Gestione casi di Coronavirus: in caso di assenze da scuola per malattia cosa succede se in una classe sono troppe.
Con la riapertura delle scuole in epoca di pandemia da Covid-19 si pone il problema delle assenze per malattia degli studenti. Abbiamo visto come è dibattuta la questione dell’obbligo del certificato medico per il rientro a scuola dopo alcuni giorni di assenza di malattia e le perplessità sollevate in merito dai pediatri.
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Ora si pone il problema dell’eccessivo numero di assenze in una classe, che possono essere causate da sindromi da raffreddamento o influenzali o altri malanni, non solo Covid-19. Come sappiamo, infatti, in presenza di sintomi da raffreddamento, anche leggeri, bambini a ragazzi devono restare a casa e non possono andare a scuola, come avrebbero fatto in passato. Questi sintomi, infatti, potrebbero essere Covid e non un semplice raffreddore. Ricordiamo che sia raffreddore che Covid-19 sono entrambi dei coronavirus. Ecco cosa succede se troppi bambini e ragazzi di una stessa classe mancano da scuola.
Cosa succede se a scuola sono assenti troppi alunni in una classe? Il referente Covid-19, istituito in ogni scuola, deve avvertire il Dipartimento di Prevenzione. Per numero elevato di assenze si indica almeno un 40% di studenti che mancano dalla loro classe. Si deve trattare comunque di assenze numerose e improvvise e possono riguardare anche gli insegnanti.
Una volta che il Dipartimento di Prevenzione sarà stato avvertito, questo effettuerà un’indagine epidemiologica mediante un’attività di “epidemic intelligence“, con la consultazione dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta. Obiettivo dell’indafine sarà quello di verificare l’eventuale presenza di malattie infettive, come sindromi parainfluenzali, infezioni virali gastrointestinali e altre, tra studenti e personale scolastico. Comunque, studenti, insegnanti e personale scolastico dovranno essere stati già esaminati dai medici di riferimento, con tamponi già eseguiti su alcuni alcuni alunni con sintomi simili al Covid-19, e che siano risultati negativi, o conferme di laboratorio per Norovirus. Si dovrà anche tenere conto di eventuali casi confermati di Covid-19 nella stessa scuola e/o di focolai, sempre di Covid-19, nella comunità
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Solo dopo la valutazione tu tutti questi elementi, saranno valutate le azioni di sanità pubblica da adottare. Si tratta delle indicazioni per il rientro a scuola in sicurezza della Regione Piemonte che possono essere estese anche al resto d’Italia, citate da Orizzonte Scuola.
Come abbiamo già detto, non sarà facile la gestione contemporanea a scuola dell’epidemia di Covid-19 e delle sindromi influenzali e altre malattie di stagione. Con l’arrivo della stagione fredda ci sarà un gran lavoro da fare da parte delle scuole, dei Dipartimenti di prevenzione, dei medici di famiglia e dei pediatri. Sarà importante che ognuno faccia la sua parte, come avevano già messo in guardia i pediatri italiani, puntando “sull’alleanza insegnanti-genitori-medici per individuare subito eventuali positivi e bloccare i contagi prima che si diffondano”, come aveva sollecitato Giuseppe Di Mauro, presidente della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps).
Ricordiamo che, in base alle nuove regole, i bambini vanno tenuti a casa e non mandati a scuola se hanno più di 37,5° di febbre e se presentano sintomi come: raffreddore, tosse, mal di testa, perdita di gusto/olfatto, diarrea. Perché questi sintomi possono essere causati da Covid-19, oltre che da altre malattie come sindromi da raffreddamento e virus influenzali. In presenza dei sintomi indicati, i genitori devono contattare il pediatra di famiglia che richiederà alla Asl il tampone per il verificare la presenza del nuovo Coronavirus Sars-CoV-2.
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