Un medico specializzato, il professor Filippo Festini sottolinea i possibili rischi del tampone sui bambini.
Unimamme, sappiamo che in alcuni casi, per consentire il rientro a scuola dei bambini, è necessario fare il tampone.
Tampone per bambini: parla un esperto
Il dottore Filippo Festini, che è professore associato di Scienze Infermieristiche Generali, Cliniche e Pediatriche (MED/45) all’Università degli Studi di Firenze e svolge attività clinica di Infermiere esclusivamente in ambito pediatrico, prevalentemente al Meyer di Firenze, ha deciso di inviare una lettera al Direttore di Quotidiano Sanità per parlare dei rischi del tampone sui bambini.
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Nell’ultima circolare del Ministero della Salute viene richiesto per gli studenti malati doppio tampone e certificato medico. Nella sua lettera il dottor Festini asserisce di lavorare presso un drive through Covid e di essere rimasto impressionato dall’alto numero di tamponi prescritti ai bambini. Il professore parla di quei bambini, ancora piccoli, che non collaborano quando ci sono operazioni invasive.
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Ecco i rischi del tampone elencati dal professor Festini
- rischio di rottura del tampone e possibile inalazione: i tamponi standard hanno un punto di rottura per spezzare il bastoncino da inserire in una provetta. Il dottor Festini segnala che ci sono già stati casi di rottura del tampone nel cavo orale e addirittura il caso di un bambino deceduto per le operazioni di rimozione di un tampone inalato.
- lesioni alla mucosa nasale, orale e faringea: sono già stati segnalati casi di bambini in età prescolare con lesioni alle mucose a causa del tampone. Per fare un esempio: il diametro della narice di un bimbo ancora lattante è più piccolo della misura della punta di un tampone standard, quindi l’operazione va forzata.Il dottor Festini cita il caso di un neonato morto per un sanguinamento provocato dall’esecuzione di un tampone.
- trauma psicologico per bambini e allarme sociale nelle famiglie, che nella maggior parte dei casi è infondato: purtroppo, sottolinea il dottore, non esistono procedure tecnico cognitive o farmacologiche per ridurre il dolore o la paura nei piccoli. Esiste inoltre la possibilità che i piccoli riportino conseguenze a lungo termine per i traumi vissuti in età prescolare
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Il dottor Festini, di nuovo, riferisce che molti genitori hanno segnalato che questa procedura, ritenuta da lui invasiva, è stata effettuata in presenza di sintomi lievi e senza visita del pediatra. Accade dunque che un bidello o altro personale scolastico ravvisa sintomi riconducibili al Covid 19, allora la madre è costretta a riferirli al pediatra per far rientrare il figlio a scuola, il pediatra, senza visitare il piccolo, prescrive il tampone.
“Parlando con le famiglie emerge un diffuso stato d’animo di sconcerto e di incredulità per un processo decisionale che dovrebbe avere al centro il giudizio clinico del pediatra e la partecipazione informata della famiglia ma che essi percepiscono come distorto e patologico” scrive il medico. Il dottor Festini conclude sottolineando che l’elevato numero di tamponi prescritti a bambini, l’assenza di informazioni per i genitori, disegnano uno scenario che va cambiato.
Unimamme, voi cosa ne pensate? Vi ricordiamo che si tratta di ipotesi di questo esperto. Eravate a conoscenza della protesta delle mamme livornesi per quanto riguarda i tamponi ai bambini?
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