Vaccino antinfluenzale: anche i bambini tra i soggetti fragili. Le novità della campagna vaccinale di quest’anno.
Mai come quest’anno si è parlato tanto di vaccinazione antinfluenzale in vista della stagione invernale. Con l’arrivo dei primi freddi, come sappiamo, arrivano anche le prime sindromi da raffreddamento, i virus parainfluenzali, fino all’influenza vera e propria, che di solito si manifesta tra la seconda metà di ottobre e i primi di novembre, per raggiungere il suo picco dopo Natale, tra gennaio e febbraio. È una malattia che se nella maggior parte dei casi lascia le persone a casa con febbre alta, tosse, raffreddore e dolori muscolari, può essere molto pericolosa e perfino mortale nei soggetti più fragili, a cominciare dagli anziani e dalle persone affette da patologie croniche.
A complicare le cose quest’anno ci si è messo il Covid-19 che ha sintomi molto simili a quelli dell’influenza, come febbre e tosse, e che pertanto può confondersi con essa. Per questo motivo i medici già durante l’estate hanno iniziato a raccomandare l’estensione della vaccinazione antinfluenzale alla popolazione in generale, bambini compresi, e non più soltanto anziani o persone con patologie croniche. Meno persone si ammaleranno di influenza e minori saranno i casi sospetti di Covid-19, evitando in questo modo tamponi e soprattutto il rischio di ingolfare i laboratori già carichi di lavoro. Inoltre, diminuiranno i casi di influenza grave che possono richiedere cure ospedaliere, evitando anche in questo caso sovraccarichi di lavoro per gli ospedali, con ricoveri e affollamenti di pazienti al pronto soccorso che, oltre ad essere pericolosi per la trasmissione del virus influenzale, rischiano di sovraccaricare di lavoro i sanitari a causa della probabile risalita dei contagi da Covid-19 attesa per l’autunno-inverno.
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Insomma, quest’anno il vaccino antinfluenzale è consigliato a tutti, salvo controindicazioni, anche a chi non ha problemi di salute e anche ai bambini, secondo le recenti indicazioni del Ministero della Salute.
La circolare del Ministero della Salute per la stagione influenzale 2020-2021 prevede una estensione della categoria dei soggetti fragili inclusi nella cosiddetta “fascia protetta“, a cui il vaccino contro l’influenza è offerto attivamente e gratuitamente. Se fino allo scorso anno il vaccino era gratuito per gli anziani sopra i 65 anni di età e per le persone con patologie croniche, da quest’anno la fascia degli anziani è stata abbassata a 60 anni, mentre la novità è l’inserimento in fascia protetta anche dei bambini sani dai 6 mesi ai 6 anni di età. In quest’ultimo caso, tuttavia, già diverse regioni italiane offrivano gratuitamente, su richiesta, il vaccino antinfluenzale a bambini e ragazzi sani sopra i 6 mesi.
Questa ulteriore estensione delle categorie protette a cui è riconosciuta la vaccinazione antinfluenzale gratuita ha lo scopo di indurre un numero più ampio di persone a vaccinarsi, a cominciare dai soggetti che possono essere colpiti più gravemente dall’influenza, come le persone vicine alla terza età, e che più possono contribuire alla sua diffusione, come i bambini e i ragazzi che vanno a scuola e sono impegnati in diverse attività extrascolastiche e sociali e che potrebbero contagiare i genitori e i nonni.
Il Minsero della Salute spiega che l’inserimento dei bambini e adolescenti sani nelle categorie da immunizzare prioritariamente contro l’influenza stagionale è oggetto d’intensa discussione da parte della comunità scientifica internazionale. Infatti c’è anche chi è contrario, come la giornalista scientifica e medico Roberta Villa che sostiene la non necessità di vaccinare i bambini contro l’influenza, perché a causa di scorte non sufficienti per tutti il vaccino andrebbe lasciato alle persone più fragili, anziane e/o con problemi di salute, oppure al personale sanitario.
Nel resto del mondo, come segnala il Ministero, la vaccinazione è già offerta gratuitamente a tutti i bambini e adolescenti sani dalla Sanità Americana, Canadese e del Regno Unito, nonché da alcuni paesi dell’Unione Europea (Austria, Finlandia, Lettonia, Slovacchia). Invece, altri Paesi Europei la raccomandano ma non la offrono gratuitamente (Malta, Polonia, Slovenia). Tutti gli altri Paesi la raccomandano e la offrono gratuitamente a partire dai 6 mesi di età solo ad alcune categorie di rischio.
La vaccinazione dei bambini contro l’influenza parte dai 6 mesi di età perché nei bambini di età inferiore il vaccino antinfluenzale non è sufficientemente immunogenico e pertanto non conferisce una protezione sufficiente. Inoltre, mancano studi clinici controllati che dimostrino l’innocuità del vaccino in questa fascia di età.
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Come abbiamo detto, l’obiettivo principale dell’estensione delle categorie a cui è offerta la vaccinazione antinfluenzale gratuita, oltre a proteggere i soggetti più deboli dalle conseguenze più serie dell’influenza, è quello di evitare la circolazione simultanea su larga scala del virus dell’influenza e del nuovo Coronavirus Sars-CoV-2. Due epidemie in contemporanea finirebbero con il gravare eccessivamente sul sistema sanitario, soprattutto ospedaliero, oltre a rendere più complicata l’individuazione dei casi di Covid-19.
Come si legge nella circolare del Ministero della Salute: “Nella prossima stagione influenzale 2020/2021, non è esclusa una co-circolazione di virus influenzali e SARS-CoV-2, pertanto, si rende necessario ribadire l’importanza della vaccinazione antinfluenzale, in particolare nei soggetti ad alto rischio di tutte le età, per semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, dati i sintomi simili tra Covid-19 e influenza. Vaccinando contro l’influenza, inoltre, si riducono le complicanze da influenza nei soggetti a rischio e gli accessi al pronto soccorso“.
Non solo bambini, anziani e soggetti con patologie croniche, la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata anche nelle donne in gravidanza, per le quali è gratuita.
La circolare ricorda che è fortemente raccomandata la vaccinazione antinfluenzale agli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie che operano a contatto con i pazienti e gli anziani, istituzionalizzati in strutture residenziali o di lungo degenza.
Infine, nel documento si raccomanda di anticipare le campagne di vaccinazione antinfluenzale a partire dall’inizio di ottobre e offrire la vaccinazione ai soggetti eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo per la vaccinazione.
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