Carlo Acutis beato: la proclamazione nella Basilica di Assisi per il giovane genio dell’informatica.
La sua è stata una vita molto breve ma straordinaria. Appassionato di informatica, considerato un genio di questa materia, il giovanissimo Carlo Acuits ha avuto fin dall’inizio un rapporto molto particolare e personale con il mondo dei computer e la tecnologia di internet. Per lui, a differenza di molti altri, è stato un modo per esprimere la sua fede religiosa e trasmettere il messaggio del Vangelo.
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Una vita molto breve la sua, morto a soli 15 anni, il 12 ottobre 2006, stroncato da una leucemia. Il suo cammino di fede, fin da piccolissimo, è stato tuttavia esempio per molti, anche adulti. Per questo Carlo Acutis è stato proclamato beato nella Basilica di San Francesco di Assisi, sabato 10 ottobre.
Lo hanno chiamato il beato in jeans e scarpe da tennis e con questo abbigliamento è stato sepolto il giovane Carlo Acutis, il giovane genio dell’informatica, nato a Londra il 3 maggio 1991 ma cresciuto a Milano, morto il 12 ottobre del 2006, a soli 15 anni, all’ospedale San Gerardo di Monza per una leucemia fulminante.
Seppure breve, la sua è stata una vita particolarmente intensa, molto devoto alla religione cattolica fin da piccolo, aveva chiesto di ricevere la prima comunione in anticipo già a 7 anni, Carlo recitava il Rosario, andava a messa tutti i giorni e faceva volontariato per bambini e anziani. Accanto alla sua fede religiosa coltivava un grande talento e una passione per l’informatica.
Nel vorticoso mondo delle nuove tecnologie e nell’alienazione da internet, che colpisce purtroppo molte persone, Carlo Acutis era riuscito a trovare e creare una dimensione diversa che faceva della tecnologia e della comunicazione a distanza un uso positivo, improntato soprattutto alla comunicazione del Vangelo e del messaggio di Cristo.
Il suo grande amore per i santi e per l’Eucaristia lo portò ad organizzare una mostra sui miracoli eucaristici, ancora online, che ha avuto un grande e inatteso successo, anche all’estero. La sua testimonianza di fede cristiana è stata così intensa che perfino il collaboratore domestico della famiglia Acutis, un induista di casta sacerdotale bramina, ha deciso di convertirsi al cattolicesimo, facendosi battezzare.
“L’Eucaristia è la mia autostrada verso il cielo“, diceva spesso il giovane, che nelle ultime dolorosissime fasi della sua malattia diceva: “C’è gente che soffre molto più di me”.
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Nicola Gori, giornalista de L’Osservatore Romano e postulatore della beatificazione di Carlo, ha scritto: “La sua maturità in ambito di fede risaltava agli occhi di quanti lo conoscevano“. Come riporta il Fatto Quotidiano. “È veramente stupefacente come la fama e la conoscenza di questo ragazzo si sia diffusa tanto rapidamente”, scrive ancora Gori, questa volta nell’autobiografia dedicata a Carlo “Un genio dell’informatica in cielo“. “Basti pensare alle centinaia di grazie e favori ricevuti per sua intercessione. E senza che nessuno abbia fatto grande opera di diffusione, ma spontaneamente. D’altronde, non potrebbe essere altrimenti, visto che l’ambito in cui Carlo eccelleva era proprio l’informatica. Molti suoi coetanei vengono proprio a contatto con lui per la prima volta su internet, poi rimangono affascinati e desiderano approfondire la conoscenza. Da un primo incontro, si passa poi alla scoperta del suo messaggio e della sua vita. Sono molti, e non solo giovani, a rimanere stupiti da questo apostolo che non lascia indifferenti. Il suo esempio trascina e invita a cambiare condotta e a riflettere“.
Per la beatificazione occorre un miracolo, quello attribuito a Carlo Acutis è la guarigione improvvisa e inspiegabile di un bambino brasiliano affetto da una malformazione congenita al pancreas, avvenuta nel 2013. Si legge su Wikipedia che il 12 ottobre 2010, in una chiesa brasiliana era in corso la benedizione con una reliquia di Carlo Acutis. Il bambino malato, Matheus, toccando la reliquia chiese, su suggerimento del nonno, di non rimettere più gli alimenti solidi e liquidi che causavano il suo deperimento organico. E la sua richiesta venne esaudita: nel febbraio 2011 dagli esami la malattia risultò scomparsa e la sua guarigione “istantanea, completa e duratura” non è spiegabile dalle attuali conoscenze mediche
In ogni caso, nonostante il miracolo e la grande testimonianza di fede, l’iter di beatificazione di questo giovane è stato incredibilmente veloce, essendosi compiuto a soli 14 anni dalla sua morte.
Papa Francesco, nell’esortazione apostolica “Christus vivit“, ha indicato Carlo Acutis come modello di santità dell’era digitale per i giovani di tutto il mondo. Carlo “ha saputo utilizzare le nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo, valori e bellezza“, ha sottolineato il Papa.
Lo scorso 1° ottobre è stata aperta la tomba di Carlo Acuris al Santuario della Spogliazioneche di Assisi. Potrà essere visitata fino al 17 del mese corrente. All’apertura della tomba, la pelle del viso del giovane era ancora intatta, grazie a una maschera di silicone particolarmente riuscita, così come gli organi interni. “È un segno ulteriore che ha voluto dare il Signore“, ha detto la mamma di Carlo, Antonia Salzano che ha aggiunto: “Incredibilmente anche gli organi sono rimasti intatti: sono stati prelevati e saranno adesso oggetto di reliquia, come prevede la Chiesa cattolica. In particolare il cuore di Carlo sarà esposto in Basilica durante la cerimonia di beatificazione“.
La beatificazione del giovane devoto, genio dell’informatica, è avvenuta sabato 10 ottobre durante la messa celebrata nella Basilica superiore di San Francesco ad Assisi. La proclamazione di Carlo Acutis beato, decretata da Papa Francesco, è stata pronunciata dal cardinale Agostino Vallini, delegato pontificio per le Basiliche di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli.
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Che ne pensate di questa storia unimamme? Vi lasciamo con alcune sue riflessioni riprese da un diario:
“La tristezza è il nostro sguardo rivolto verso noi, la felicità è lo sguardo rivolto verso Dio…
La conversione non è altro che lo sguardo portato dal basso verso l’alto…basta un semplice movimento degli occhi”
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