scuola ha riaperto da soli due giorni e nemmeno in tutta Italia. Inoltre, con gli orari ridotti dei primi giorni e molto tempo trascorso all’aperto, le possibilità di contagio a scuola sono minime.
Una previsione ce la danno gli esperti, che solitamente indicano un periodo minimo di due settimane prima che possano vedersi i contagi legati a un determinato evento. Per esempio, i contagi legati ai festeggiamenti di Ferragosto li abbiamo visti a fine mese e a inizio settembre.
Nel caso delle scuole, Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica e consulente del ministro della Salute Roberto Speranza ed ex presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ha spiegato che “è ancora presto dal punto di vista epidemiologico” capire l’impatto della riapertura delle scuole sull’epidemia di Covid-19, “dobbiamo aspettare almeno due settimane“, ha precisato Ricciardi parlando a SkyTg24.
“Dobbiamo inseguire questo virus che circola ancora in maniera molto diffusa in tutte le regioni italiane – ha sottolineato Ricciardi -, ed è estremamente importante identificare subito la persona positiva e tracciare“. Per questo motivo, ha aggiunto, è importante scaricare l’app Immuni sullo smartphone. Si tratta di un’operazione semplice. L’applicazione, che segnala se si è entrati in contatto con un positivo, è sicura e ha un sistema che evita la geolocalizzazione dell’utente.
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