Concesso ultimo saluto ai pazienti Covid, grazie a due sorelle

Per l’ultimo saluto ai pazienti Covid, si apre un protocollo per le visite dei familiari. Grazie alla battaglia di due sorelle.

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(Paziente Covid in terapia intensiva. Foto di TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

Uno dei drammi più grandi che il Covid-19 ha portato con sé è stata l’impossibilità di dare l’ultimo saluto ai propri cari sul letto di morte. L’alta contagiosità della malattia e l’elevata carica virale all’interno degli ospedali, in particolare nelle terapie intensive dove è stato dimostrato il rischio di contagio da aerosol, hanno obbligato i sanitari a vietare l’accesso ai familiari dei pazienti Covid. Uno strazio che si è aggiunto al grande dolore per la perdita della persona cara.

Nella maggior parte dei casi, medici e infermieri hanno fatto di tutto per mettere in contatto i pazienti che stavano per morire con i loro familiari, attraverso il telefono o tablet. Non sempre però è stato possibile, in particolare per quei pazienti non più coscienti. Per i familiari è un vero e proprio trauma, capace di lasciare strascichi nel tempo.

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Se con i pazienti non Covid negli ultimi mesi è stato reso possibile l’accesso dei familiari in ospedale, grazie alla separazione dei reparti, per quelli infettati dal Coronavirus la situazione è rimasta problematica. Ora però le cose stanno per cambiare, grazie all’adozione di particolari protocolli che permetteranno anche ai parenti di pazienti Covid in fin di vita di dare l’ultimo saluto ai propri cari. Un risultato ottenuto grazie alla battaglia di due sorelle che non hanno potuto dare l’ultimo addio al padre.

Concesso ultimo saluto ai pazienti Covid-19

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Coronavirus in Italia | (Ospedale di Casal Palocco, foto di ANDREAS SOLARO/AFP via Getty Images)

I familiari dei pazienti Covid morenti in ospedale potranno dare l’ultimo saluto ai loro cari. Questo sarà possibile grazie a un nuovo protocollo che sta mettendo a punto l’azienda ospedaliera di Padova, avviato a seguito della richiesta di due sorelle, figlie di un eminente cardiologo, a cui non è stato permesso di stare accanto al padre al momento del trapasso.

La vicenda risale a poco più di un mese fa, era lo scorso agosto quando il professor Sergio Dalla Volta, 92 anni, eminente cardiologo italiano, fondatore della Scuola di cardiologia di Padova, un’eccellenza mondiale, veniva colto da infarto. Ricoverato in ospedale a Padova, i sanitari lo sottoponevano a tutti i controlli, tra cui il tampone per il Covid-19, ormai diventato routine, che risultava positivo.

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A causa dell’infezione da Coronavirus, i familiari del professore non hanno potuto fargli visita. Il cardiologo è morto da solo, in ospedale, lo scorso 20 agosto. Le figlie Maurizia e Alessandra non hanno potuto dare l’ultimo saluto al padre, pur trovandosi a pochi minuti dall’ospedale. Un dramma il loro che è lo stesso di decine di migliaia di familiari degli oltre 35mila morti di Covid in Italia, la maggior parte dei quali sono deceduti da soli nelle terapie intensive degli ospedali.

“Intubato, sofferente e solo come un Cristo in croce. È morto così nostro padre, senza il conforto della mano di una figlia sulla sua, in una sofferenza psicologica disumana di cui ero testimone quando lo vedevo sul tablet, pur essendo a cinque minuti dall’ospedale…”, ha raccontato Maurizia Dalla Volta al Corriere della Sera. Un’esperienza ancora più straziante considerando che il cardiologo aveva una carica virale molto bassa ed era asintomatico, quindi scarsamente contagioso. Il ricovero in ospedale era stato principalmente per l’infarto.

Ora, l’esperienza drammatica delle figlie dl cardiologo porterà a un cambio di rotta. Sono state proprio loro a chiedere che vengano cambiate le procedure e aggiornati i protocolli per permettere ai familiari di dare un ultimo saluto ai loro cari che stanno per morire di Covid-19 in ospedale. Le sorelle Dalla Volta hanno citato in proposito la prassi in Francia, dove vivono, e dove con opportune cautele è concesso ai parenti di fare visita ai loro cari in fini di vita in ospedale, anche per il Coronavirus. In Italia al momento questa possibilità è concessa solo ai minori, che hanno diritto di avere un accompagnatore al loro fianco. Ma le esigenze degli anziani non sono diverse.

Permettere alle persone di dare l’ultimo saluto a un familiare morente rende il dramma della morte meno traumatico e aiuta a elaborare il lutto. L’appello di Maurizia e Alessandra Dalla Volta è stato accolto dall’azienda ospedaliera di Padova, che ha deciso di adottare un nuovo protocollo.

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(Ospedale di Tor Vergata, Roma, a aggio. Foto di TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

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Informazioni aggiornate in tempo reale sulla diffusione dei casi di Covid-19 in Italia le trovate sul sito web del Ministero della Salute.

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