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Alimentazione dei bambini

“Il mio bimbo non mangia”, quando l’inappetenza fa preoccupare i genitori

Published by
roberta papa

“Il mio bimbo non mangia”, le mamme dei bambini con inappetenza spesso sono stressate e preoccupate ma non è sempre un problema

immagine da unsplash

Molti pediatri concordano sul fatto che i bambini possano attraversare delle fasi fisioligiche di inappetenza e non c’è motivo di preoccuparsi se non ci sono altri segnali

Il mio bimbo non mangia, l’ inappetenza dei bambini

immagine da unsplash

I bambini hanno bisogno di nutrirsi e di nutrirsi bene. Hanno anche bisogno di molte energie perché ne consumano davvero tante durante il giorno: corse, salti, ma anche scuola, compiti, insomma i nostri piccolini non stanno mai fermi né con il corpo né con la mente.

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Quindi è giusto che la mamma si preoccupi per il benessere del suo bimbo, ma molti pediatri, in risposta alle ansie delle mamme di bambini inappetenti, sostengono che non è sempre il caso di preoccuparsi, per diversi motivi:

  • I bambini sono capaci di autoregolarsi: se in un certo periodo della loro vita non vogliono mangiare, oppure rifiutano alcuni tipi di cibo, smetteranno da soli se non vengono messi sotto stress continuo.
  • Con il benessere che c’è oggi nei paesi più ricchi, è difficile che un bimbo sia denutrito. Se il pediatra non riscontra cali ponderali preoccupanti o elementi di denutrizione, allora forse è solo una preoccupazione eccessiva della mamma che vorrebbe che il suo bimbo mangiasse di più.
  • I bambini nel primo anno di età spesso vengono sovralimentati. Durante lo svezzamento e l’allattamento, infatti, i bambini non scelgono le quantità di cibo che vogliono e spesso le mamme vogliono farli mangiare più del dovuto. Quindi può capitare che, se sono stati sovralimentati nel primo anno di vita, tendano a mangiare di meno nel secondo anno per compensare.
  • Se un bambino non mangia i piatti che ci sono in tavola, il motivo potrebbe essere che prima di pranzo o cena ha mangiato altro. Snack, biscotti, anche un semplice succo di frutta, sono comunque delle bombe caloriche che andrebbero evitate per i più piccoli, sia perché sovraccaricano gli organi come il fegato e i reni, sia perché li fanno arrivare a tavola con poca fame.

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Ma c’è un modo per stimolare il bambino a mangiare di più? Alcuni piccoli trucchetti o accorgimenti potrebbero aiutare ad interrompere questo “circolo vizioso”:

  • Variare i gusti e i sapori dei piatti. I bambini spesso vengono atratti dalle novità, quindi presentargli cose diverse potrebbe essere un modo per stimolarlo a mangiare
  • Farlo stare a tavola con tutta la famiglia. Anche in caso di bimbi molto piccoli, si può avvicinare il sediolone alla tavola e farli partecipare al momento del pasto. Questo darà loro l’idea che tutta la famiglia ha bisogno di nutrirsi. Se poi vediamo che vuole assaggiare qualcosa che c’è a tavola, dargli sempre la possibilità di farlo e di sperimentare gusti, consistenze e colori del cibo, per incuriosirlo e per dargli l’opportunità di conoscere attraverso tutti i sensi.
  • Non pensare che tutti i bimbi debbano essere uguali e che i bimbi cicciottelli sono più in salute. Se il vostro bambino ha le forze durante la giornata per giocare, studiare e fare le sue attività quotidiane, vuol dire che ha assunto i nutrienti necessari alla sua salute. Va comunque sempre valutato con il pediatra se è la sua costituzione o se ci sono segnali di allarme che devono detsrae preoccupazione, come i cali ponderali e i parametri vitali generali del bambino.
  • Non spezzare la fame con snack dolci e salati. In caso di bambini inappetenti infatti non deve valere la regola del “purchè mangi”, anzi bisogna fare attenzione a ciò che mangia e cercare di farlo arrivare ai pasti principali con più fame perché sia stimolato a mangiare ciò che c’è in tavola.

Quindi se il bimbo non mangia, spesso la causa dell’inappetenza è fisiologica, ma potrebbe anche essere psicologica. Capita spesso, infatti, che il momento del pasto diventi un vero e proprio braccio di ferro tra il genitore e il bambino e che i suoi rifiuti siano legati anche a una ribellione.

Bisogna capire se nel rapporto con i genitori c’è qualcosa che lo mette particolarmente a disagio o sotto stress. Per gli psicologi, attraverso il cibo il bambino può richiamare l’attenzione dei genitori oppure sfogare frustrazioni e rabbie represse. In quel caso, vanno ricercate le cause a livello psicologico e non basta soltanto risolvere il problema dell’inappetenza.

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Ecco quindi le principali cause dell’inappetenza e i suggerimenti su cosa fare se il bimbo non mangia. Il primo step è quello di provare con il dialogo, senza alzare un muro con il bambino che peggiorerebbe soltanto la sua inappetenza. Poi va valutato sempre con il proprio pediatra se si tratta di una condizione passeggera e fisiologica o se bisogna prendere provvedimenti.

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E voi unimamme avete avuto problemi di inappetenza con i vostri bambini?

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roberta papa

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