Gli esperti sul rischio di contagi da Covid-19 a scuola: è importante il ricambio dell’aria.
Ora che le scuole hanno riaperto in Italia e che sono stati introdotti nuovi protocolli di sicurezza per la prevenzione dei contagi da Covid-19, gli esperti ribadiscono sull’importanza del rispetto delle norme di sicurezza (distanziamento fisico, uso delle mascherine e igiene delle mani). Tra le procedure di sicurezza che le scuole devono adottare, una fondamentale è l’aerazione degli ambienti. Nelle classi le finestre devono restare aperte per consentire il ricambio dell’aria e ridurre in questo modo il rischio di contagi. Come sappiamo, infatti, negli ambienti chiusi i rischi di contrarre il virus aumentano.
Fino a quando le temperature saranno ancora miti, le finestre delle classi dovranno restare aperte il più a lungo possibile. Invece, quando farà più freddo resteranno chiuse ma aprendole più volte nel corso della giornata per consentire il ricircolo dell’aria. Si tratta di una regola molto importante che verrà seguita nelle scuole italiane, insieme ai locali pubblici al coperto.
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Il ricambio dell’aria non avviene solo con le finestre aperte, esistono anche sistemi di ventilazione meccanica molto efficaci. Le nostre scuole, tuttavia, non sono attrezzate per installare impianti simili, che richiederebbero modifiche strutturali importanti e grandi investimenti in denaro. Diversi esperti, tuttavia, hanno ribadito l‘importanza di stare in locali ventilati, che non significa soltanto finestre aperte durante le lezioni ma anche e soprattutto ricambio dell’aria tramite ventilazione meccanica. Ecco quali sarebbero i vantaggi.
Nella prevenzione dei contagi da nuovo Coronavirus a scuola, diversi esperti sottolineano che per il ricambio dell’aria non basta tenere le finestre aperte in classe durante le lezioni, ma che sarebbe preferibile adottare un sistema di ventilazione meccanica, che migliora la qualità dell’ambiente interno, con ricadute positive sulle condizioni igieniche e sulla salute di studenti e personale scolastico. I protocolli di sicurezza che utilizzano il ricambio d’aria mediante la ventilazione forzata, infatti, sarebbero molto più efficaci degli altri.
A sostenerlo sono gli esperti del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), dell’Associazione Italiana Condizionamento dell’Aria, Riscaldamento e Refrigerazione (AiCARR) e dell’Associazione professionale Italiana Ambiente e Sicurezza (AIAS). In un comunicato stampa pubblicato alcuni giorni fa, hanno sottolineato che non è possibile dotare le scuole di sistemi di aerazione meccanica in poco tempo e senza adeguati investimenti.
“Le scuole sono gli unici ambienti a elevato e prolungato affollamento che, almeno nella maggior parte dei casi, sono privi di impianti di ventilazione“, afferma Filippo Busato, Presidente di AiCARR, come riporta Quotidiano Sanità. “L’apertura delle finestre, di cui sentiamo spesso parlare in relazione alla riduzione del rischio di diffusione del SARS-CoV-2 nelle scuole, è una soluzione di emergenza che rischia di non essere in grado di garantire la salubrità e il comfort dell’ambiente, né tantomeno di coniugarli con l’efficienza energetica”, continua l’esperto. Si pensi, ad esempio, a tenere le finestre aperte in classe durante l’inverno, con gli impianti di riscaldamento accesi. Pertanto, secondo AiCARR “gli impianti di ventilazione meccanica negli edifici scolastici siano da considerare imprescindibili, al pari della sicurezza antincendio o antisismica”.
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Bambini e ragazzi italiani trascorrono gran parte della loro giornata a scuola, stando quasi tutto il tempo nello stesso ambiente, l’aula scolastica. Un ambiente che spesso è affollato, per via delle classi numerose, e dotato di poco spazio. Con loro ci sono anche gli insegnanti, che tuttavia cambiano più spesso aula, salvo i casi di una sola maestra per classe. Queste circostanze fanno sì che la qualità dell’aria nelle aule scolastiche non sia delle migliori e che possa provocare diversi disturbi respiratori, oltre a favorire le infezioni da raffreddore e influenza.
Queste problematiche erano presenti ben prima del Covid-19, ora la pandemia le ha messe in luce ed evidenziate. Un problema comune a tutti i Paesi europei ed evidenziato dal GARD – Global Alliance Against Chronic Respiratory Diseases.
La qualità scadente dell’aria negli edifici scolastici può determinare seri problemi di salute ai bambini, che tendono a essere più sensibili degli adulti alle conseguenze dell’insalubrità dell’aria e dell’inquinamento. In merito alla qualità dell’aria negli ambienti scolastici, alcuni studi condotti in Nord-Europa hanno dimostrato che l’asma corrente nei bambini e negli adolescenti sarebbe associata a numerosi elementi presenti nell’ambiente scolastico, come l’umidità, le muffe, i composti organici volatili (COV), la formaldeide, gli allergeni (inclusi i derivati epidermici animali) e infine i batteri.
Secondo gli studi, la cattiva qualità dell’aria e le condizioni microclimatiche non ottimali possono influenzare negativamente il rendimento scolastico degli studenti. Inoltre, l’inquinamento biologico nell’aria può essere causa di trasmissione di numerose malattie infettive a carattere epidemico delle alte e basse vie aeree. I patogeni possono essere dispersi nell’aria dalle persone – generando aerosol – ma anche dai sistemi di condizionamento dell’aria, a causa di condizioni di habitat ideali e a una carente manutenzione degli impianti. I rischi di esposizione aumentano con le dimensioni insufficienti delle aule, troppo piccole per il numero di studenti che ospitano abitualmente, quindi sovraffollate e spesso scarsamente arieggiate.
Patogeni e virus possono essere trasmessi da soggetti asintomatici, paucisintomatici o presintomatici che si trovano in questi ambienti. Ecco perché, secondo gli addetti al lavori, sono indispensabili impianti di ventilazione appositi anche a scuola. La presenza di questi sistemi può anche non riuscire ad evitare i contagi, tuttavia può attenuarne i sintomi, limitando le conseguenze più gravi della malattia e comunque migliorano la qualità dell’aria e quindi il benessere di tutte le persone che frequentano la scuola.
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