Vediamo perchè non è una buona idea urlare ai bambini, che cosa succede nella loro testa e come smettere di farlo e imparare a comunicare con loro in modo più positivo.
I nostri figli ci fanno perdere spesso la pazienza però urlare contro di loro non è mai una buona idea, meglio trovare delle alternative migliori e cercare con loro una comunicazione costruttiva.
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A volte noi genitori siamo così stanchi che quando i nostri figli ci provocano con l’ennesimo capriccio, urlare contro di loro sembra la cosa più naturale al mondo in quel momento, in quell’istante preciso sembra un’ottima soluzione dato che oltre ad attirare la loro attenzione riusciamo in questo modo a farli preoccupare su quali saranno le conseguenze delle loro azioni.
In realtà è inutile e controproducente urlare ai bambini, non è comunicare e rovina la relazione che i genitori hanno con loro e produce effetti dannosi anche sulla loro stabilità generando talvolta problemi a lungo termine.
Urlare ai bambini non è una buona idea
Se si urla sporadicamente il danno psicologico ed emotivo è minimo mentre se lo si fa spesso ci ritroveremo presto con dei bambini a loro volta urlanti e che lo saranno ancora di più in fase adolescenziale e poi in età adulta.
I piccoli vedono nei genitori un modello di riferimento, quindi, se vogliamo che si comportino bene, dobbiamo essere i primi a farlo. La dottoressa Laura Markham, psicologa e autrice di “Peaceful parent, happy kids: how to stop yelling and start connecting“ (come smettere di urlare e iniziare a connettersi), sostiene che inconsapevolmente gridando, i genitori modificano il cervello dei loro figli.
Nel cervello abbiamo dei neurotrasmettitori che quando siamo tranquilli inviano sostanze biochimiche con il messaggio che siamo al sicuro, quando invece si urla questi neurotrasmettitori creano sensazioni contrarie. Il bambino in questi casi rilascia sostanze che trasmettono:
-
- senso del pericolo
- voglia di fuggire
- oppure una paralisi
Quindi se la situazione si va ad allungare nel tempo il bambino potrebbe evolversi picchiando, scappando oppure immobilizzandosi davanti alla persona urlante.
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Qualche buon motivo per evitare di urlare con i nostri figli:
- Evitiamo di urlare dato che urlare non è comunicare
- quando alziamo la voce perdiamo credibilità agli occhi di nostro figlio
- anche se li per li accetta la situazione, non si fiderà più dell’adulto e tenderà a non capire e non ascoltare
- Urlando gli insegniamo che quando c’è un’avversità basta urlare
- potremmo modificare il loro cervello
- secondo una ricerca di cui abbiamo già parlato in questo articolo “Genitori che urlano avranno figli depressi e con problemi dice la scienza”, i ragazzi sviluppano dopo un anno dei seri problemi di comportamento: sintomi depressivi e disturbi nella condotta.
Alcuni consigli per smettere di urlare:
- usa l’umorismo per evitare che il bambino si comporti male; ridere è molto meglio di urlare e ti consente di non perdere la tua autorità e di non far degenerare la situazione.
- allenati ad alzare la voce solo in situazioni cruciali, come ad esempio quando il bambino rischia di farsi male; in tutte le altre situazioni cerca di tenere la voce bassa
- cerca di creare un dialogo perché urlare interrompe la comunicazione tra te e tua figlio e impedisce l’apprendimento della lezione da parte dei nostri figli.
Secondo la dottoressa Markham le uniche volte che urlare è davvero utile e quando i bambini si menano o se c’è un pericolo reale: gridare in questo caso è importante solo per attirare l’attenzione dei bambini, una volta ottenuto il risultato e che si ha la loro attenzione, meglio rivolgersi a loro e dare le spiegazioni in modo calmo.
Anche se urlare lì per lì sembra una cosa buona soprattutto perché ci fa sfogare non è assolutamente una buona idea.
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