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Una pediatra è stata insultata verbalmente da due genitori per aver consigliato di sottoporre la bimba, loro figlia, con febbre al tampone.
Chi ha figli piccoli, ma non solo, è sicuramente preoccupato di cosa succerà se si dovessero prende l’influenza stagionale o se dovessero avere un raffreddore perchè i sintomi del Covid sono molto simili.
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Adesso che sono iniziate anche le scuole la precauzione non è mai troppa, quindi se si hanno idei sintomi simili all’influenza è necessario avvisare la scuola ed il medico di base o pediatra. Il quale molto probabilmente vi dirà di fare un tampone come prima cosa. Una soluzione che non piace a molti genitori, come ad una coppia di Teramo che ha aggredito verbalmente la pediatra. Ecco cosa è successo.
La vicenda è stata raccontata sul profilo Facebook di una pediatra che esercita nel Teramano, in Abruzzo. La donna ha raccontato al Messaggero cosa è successo è successo quando una mamma l’ha contattata perchè la figlia di 18 mesi, che era appena stata all’asilo aveva un forte raffreddore e la febbre: “Terminato il triage telefonico ho detto ai genitori che la loro bimba, come previsto da protocollo ministeriale, doveva essere sottoposta a tampone: apriti cielo e sprofondati terra. Lei e il suo compagno mi hanno aggredito verbalmente dandomi dell’incompetente, terrorista ed altri epiteti irripetibili“.
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La pediatra ha poi scritto su Facebook: “Qualche genitore ci ritiene responsabili del protocollo che dobbiamo far rispettare quando un bambino malato anche per motivi non ritenuti gravi come un banale raffreddore! Parlo della richiesta di tampone attraverso organi istituiti da questo governo (Siesp)“.
Per poi continuare: “Il pediatra o il medico di medicina generale che non attua questo protocollo rischia la galera e l’espulsione dall’ordine dei medici come responsabili di eventuali epidemie! Genitori prima di aprire bocca azionate il cervello, noi siamo solo esecutori di questa burocrazia!“.
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In seguito, la dottoressa ha provato a ricontattare i genitori, ma questi non rispondevano più al telefono. A questo punto è stata costretta a segnalare il caso all’Asl di competenza che effettuerà i dovuti controlli.
Voi unimamme cosa ne pensate di questa vicenda? E’ giusto quello che ha detto la pediatra?
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