La malnutrizione è una delle conseguenze dirette della crisi economica. Per i pediatri non bisogna penalizzare la qualità del cibo in tavola
Se le risorse economiche in famiglia scarseggiano, può capitare che i genitori cerchino di risparmiare in tutti i settori, anche nell’alimentazione
Nei paesi industrializzati esiste un tipo particolare di malnutrizione, quella legata al cibo “spazzatura”, ovvero a tutti quei cibi che contengono molti grassi e calorie ma di scarsissima qualità.
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La crisi economica che sta attanagliando i paesi “ricchi” colpiti dalla pandemia potrebbe portare le famiglie, italiane e non, a voler risparmiare anche sulla alimentazione, dei grandi come dei bambini.
Per fare questo però non bisogna penalizzare la qualità del cibo che si mette in tavola, bensì cercare di cambiare abitudini sbagliate che fanno sperperare denaro.
Per i pediatri della Sipps, la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, è importante garantire ai più piccoli il giusto apporto di proteine, carboidrati, vitamine e di tutti gli altri nutrienti essenziali per un corretto sviluppo.
Ecco perché raccomandano di fargli consumare almeno due volte al giorno frutta e verdura, più volte al giorno i cereali, sotto forma di pasta, pane o riso, quattro volte a settimana i legumi, massimo quattro volte a settimana la carne e i derivati, quattro volte anche il pesce e soltanto una volta i formaggi e le uova.
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Queste indicazioni nutrizionali, che possono essere seguite da tutta la famiglia, costituiscono il giusto apporto di nutrienti per uno sviluppo sano dei bambini.
Snack, bevande zuccherate, merendine: sono tutti prodotti che sugli scaffali dei supermercati vanno a ruba, sia perché pratici sia perché economici. Si è notato infatti che la crisi economica ha portato ad un aumento dei consumi di alimenti di questo tipo, soprattutto nelle zone del Sud Italia, dove la crisi colpisce maggiormente.
Ma per i pediatri questi alimenti portano alla forma di malnutrizione tipica della nostra società: l’obesità. Obesità e sovrappeso sono ormai una piaga sociale che il mondo della medicina sta cercando da diversi anni di combattere. I danni che possono riportare i bambini obesi sono a breve e lungo termine e vanno dal diabete all’ipertensione, alle malattie cardiache.
Per ridurre gli sprechi, quindi, non è necessario risparmiare sulla qualità dei prodotti quanto piuttosto pianificare meglio le spese:
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Questi sono solo alcuni accorgimenti per risparmiare sul budget familiare senza compromettere la salute, soprattutto dei bambini che per crescere hanno bisogno di prodotti sani e di qualità.
E voi unimamme cosa ne pensate?
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