Come affrontare l’influenza nel neonato: quello che bisogna sapere e le azioni per prevenirla.
Mai come in questo periodo si è parlato di influenza. La malattia quest’anno preoccupa operatori sanitari e amministratori a causa dei sintomi molto simili a quelli del Covid-19 che rischiano di peggiorare l’epidemia, con la sovrapposizione di due malattie simili anche se diverse, l’intasamento delle strutture sanitarie e dei pronto soccorso e la richiesta abnorme di tamponi. Per questi motivi, diversi esperti consigliano quest’anno la vaccinazione antinfluenzale a una porzione più ampia possibile di popolazione e soprattutto alle categorie più fragili, come gli anziani, i malati cronici, gli immunodepressi e anche i bambini.
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Quest’anno, infatti, tra le categorie protette a cui il vaccino contro l’influenza è raccomandato e offerto gratuitamente, ci sono anche i bambini sani dai 6 mesi ai 6 anni. Così dispone la circolare del Ministero della Salute per la stagione influenzale 2020/2021. Invece, la vaccinazione antinfluenzale per i neonati sotto i 6 mesi di età non è consigliata perché in questa fascia di età il vaccino antinfluenzale non è sufficientemente immunogenico, dunque non conferisce una protezione sufficiente. Inoltre, mancano studi clinici controllati che dimostrino l’innocuità del vaccino in questa fascia di età.
Cosa si fa allora per prevenire l’influenza nei neonati? Di seguito i suggerimenti degli esperti.
Come sappiamo, la salute del neonato va protetta fin dai primi istanti di vita e in modo costante, attraverso controlli regolari, visite mediche di routine, vaccinazioni per il bebè secondo il calendario vaccinale pensato per loro e attenzione a tutti i segnali che il bambino manda, siano sintomi fisici, come i cambiamenti esteriori, o comportamenti inconsueti, dal pianto anomalo ai disturbi del sonno, ecc.
Con l’arrivo dei primi freddi, il bebè soggetto a raffreddori e virus influenzali. Sotto i sei mesi di età non può essere vaccinato contro l’influenza, che quest’anno rischia di confondersi con il Covid-19, ma esistono tutta una serie di precauzioni e azioni che possiamo mettere in pratica per proteggerlo.
Le regole di sicurezza sanitaria che abbiamo imparato ad applicare tutti i giorni per prevenire i casi di Covid-19 sono valide anche contro l’influenza. Pertanto, indossare la mascherina al chiuso e nei luoghi affollati, mantenere il distanziamento fisico, lavarsi e igienizzarsi spesso le mani, stare lontano dagli assembramenti,a arieggiare gli ambienti e frequentare il meno possibile i luoghi pubblici chiusi aiuta a prevenire anche i contagi del virus dell’influenza e delle altre infezioni respiratorie.
Quest’anno, grazie all’osservanza di queste misure, i contagi del virus dell’influenza potrebbero crollare, indipendentemente dal vaccino. A maggior ragione, queste regole vanno osservate quando si ha in casa un neonato.
Per un certo periodo, soprattutto nella fase di picco della stagione influenzale è bene proteggere il bebè tenendolo lontano dagli ambienti chiusi e affollati, dagli estranei e limitando se è necessario anche le visite degli altri familiari o degli amici di famiglia. Visite che, tra l’altro, andrebbero già limitate proprio per i rischi dei contagi da Covid-19. Se i fratelli o lo sorelle più grandi sono ammalati, teneteli lontano dal neonato anche se può essere difficile.
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La prevenzione comincia dalla famiglia, con l’attenzione da parte di mamma, papà, fratelli e sorelle ai luoghi che si frequentano, l’igiene frequente delle mani, che vanno lavate spesso e con cura, l’attenzione nel tossire o starnutire lontano dal bebè, su un fazzoletto di carta da buttare subito dopo o sull’incavo del gomito.
Per qualche tempo tenete di più a casa il bebè, evitando i luoghi pubblici, sopratutto quelli affollati e chiusi, ma non fategli mancare le uscite all’aria aperta, ben coperto dal freddo, che gli fanno bene.
Sopra i sei mesi di età, potete valutare se far fare al neonato il vaccino contro l’influenza. Vi consiglierà il pediatra. Il vaccino è particolarmente raccomandato se il bebè soffre di patologie congenite o gravi che possono complicare i sintomi dell’influenza. È notizia di questi giorni che il primo caso di influenza in Italia della nuova stagione è un bimbo di 9 mesi.
Non solo vaccino per il bebè dopo i sei mesi di età. Un ottimo modo per prevenire l’influenza nel neonato di pochi mesi di vita è la vaccinazione della mamma durante la gravidanza. Infatti, con il vaccino antinfluenzale durante la gravidanza la donna protegge sé stessa e il nascituro anche nei primi mesi di vita, grazie all’efficacia protettiva del vaccino. Gli anticorpi protettivi della mamma arrivano al feto attraverso la placenta. Pertanto quando la donna si vaccina durante la gravidanza è come se vaccinasse anche il bambino non ancora nato. Gli anticorpi che il bebè ha ricevuto quando era nel grembo materno lo proteggeranno anche nei primi mesi di vita. Il Ministero della Salute consiglia vaccino antinfluenzale alle donne in gravidanza attorno al secondo o terzo mese. Inoltre, al terzo mese è consigliato anche il vaccino contro difterite, tetano, pertosse (dTpa), per proteggere il nascituro dalla pertosse, malattia che può essere mortale nei neonati.
Se il bebè nasce in autunno o in inverno e la mamma non si è vaccinata contro l’influenza durante la gravidanza, può farlo stesso anche dopo la nascita del figlio. In questo caso non gli trasmetterà gli anticorpi contro l’influenza, nemmeno se lo allatta al seno, ma proteggendo sé stessa proteggerà anche il suo bambino.
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