Sei giovani su 10 dichiarano di visionare abitualmente video o immagini di pornografia online, inoltre ogni anno si registrano circa 3000 nuovi casi di infezione da HIV.
Secondo l’indagine 2020 dell’Osservatorio “Giovani e Sessualità” svolta da Durex e Skuola.net, 6 giovani su 10 dichiarano di visionare abitualmente video o immagini pornografiche online. Ogni anno si registrano circa 3000 nuovi casi di infezione da HIV e la fascia d’età più colpita e tra i 25 e i 29 anni. Purtroppo molti giovani non sanno neanche più che cosa è l’HIV e che esiste. È importante per questo continuare a fare informazioni soprattutto nelle scuole.
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Dal 2003 l’associazione ANLAIDS sostiene questa causa attraverso un “progetto nazionale di intervento mirato” come spiega il presidente Bruno Marchini. Purtroppo come abbiamo già spiegato in un altro articolo “Giovani e sessualità, un rapporto su due a rischio: il sondaggio preoccupa“, un giovane su due ha rapporti non protetti. Nonostante i ragazzi siano sempre più informati, all’atto pratico molti si vergognano di comprarlo o di indossarlo davanti al partner.
Anche se il preservativo è riconosciuto come efficace per proteggersi dalle infezioni sessualmente trasmissibili
Questa disastrosa tendenza è allarmante se si pensa alle relazioni occasionali, in questo caso
È importante attivarsi subito perché di solito il corso di educazione sessuale arriva quando ormai è troppo tardi. Ancora peggio quando il giovane cerca le proprie risposte su Internet e tra fake news e pornografia. La pornografia da una visione distorta della sessualità e talvolta può trasformarsi in una vera dipendenza nei ragazzi giovani, specie i più piccoli.
Si tratta di un rischio reale dato che
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Il quadro diventa più allarmante facendo un’analisi per età dei ragazzi:
Le fonti preferite:
“E’ cruciale fornire informazioni corrette per poter comprendere la pornografia online” secondo Alberto Venturini psicologo, psicoterapeuta cognitivo comportamentale, presso la struttura complessa malattie infettive ospedale Galliera di Genova e collaboratore ANLAIDS. Secondo Venturini la pornografia presenta una visione distorta della realtà e della relazione tra i due partner e questa può creare aspettative di prestazione ansiogene, inoltre non è educativa dato che il preservativo non è utilizzato in questi video minimizzandone l’importanza.
Insomma da un lato bisogna investire sulla scuola, spetta alla scuola educare i ragazzi. E dall’ altra bisogna portare una corretta informazione anche sul web.
Per quanto riguarda i corsi sulla sessualità seguiti da due ragazzi su tre:
Riguardo a chi ha fatto il corso ai ragazzi
Cresce l’esigenza da parte dei ragazzi di poter parlare e approfondire la sessualità e la contraccezione, lo chiede il 27% del campione
In Nuova Zelanda la premier Jacinta Ardern, molto apprezzata per il suo impegno su tematiche spesso abbandonate come il sesso, ha fortemente voluto la campagna Keep it real in occasione della quale è stato girato un video per sensibilizzare i genitori all’importanza sul ricevere un’educazione sessuale. Nel video una coppia di attori hard si presenta completamente nuda a trovare la mamma di un adolescente che guarda online i loro video porno “Salve, suo figlio Matt ci sta guardando su internet. Siamo attori di film per adulti, ma lui è ancora un ragazzino e forse non ha ben chiara la differenza tra porno online e relazioni reali”
Secondo Daniel Giunti, sessuologo e co-ideatore della pagina Instagram @Sessuologia come abbiamo già raccontato nell’articolo “Porno e adolescenti: le idee sbagliate con cui crescono“, sono tante le idee distorte dei ragazzi che guardano i porno sulla sessualità:
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