Prevenzione Covid-19 a scuola: arriva il via libera del CTS ai test rapidi. Cosa bisogna sapere.
Per individuare più velocemente i casi di Covid-19 a scuola verranno effettuati i test rapidi. Il via libera del Comitato Tecnico Scientifico è arrivato oggi. Si tratta dei tamponi rapidi che danno una risposta in soli 20 minuti. Verranno comunque utilizzati soltanto per attività di screening. Per la verifica più precisa della presenza del Coronavirus occorre infatti il tampone naso-faringeo finora utilizzato.
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Si tratta comunque di uno strumento molto importante per una prima verifica dei casi di infezione nelle scuole. Nel frattempo in una scuola romana è stata avviata la sperimentazione dei test rapidi.
Una nuova circolare del Ministero della Salute, ancora non pubblicata, autorizzerà l’uso dei test rapidi nelle scuole italiane a seguito del via libera al loro utilizzo dal Comitato Tecnico Scientifico – CTS. Il loro utilizzo comunque sarà consentito solo per l’attività di screening. Nella bozza della circolare del Ministero, così come citata dalla stampa, si afferma in maniera esplicita che “ai fini esclusivi di screening è possibile utilizzare i test antigenici” nelle scuole.
È stato lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, ad aprire all’uso dei test rapidi nelle scuole: “Per l’arrivo di vaccini e cure efficaci serviranno ancora mesi“, ha detto, ma riguardo ai test “settimana dopo settimana ne abbiamo di migliori e più rapidi, stiamo iniziando ad usarli, come abbiamo fatto per i test antigenici negli aeroporti“, ha aggiunto. “Ora è passato un mese e mezzo da quando abbiamo cominciato ad utilizzarli e ci sono numeri significativi sull’affidabilità. Stiamo cominciando a pensare di estenderne l’uso anche in altre sedi come nelle scuole“.
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Dunque, per accertare un caso sospetto di Covid-19 a scuola sarà ancora necessario il tampone naso-faringeo utilizzato finora, che può richiedere qualche giorno per la risposta, sebbene le scuole abbiano delle corsie preferenziali ovunque in Italia per ricevere i risultati.
Il vantaggio, comunque, è questi test antigenici danno una risposta quasi in tempo reale, entro 20 minuti circa dal prelievo della saliva. In questo modo è possibile sapere subito se uno studente è positivo al Coronavirus, anche se poi servirà il tampone di conferma.
Dopo l’approvazione del CTS, è arrivato subito il via libera, da parte del Commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri, alla richiesta pubblica di offerta per la fornitura di 5 milioni di test rapidi, con un bando simile a quello già adottato per i banchi monoposto. Destinati in un primo tempo a porti e aeroporti, ora i test antigenici andranno anche alle scuole.
I test antigenici, come i tamponi, prevedono il prelievo di materiale genetico con un bastoncino cotton-fioc che viene passato nel tratto naso-faringeo. La differenza rispetto al tampone sta nell’analisi del campione. I test rapidi, infatti, non cercano il materiale genetico di Sars-CoV-2 ma la proteina spike, che riveste sulla superficie del virus. Se la proteina trovata nel campione è presente in quantità sufficienti, si lega ad anticorpi specifici nel kit di analisi e in questo modo conferma la positività al Coronavirus.
I test rapidi possono essere di grande aiuto nella gestione dei casi sospetti nelle scuole. Alcune Regioni hanno già adottato dei protocolli che prevedono l’ingresso dei medici della Asl nelle scuole per fare i test rapidi agli studenti che si sentono male e vengono portati in isolamento.
Nel frattempo, sta per prendere il via la campagna vaccinale contro l’influenza 2020-2021, che quest’anno prevede l’estensione delle categorie di fascia protetta a cui il vaccino è fortemente raccomandato e offerto gratuitamente, inclusi i bambini.
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