Le mamme di Livorno protestano per quanto riguarda il tampone ai bambini.
Unimamme, oggi vi parliamo della protesta di alcune mamme. Questa protesta nasce a Livorno e si è sviluppata tramite un gruppo Facebook.
Tamponi ai bambini: cosa accade
Con la riapertura dell’anno scolastico le famiglie hanno dovuto affrontare diverse novità per quanto riguarda la gestione dell’eventuale malattia dei figli, per esempio vi è il certificato medico obbligatorio in caso di malattia.
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La faccenda però si complica se si tratta di casi sospetti, con febbre sopra i 37,5°, ecc.. A quel punto bisogna fare il tampone. Ed è qui che entrano in gioco le mamme livornesi che hanno aperto un gruppo Facebook: Mamme di Livorno uniamoci. Le mamme chiedono maggiori certezze sulle diagnosi per i bambini e stop ai tamponi sui bambini.
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Forse vi starete chiedendo il perché di questa protesta, ed ecco spiegato: “ no ai tamponi, che sono invasivi e possono provocare lesioni nel naso. Sì a una diagnosi vera in presenza di sintomi da covid. Vogliamo la visita del pediatra e non una valutazione telefonica“.
Secondo le mamme la diagnosi telefonica è troppo affrettata. Inoltre, spesso si mettono in isolamento i piccoli con troppa facilità. Invece una visita dal pediatra potrebbe essere utile. Le mamme sottolineano che l’esperienza del tampone può essere invasiva.
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Le mamme livornesi citano episodi di lesioni alle narici in piccoli di 3 anni e tamponi negativi che però hanno comportato l’isolamento preventivo dei bambini per molti giorni. La visita medica impedirebbe che i bambini venissero sottoposti a tamponi inutili e potenzialmente pericolosi.
Le mamme quindi propongono un’alternativa, i test salivari che richiedono meno tempo e sono decisamente meno invasivi. “Chiediamo che il benessere psicologico dei nostri figli non passi in secondo piano,che la scuola non lasci indietro nessuno e che torni a mettere il bambino e l’ adolescente al primo posto”.
Le mamme inoltre chiedono uniformità tra le diverse Regioni e lamentano che, dopo tanti mesi, non c’è ancora un piano a lungo termine per la tutela dei piccoli. Infine chiedono diagnosi celeri, perché i tempi tra tampone e risultato sono lunghi. La situazione è già complicata a settembre e non accenna a migliorare in vista dei mesi più rigidi dove la richiesta di tamponi, con questo andazzo, sarà enorme. A questo proposito vi lasciamo con un approfondimento su febbre e raffreddore nei bambini per non lasciarsi prendere dal panico. Per ora, per questa petizione ci sono 1800 firme.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questa protesta?
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