Le ultime novità dalla riforma del Codice della Strada: obbligo di caso in bici per i bambini e altre misure.
Finalmente il Parlamento italiano è tornato ad occuparsi della tanto attesa riforma del Codice della Strada, più volte rimandata. Un progetto che trascina da oltre dieci anni e che dopo essere approdato alla Camera dei Deputati torna in Commissione Trasporti per ulteriori modifiche. Recentemente, tuttavia, sono state accelerate le procedure per la conversione in legge. Pertanto la riforma potrebbe vedere la luce a breve.
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Nel frattempo, scopriamo quali sono le principali modifiche e le nuove norme che dovrebbero essere introdotte nel nuovo Codice della Strada, così come sono state approvate finora nell’iter parlamentare e salvo, ovviamente, ulteriori modifiche.
Tra le principali novità di quello che dovrà essere il nuovo Codice della Strada si segnala una particolare attenzione verso la cosiddetta “utenza vulnerabile“, che comprende quei soggetti che sono a maggiore rischio in caso di incidenti stradali, come i pedoni e i ciclisti, ai quali si aggiungono anche i conducenti di ciclomotori e motocicli. A tutela di queste categorie sono previste delle misure per evidenziare i percorsi pedonali, alzando i marciapiedi rispetto al piano stradale e introducendo anche i marciapiedi colorati. Anche gli attraversamenti pedonali, come le strisce pedonali sulla carreggiata, potranno essere rialzati e dotati di sensori che attivano segnali luminosi di pericolo al passaggio di pedoni. Inoltre, sulle strade potranno essere introdotti dei sistemi di rallentamento della velocità dei veicoli, con elementi di moderazione del traffico come bande trasversali a effetto ottico, acustico o vibratorio, restringimenti, chicane e altro.
Nelle città, potranno essere creati degli stalli di sosta per i veicoli delle donne in gravidanza o con un bambino di età fino ai due anni. In questi casi, le auto delle donne saranno munite del nuovo “contrassegno rosa“. Inoltre, nella segnaletica verticale potranno essere inseriti messaggi sociali e di sensibilizzazione, per promuovere la sicurezza della circolazione e la tutela della sosta delle persone con disabilità e delle donne con contrassegno rosa.
Le nuove norme introducono anche l’obbligo per gli enti proprietari delle strade di garantire la gratuità degli stalli di sosta blu per le persone con disabilità. Allo stesso tempo sarà introdotto un inasprimento delle sanzioni per coloro che senza averne diritto utilizzano lo stallo per la sosta riservato alle persone con disabilità. La multa aumenterà da 168 euro a 673 euro, con 4 punti della patente decurtati, invece di 2 come avviene oggi.
Un’altra importante novità è l’obbligo per i conducenti dei veicoli di dare la precedenza ai pedoni che si accingono ad attraversare la strada, anziché ai pedoni che abbiano iniziato l’attraversamento, come è previsto dalla formula ora in vigore.
Inoltre, dal 1° gennaio 2024 è previsto l’obbligo per tutti gli scuolabus di essere muniti di cinture di sicurezza, anche se non è introdotto l’obbligo di allacciarle. Se i passeggeri maggiorenni a bordo di un veicolo non indossano le cinture di sicurezza, la multa si applica anche al conducente del veicolo. Sono esclusi i conducenti dei taxi e dei veicoli con noleggio del conducente, i quali sono tenuti solamente a ricordare ai passeggeri l’obbligo di utilizzo mediante cartelli o altre modalità di avviso.
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Una delle più importanti novità previste dalle nuove norme di riforma del Codice della Strada, e che ci interessa particolarmente, è l’introduzione dell’obbligo del casco in bici per i bambini fino ai 12 anni. La norma prevede che l’obbligo entri in vigore solo 4 mesi dopo l’approvazione della legge. Probabilmente per dare tempo alle famiglie di mettersi in regola e acquistare il casco da bici per i bambini.
Molte famiglie, tuttavia, hanno già abituato i propri figli a indossare il casco quando vanno in bicicletta, che sia sulla pista ciclabile, per strada, al parco o lungo i sentieri in mezzo alla natura. Infatti, tutti sappiamo ormai che il casco salva la vita, anche nel caso di caduta dalla bicicletta, che può essere mortale o provocare lesioni permanenti. Cadendo si rischia di battere la testa su una superficie dura, come il cemento, l’asfalto o la roccia. Il fatto che l’andatura in bicicletta non sia sostenuta come quella in moto o in motorino non rende gli incidenti meno pericolosi.
L’uso del casco in bici è da tempo obbligatorio in diversi Paesi europei, ecco quali:
Nei Paesi europei non in elenco non vige alcun obbligo. In Finlandia, nel Regno Unito e in Irlanda l’uso del casco in bicicletta non è obbligatorio ma consigliato (Fonte: Commissione Europea). Inoltre, l’uso del casco in bicicletta è obbligatorio per tutti i ciclisti in Australia dal 1991, poi in alcune province del Canada, mentre negli Stati Uniti è obbligatorio solo per i bambini in alcuni Stati.
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