Un aiuto ai genitori su adolescenti e comportamento: gli sbalzi d’umore e come gestirli, secondo gli esperti.
Avere a che fare con gli adolescenti è sempre complicato, anche per i genitori più pazienti e attenti. Si sa che questa fase della vita è molto delicata e i ragazzi possono comportarsi in modo insolito, passare da uno stato emotivo all’altro, avere profondi turbamenti o entusiasmi esagerati.
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Gli sbalzi d’umore sono una delle caratteristiche costanti dell’adolescenza, come cambia il fisico così cambia anche la mente dei ragazzi. Gli effetti sono imprevedibili, anche per i ragazzi stessi. Ormoni, instabilità emotiva, corpo in trasformazione e prime responsabilità. Non è facile essere adolescenti e anche i genitori hanno le loro difficoltà. Come fare per aiutare i figli a gestire le emozioni in questa fase delicata della vita? Un aiuto viene dagli esperti di psicologia dello sviluppo.
Sappiamo che i comportamenti strani sono molto comuni durante l’adolescenza, i ragazzi vivono una trasformazione radicale del loro corpo e della loro mente che incide inevitabilmente anche nel loro modo di essere, di fare e di pensare. In questa fase della vita, poi, sono alla ricerca della loro identità e sperimentare, fare cose diverse, anche assurde, assumere atteggiamenti stravaganti e provocatori è un modo per affermare sé stessi e costruire la loro personalità.
Non sorprende dunque che cerchino il distacco dai genitori. Gli adolescenti hanno bisogno della loro autonomia e dei loro spazi per esprimere e affermare sé stessi. Hanno bisogno di sentirsi diversi dai bambini che dipendevano dai genitori che sono stati fino a poco tempo prima. Un bisogno di autonomia che spesso può manifestarsi in modo brutale, anche con il rifiuto totale dei genitori.
In questi tentativi di affermazione di sé sono molto comuni le contraddizioni, il senso di irrequietezza tipico del cambiamento di questa fase della vita e anche gli sbalzi d’umore.
I ragazzi possono passare dalla felicità più intensa alla tristezza più cupa in pochi minuti. Possono provare un entusiasmo travolgente per una nuova attività o una nuova passione e poco dopo uno scoramento o una delusione insuperabili. Dalla gioia all’agonia il passo è breve ed è in questi momenti che più hanno bisogno dei genitori.
Sebbene non siano più bambini, gli adolescenti hanno ancora bisogno di essere guidati, ascoltati, consolati e contenuti. Alle volte un genitore saggio frena alcuni eccessi, anche di entusiasmo, per riportare l’adolescente con i piedi per terra e farlo ragionare, altre volte invece lo sostiene e lo incoraggia nei momenti in cui tutto sembra perduto. Gli eccessi motivi, in positivo e in negativo, non aiutano infatti i ragazzi a valutare in modo razionale e obiettivo le situazioni. Il rischio è di sottovalutare pericoli o sopravvalutare le difficoltà.
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Hanno bisogno del sostegno dei genitori per le difficoltà che incontrano a scuola, nei primi lavori, nelle prime relazioni sentimentali e nei rapporti con gli amici. Dare questo aiuto può essere molto difficile per i genitori, perché i ragazzi tendono a chiudersi in sé stessi o a non raccontare tutto quello che provano, escludendo i genitori dalla loro vita. Quello che possono fare i genitori è mostrarsi disponibili e pronti all’ascolto, evitare di giudicare o di sminuire i sentimenti dei figli.
Per quanto possibile, il genitore deve mostrarsi come un porto sicuro per i figli, al quale rivolgersi in caso di dubbi, paure, incertezze ma anche per condividere momenti allegri e spensierati. Anche se i figli adolescenti tendono a fare di testa loro e a non voler ascoltare, sapere che possono fidarsi dei loro genitori è una risorsa immensa. Un modo per consolidare un rapporto, tra genitori e figli, che durante l’adolescenza inevitabilmente cambia.
Nell’adolescenza gli sbalzi d’umore sono assolutamente normali, per aiutare i vostri figli, unimamme, non intromettetevi nei loro stati d’animo ma fate capire loro che siete i sempre disponibili all’ascolto e a dare un aiuto se vi verrà chiesto. Inoltre, spiegate loro che per ogni forma di tristezza esiste un rimedio.
Questi sono naturalmente consigli generici, basati sulle normali esperienze e sulla sintesi delle raccomandazioni più comuni degli psicologi dell’età evolutiva. In caso di necessità o di situazioni patologiche è necessario rivolgersi a un professionista.
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Che ne pensate unimamme?
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