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Mascherine chirurgiche, rischio avvelenamento? Risponde lo studio

Published by
valeria bellagamba

Uso delle mascherine chirurgiche: uno studio scientifico smentisce i complottisti e la paura per un avvelenamento da anidride carbonica in chi la indossa.

Mascherine chirurgiche: studio scientifico smentisce i complottisti – Universomamma.it (Adobe Stock)

Le mascherine vanno indossate come strumento di prevenzione dei contagi da Covid-19, come gli esperti ripetono da mesi. Tanto più che ora diverse Regioni italiane, e prossimamente il governo su tutto il territorio nazionale, le hanno rese obbligatorie sempre, anche all’aperto. Una decisione che segue il rapido aumento dei contagi da Coronavirus in Italia e che sta preoccupando le autorità sanitarie.

Dopo il resto d’Europa, sembra che la temuta seconda ondata stia arrivando anche da noi, sebbene ancora con un numero di contagi giornalieri molto più contenuto rispetto a Regno Unito, Francia e Spagna.

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Da mesi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e gli esperti epidemiologi ci ripetono che per prevenire i contagi del nuovo Coronavirus sono indispensabili distanziamento fisico, igiene delle mani e appunto uso della mascherina, preferibilmente quella chirurgica. Alcune persone, tuttavia si rifiutano di indossarla perché temono pericoli per la salute. Sono i cosiddetti “no mask” che nei mesi scorsi sono scesi nelle piazze di tutta Europa per protestare contro l’obbligo di indossare la mascherina, anche negli spazi chiusi. Queste persone sostengono che l0uso prolungato della mascherina possa provocare un avvelenamento da anidride carbonica in chi la indossa. Questa affermazione non è vera, fa parte delle tesi dei “complottisti” e ora è smentita da uno studio scientifico.

Mascherine chirurgiche: studio scientifico smentisce le teorie del complotto

Mascherine chirurgiche: studio scientifico smentisce i complottisti – Universomamma.it (Adobe Stock)

No, indossare le mascherine chirurgiche o in tessuto non causa avvelenamento da anidride carbonica, nemmeno se si portano per molte ore. Era la tesi principale sostenuta dai no mask che ora è stata smentita da un apposito studio scientifico, che fa chiarezza una volta per tutte.

Lo studio è stato condotto dal Miami Veterans Administration Medical Center e dell’Università di Miami e pubblicato sulla rivista scientifica “Annals of the American Thoracic Society” con il titolo di “Effect of Face Masks on Gas Exchange in Healthy Persons and Patients with COPD “, effetto delle maschere facciali sullo scambio di gas in persone sane e pazienti con BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva).

L’uso anche prolungato delle mascherine non danneggiagli individui saniquelli con problemi respiratori come la broncopneumopatia cronica ostruttiva. “Le persone non devono credere che le mascherine uccidano“, ha dichiarato Michael Campos, autore principale dello studio, che è stato condotto all’interno del centro per veterani.

I ricercatori hanno esaminato 30 individui, di cui 15 medici del centro veterani senza problemi di salute ai polmoni e 15 veterani affetti da grave broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).  Lo studio è stato condotto per verificare l’effetto delle mascherine chirurgiche su persone sane e malate.

La principale accusa rivolta a questo dispositivo di protezione riguarda l’anidride carbonica che sarebbe costretto a respirare chi indossa la mascherina chirurgica. L’anidride carbonica che espelliamo con il respiro e che sarebbe trattenuta dalla mascherina. Come hanno spiegato più volte i medici, la mascherina è filtrante e un eccesso di anidride carbonica verrebbe respirato solo se fosse indossata molto stretta. Comunque, con uno studio scientifico gli esperti del centro veterani dell’Università di Miami hanno voluto fugare ogni dubbio.

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L’uso della mascherina è stato testato in entrambi i gruppi di soggetti, quelli sani e quelli con problemi respiratori, a riposo e sotto sforzo, con una camminata di 6 minuti. I ricercatori hanno notato che anche indossando la mascherina chirurgica, i pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva non presentavano particolari problemi dopo la camminata di 6 minuti. Avevano bisogno di ossigeno supplementare così come sarebbe avvenuto se avessero camminato senza mascherina, a causa della loro patologia. I ricercatori non hanno notato in questi pazienti importanti cambiamenti fisiologici nelle misurazioni di scambio dei gas, ossigeno e anidride carbonica.

A maggior ragione non si sono registrati cambiamenti nello scambio tra ossigeno e anidride carbonica nei soggetti sani.

La conclusione, dunque, è che la mascherina chirurgica non fa male, non causa una sovraesposizione di anidride carbonica a chi la indossa, sia che si tratti di una persona sana o con gravi problemi respiratori. “Alcune persone affermano falsamente che indossare mascherine possa mettere a rischio la salute delle persone. Lo studio mostra il contrario“, hanno affermato i ricercatori, come riporta l’Adnkronos.

La sensazione di mancanza di respiro, dispnea, che alcune persone avvertono quando indossano la mascherina, soprattutto dopo molto tempo che la indossato, “non è sinonimo di alterazioni nello scambio di gas. Probabilmente si verifica per la limitazione del flusso d’aria con la mascherina, in particolare quando è necessaria una maggiore ventilazione, quindi sotto sforzo“. Alle volte questa sensazione è dovuta più a problemi psicologici, come ansia, claustrofobia o a problemi neurologici o anche a un aumento della temperatura dell’aria. In questi casi, per ovviare al problema e alla sensazione di difficoltà nel respirare si può allentare la mascherina o abbassarla per qualche istante, allontanandosi dalle altre persone.

La soluzione sta insomma nel buon senso. Le mascherine vanno indossate, come strumento di protezione dalla trasmissione del Coronavirus. Il disagio causato dall’utilizzo delle mascherine è risolvibile, contrarre il Covid-19 o trasmetterlo agli altri, invece, può essere molto pericoloso. Va precisato che le mascherine chirurgiche servono a proteggere gli altri, mentre per proteggere se stessi dal rischio di infezione vanno utilizzate le ffp2 o ffp3. Anche l’utilizzo di quelle chirurgiche, comunque, è meglio di niente e qualche protezione in più la dà.

Mascherine chirurgiche: studio scientifico smentisce i complottisti – Universomamma.it (Adobe Stock)

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valeria bellagamba

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