In Italia troppi farmaci prescritti alle donne prima, durante e dopo la gravidanza. Il tipo di prescrizione varia in base alla regione e all’età della donna
La ricerca ha coinvolto Regioni, Aifa e ricerca scientifica e ha evidenziato che i farmaci prescritti alle gestanti sono troppi e talvolta non necessari
Il rapporto dell’Aifa si basa su uno studio che ha interessato le gestanti di Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Puglia e Sardegna.
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E’ emerso che il 73% delle donne in Italia ha ricevuto almeno una prescrizione di farmaci durante la gravidanza e più della metà l’ha ricevuta nel trimestre precedente alla gravidanza e in quello successivo al parto.
I farmaci più prescritti sarebbero quelli contenenti acido folico, progesterone, solfato ferroso e amoxicillina/acido clavulonico, ovvero antibiotici. Questi principi attivi sarebbero utilizzati per la terapia del sangue o come antimicrobici, ma anche quelli che agiscono sul sistema gastrointestinale e sui valori ormonali. A questi andrebbero poi aggiunti i farmaci per le malattie croniche prescritti per tutta la durata della gravidanza.
Come spiegato anche nel rapporto, alcuni di questi preparati a base di acido folico spesso sono acquistabili senza prescrizione medica e quindi sarebbe una percentuale molto più alta di gestanti ad utilizzarli.
Gli antibiotici invece sarebbero prescritti come prevenzione per la diagnosi prenatale invasiva, che ha un rischio di infezione per mamma e bimbo, ma proprio per questa categoria ci sarebbe un abuso secondo l’Aifa e quindi andrebbero monitorate meglio le prescrizioni alle gestanti.
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Le regioni nelle quali sono stati prescritti meno farmaci durante la gravidanza sono Lombardia e Veneto, ma la scelta del medico dipende anche dall’età della gestante: è stato evidenziato infatti che il numero di prescrizioni aumenta sensibilmente per le gestanti oltre i 35 anni di età.
Oggi le gravidanze sono molto seguite e le gestanti, soprattutto le primipare, ovvero quelle al primo figlio, sono molto attente alla propria salute e a quella del bambino rispetto ai decenni passati.
Ma può capitare che integratori e complessi multivitaminici, ma anche preparati a base di acido folico, considerato fondamentale per lo sviluppo del feto, vengano assunti già prima della gravidanza, sia per aiutare il concepimento che per supportare carenze dovute a stili alimentari e di vita scorretti.
Questa però è una arma a doppio taglio, perché la gravidanza è comunque un processo naturale e il corpo della donna dovrebbe adattarsi alla nuova situazione da solo, laddove questo non avvenga la medicina interviene per sopperire alle carenze.
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L’Aifa ha voluto dare quindi un segnale importante al mondo della medicina con questo studio, ottenuto grazie al confronto dei dati provenienti da diversi database. L’analisi delle prescrizioni e il monitoraggio è uno strumento utile sia a livello economico per evitare sprechi, sia a livello sanitario perché l’abuso di farmaci o l’uso improprio può nuocere anziché guarire.
E voi unimamme cosa ne pensate di questo studio e dei risultati emersi?
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