Vediamo quali sono i miti da sfatare sull’allattamento, che resistono nel tempo e ai quali non bisogna dare credito.
Il latte materno ha tutti i nutrienti di cui il neonato ha bisogno e lo protegge anche dalle malattie più comuni favorendone lo sviluppo sensoriale e cognitivo. In Italia sono sempre di più le donne che allattano al seno, ma c’è ancora molto da fare per dare luce a questo alimento naturale e sostenibile. L’allattamento però è anche uno di quegli argomenti su cui si dice un po’ tutto e il contrario di tutto. Vediamo quali sono i miti da sfatare.
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Un insieme di regole destinate alla donna che allatta si è sviluppato nel corso dei secoli ed è giunto fino ai nostri giorni. Se questo insieme di regole poteva trovare, in tempi passati, fondamento nelle condizioni di vita della donna di allora, ora ha perso di significato. Nonostante pediatri, esperti, personale medico di tutto il mondo cerchino di incentivare questa pratica che tutti riconoscono utile e sana e di fare chiarezza, continuano a sopravvivere alcune malevoli credenze. Vediamo quali sono i miti da sfatare.
E solo quando la mamma permette al bambino di poppare quando vuole e quanto vuole che la produzione del latte materno arriva al suo punto ottimale. Il riflesso di emissione funziona molto meglio se la produzione di latte è buona, e questo avviene quando si allatta a richiesta.
Le ricerche dimostrano che se una mamma immediatamente dopo che ha partorito allatta suo figlio con una media di 9/10 volte al giorno, nelle prime due settimane di vita del neonato, la sua produzione di latte sarà maggiore. Questo porterà
È stato anche dimostrato che la produzione di latte è legata alla frequenza delle poppate e che quindi se le poppate diventano meno frequenti o più corte il latte diminuisce.
Questo può essere vero per i bambini più grandi ma non è una regola fissa per tutti i bambini. Comunque per i neonati che stanno imparando a poppare e non sono così efficienti come un bambino più grande, ci vuole più tempo. Tra l’altro la quantità di latte ingerito dal neonato dipende anche dal riflesso di emissione della madre; meglio far succhiare il bambino finché non mostra segni di sazietà, come ad esempio, quando si stacca spontaneamente dal seno.
Ogni coppia madre-figlio è unica e il corpo della donna produce continuamente latte. Il seno funziona così:
Se una mamma aspetta sempre di avere il seno pieno di latte prima di allattare, il suo corpo può ricevere il messaggio che sta producendo troppo latte.
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Assolutamente sbagliato perché la frequenza delle poppate di un bambino dipende
Non dimentichiamo che verso la fine della poppata il latte diventa più calorico quindi imporsi delle regole sulla frequenza e la durata della poppata può portare ad ingurgitare troppe poche calorie.
I bambini allattati al seno svuotano lo stomaco più facilmente di quelli nutriti con latte artificiale, che impiegano ben quattro ore contro un’ora e mezza del bambino che prende latte materno; quindi non può non essere importante il tipo di latte che ingerisce il bambino.
I neonati non sempre si svegliano quando dormono se sono affamati, quindi a volte è necessario svegliarli per farli mangiare almeno otto volte al giorno. Anche se di solito quando hanno fame si fanno capire la loro sonnolenza può essere dipesa
I bambini alla nascita hanno bisogno di mangiare, hanno bisogno di dormire e anche di avere periodi di veglia non è un comportamento disorganizzato ma riflette i loro bisogni. Crescendo adattano i loro bisogni ai ritmi della vita nel nuovo ambiente bisogna dargli solo del tempo per poterlo fare.
Non è assolutamente vero anzi è vero il contrario visto che è importante che il bambino finisca di prendere il latte da un primo seno svuotandolo dato che è proprio nell’ultimo latte che sono contenute più calorie, anche se questo può portarlo a non attaccarsi all’altro seno. Diversamente il bambino può non sentirsi appagato e aumentare poco di peso. Nelle prime settimane di vita le mamme cercano di allattare i neonati a da entrambi i seni, per avviare meglio la produzione del latte.
Secondo molti studi questo non è vero. Anche donne mal nutrite sono in grado di produrre latte di qualità e quantità sufficienti per allevare un bambino in crescita. Di solito il basso aumento di peso può essere correlato ad un insufficiente assunzione di latte o a problemi di salute del neonato.
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Non c’entra assolutamente nulla la scarsa produzione di latte dipende:
Tutto quello di cui una madre ha bisogno per produrre latte è un’alimentazione corretta che includa verdura, frutta, cereali e proteine. Nessun mammifero beve latte per produrne, il calcio si trova anche:
Le mamme che hanno esperienza sull’ allattamento, sanno che i bambini possono volere attaccarsi al seno anche quando si sentono soli, spaventati o quando hanno male.
Consolare e soddisfare la necessità del proprio cucciolo ad attaccarsi al seno è una legge naturale. Sono i ciucci ad essere un sostituto della mamma. Altre ragioni per calmare il bimbo attaccandolo al seno sono:
L’alimentazione al seno e al biberon richiedono tecniche di suzione da parte del bambino assolutamente diverse. Inoltre la tettarella di gomma provoca una sovrastimolazione che i bambini possono preferire alla morbidezza del seno. Il passaggio quindi dal seno alla tettarella può sviluppare confusione nel bambino per quanto riguarda le tecniche di suzione che utilizza.
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Si ritiene che la depressione post parto sia causata da sbalzi ormonali dopo il parto e che possa essere aumentata dalla stanchezza e dalla mancanza di sostegno, molte volte tuttavia è capitata a donne con problemi preesistenti al momento del parto.
La sincronia che si viene a creare tra la richiesta del bambino e l’offerta del seno della mamma porta ad un forte legame tra i due.
Assolutamente sbagliato anzi i bambini che sono tenuti più spesso in braccio crescono più sicuri in se stessi
Ci sono altri modi per stabilire un rapporto con il neonato come ad esempio tenerlo in braccio, coccolarlo, fare il bagnetto, giocare con lui, tutte cose importantissime per la sua crescita, per il suo sviluppo e per fargli costruire delle relazioni.
Dei genitori attenti sanno che i bisogni del neonato sono talvolta prevaricante ma anche che con il passare del tempo andranno a diminuire. Se la coppia lavora in squadra i genitori possono diventare più complici. Sviluppando insieme le proprie capacità genitoriali.
Non esiste al mondo sostanza più naturale e fisiologica che il bambino possa ingerire. Se il bambino ha delle reazioni allergiche può essere dovuto a una proteina estranea che si è introdotta nel latte e non al latte stesso; basta eliminare questa proteina dalla dieta della mamma.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Unicef chiedono ai governi di proteggere e promuovere l’accesso delle donne ai servizi di assistenza per l’allattamento per sostenere questa pratica.
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Care Unimamme cosa ne pensate di questi miti da sfatare di cui parla lalecheleague?
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