Anche i fumetti nella crescita dei bambini sono importanti, ma perché spesso vengono sottovalutati e i piccoli ci si avvicinano da grandi?
Leggere è davvero una faccenda molto seria. Sono sempre di più i bambini e le famiglie che relegano questa attività solo a un momento scolastico.
Ma in teoria non dovrebbe essere così. La lettura è un passaggio importante nella crescita di ogni bambino e in precedenza si è visto che leggere fin da quando si è piccoli comporta una serie di benefici che si sfruttano fino a quando si è adulti.
Sono tantissimi i libri da leggere ai più piccoli fin dalla tenera età e in base agli anni e alla loro capacità di attenzione ci si può sbizzarrire come si desidera.
Sicuramente ad avere la meglio almeno fino all’infanzia inoltrata sono le favole o le fiabe: luoghi magici, bambini con i poteri, maghi, le streghe hanno tutto un fascino loro che attira moltissimo i più piccoli.
E anche su questo si è parlato in un articolo passato, in cui si è scritto che le favole sono fondamentali nella crescita dei piccoli.
Ma c’è un settore, purtroppo un pò sottovalutato che è quello dei fumetti che è di grande aiuto nel far appassionare i bambini alla lettura.
I fumetti hanno tantissimi vantaggi, ma nonostante questo sono tanti gli adulti che li reputano, in sostanza, una grande perdita di tempo e per questo motivo molti bambini ne vengono a contatto solo in età adulta.
Perché questo pregiudizio?
Fumetti: perché farli leggere ai bambini è importante?
Purtroppo si tratta di un pregiudizio di tanti anni fa in cui i fumetti venivano associati a un divertente passatempo, ma inutili a fini dell’imparare qualcosa o addirittura dell’imparare a leggere.
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Niente di più sbagliato! I fumetti sono molto educativi e dietro a quei mille disegni colorati hanno come ogni libro una storia ben pensata, una sceneggiatura, una trama e un linguaggio ricco e articolato che permette di stimolare diverse capacità di ogni bambino.
Come è noto, i fumetti si distinguono da un libro perché contengono al loro interno anche delle immagini con i vari portagonisti della storia.
Questo permette, immediatamente, al piccolo di immergersi nel racconto e di dare un volto ai suoi personaggi preferiti, cosa che con un libro deve pensare lui stesso.
È come guardare un film, ma semplicemente su carta. Il fatto è che i disegni presenti nel fumetto stimolano le capacità dei piccoli perché non solo devono badare ai dialoghi e alle parole, ma anche a ciò che i protagonisti del fumetto sono intenti a fare in quel determinato momento.
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Il bimbo, quindi, deve imparare a leggere i volti dei personaggi che sono estremamente comunicativi e così destreggiarsi tra un volto triste, uno felice, perplesso, emozionato.
La mimica facciale è importantissima e i fumetti consentono al piccolo di imparare determinate “smorfie”.
Inoltre il fumetto presenta un linguaggio più sintetico e allo stesso tempo diretto che permette al piccolo di iniziare a comunicare con più facilità, i concetti sono espressi in modo più semplice e proprio per questo più comprensibili dai bambini che si identificano nei personaggi preferiti.
Basti pensare, ad esempio, al fumetto più famoso al mondo: quello di Topolino. Senza quei disegni, il topo più famoso al mondo non sarebbe così celebre.
Le sue numerose avventure e peripezie, insieme ai suoi fidi amici, hanno fatto il giro del mondo e sono ancora impresse nella mente di tanti bambini che oggi sono adulti.
Inoltre le sue esperienze hanno sempre quel messaggio didattico che può essere fondamentale per la crescita di ogni bambino.
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E voi unimamme avete mai dato da leggere i fumetti ai vostri figli?
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