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Casa e bambini

Bambini in casa: per quante ore possono stare davanti la televisione?

Published by
Laura D'Arpa

Quando i bambini sono a casa per quante ore devono stare davanti la televisione? Un argomento caldo che interessa molte famiglie.

Bambino e tablet (fonte unsplash)

Stando in casa non sempre i genitori riescono a trovare delle attività divertenti e carine da fare insieme ai propri bambini.

In un articolo precedente si è parlato di come poter organizzare delle avventure divertenti sul terrazzo, quando fuori è bel tempo, ma non sempre si ha la possibilità di farlo.

Dunque come intrattenere i bambini? Che dilemma! Ovviamente la tecnologia in generale ha dato una grande svolta da questo punto di vista, ma non bisogna affidargli totalmente il compito di tenere compagnia ai bambini.

Infatti soprattutto in tenera età, almeno fino ai due anni i piccoli dovrebbero rimanere estranei a questo mondo, cosa che però è sempre più difficile.

Allo stesso tempo però non bisogna demonizzare il panorama tecnologico, ma conoscerlo in modo più approfondito sapendo così a cosa vanno incontro i nostri figli.

In ogni caso però ad avviare questa rivoluzione ci ha pensato già tanto tempo fa la televisione che, oggi, è stata quasi soppiantata dagli smartphone, videogiochi, computer e tablet.

Quindi per quante ore il bambino può stare davanti a uno schermo? Dipende tutto dall’età.

Come si è detto fino ai due anni sarebbe meglio tenere lontani i piccoli dalla tecnologia e far sviluppare il loro cervello in altro modo. Giochi, letture, esercizi possono essere di grande aiuto per fargli passare il tempo, ma soprattutto hanno dei grandi benefici a livello mentale.

Bambini in casa: quante ore davanti la televisione?

Bambino a casa (fonte unsplash)

Si è visto che nei primi anni di vita il cervello dei bambini è una spugna che assorbe qualsiasi cosa, proprio per questo è necessario dargli tantissimi impulsi affinché imparino il più possibile.

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Attraverso la lettura e i giochi in cui è necessario utilizzare l’ingegno, la loro mente si sviluppa sempre più, così da prepararli alla loro crescita futura. Dunque fino a questa età è totalmente sconsigliato metterli a contatto con la tecnologia.

Nella fase di crescita, invece, bisogna essere in grado di gestire il rapporto tra bambini e tecnologia. Un consiglio è quello di stabile un orario e delle ore precise in cui il bimbo può utilizzare lo smartphone, il tablet o guardare la televisione.

Fare ciò aiuta a responsabilizzare il bambino, consapevole di avere solo quelle ore di tempo per rendere l’esperienza tecnologica il più proficua possibile.

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Sconsigliato è di lasciare i bambini da soli nel gestire questi mezzi sia perché non si è mai sicuri su cosa potrebbero fare sia perché tecnologie di questo tipo tendono ad assuefare il piccolo.

Così è bene sempre controllare qualsiasi cosa il bambino faccia sia se si trova davanti al computer sia se gioca con un videogioco.

Di sicuro fino a che non raggiunge una certà età – come i dieci anni – è sempre bene limitare le ore di tempo in cui il piccolo usa questi schermi.

Tanto che alcune problematiche come l’obesità, i disturbi del sonno, i ritardi nel linguaggio e i problemi a scuola sono collegati a un utilizzo eccessivo dal punto di vista tecnologico.

Insomma per rendere l’esperienza piacevole sia ai piccoli sia agli adulti e per non avere delle ripercussioni future sui bambini è necessario stabilire delle regole precise e chiare in modo tale che il bambino sia consapevole di poter stare a contatto con questo mondo, ma di dover seguire necessariamente delle regole guida.

In fondo sono dei semplici passaggi che possono rendere sereno l’equilibrio familiare ed evitare eventuali siatuazioni dannose.

Bambini e tablet (fonte unsplash)

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E voi unimamme come avete organizzato le ore davanti alla televisione e ai vari schermi tecnologici?

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Laura D'Arpa

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