Care unimamme vediamo insieme una volta stabilito che il bambino è pronto, come iniziare lo svezzamento.
Lo svezzamento è il passaggio da un’alimentazione esclusiva a base di latte materno ad una alimentazione mista con latte e cibi solidi o semi solidi, come abbiamo già spiegato nell’articolo: “svezzamento: cos’è e perché farlo“. A partire dai sei mesi il bambino ha bisogno di alcune sostanze nutritive e l’alimentazione esclusiva con il latte non basta più, ha bisogno di integrarla con altri alimenti, vediamo come iniziare questa nuova fase senza problemi.
Questo passaggio di solito avviene fra i cinque e i sette mesi di vita del bambino. L’organizzazione mondiale della sanità (OMS) raccomanda la prosecuzione dell’allattamento esclusivo fino ai sei mesi di età.
Il bambino è pronto ad un’alimentazione complementare nel momento in cui raggiunge tutte le competenze fisiologiche necessarie di cui abbiamo già parlato nell’articolo “svezzamento: come capire quando il bambino è pronto“.
Al momento del passaggio all’ alimentazione, di solito le famiglie si possono orientare verso:
Anche se la maggior parte delle famiglie si orienta verso un’alimentazione complementare tradizionale, un numero inferiore ma in aumento predilige l’ alimentazione complementare a richiesta.
Entrambe vanno bene e sta ai genitori scegliere la strada più adatta alle proprie inclinazioni e a quelle del bambino. L’importante è l’attenzione rispetto alla qualità e alla quantità degli alimenti che vengono proposti al bambino. Se il bambino è sereno e attivo e cresce regolarmente significa che non ci sono problemi.
Inizialmente il bambino continuerà l’allattamento a richiesta: la quantità di latte che assumerà subirà un aggiustamento graduale in automatico. Per quanto invece riguarda il cibo solido sta ai genitori, osservando il piccolo, capire quando è il caso di aumentare le porzioni o diminuirle nel caso lasci del cibo nel piatto.
Può succedere nel primo anno che il bambino chieda meno latte e cibo. Si tratta di una fase di crescita legata al cambiamento dei ritmi del bambino e che porterà il bambino intorno ai 3/4 anni a diventare più snello.
Quando il bambino è affamato:
Quando è sazio:
Innanzitutto, come si può leggere su Uppa, va detto che non esistono evidenze scientifiche che giustifichino alcune vecchie regole legate allo svezzamento tradizionale, per esempio
Un’alimentazione specifica: secondo alcuni pediatri è opportuno prevedere per lo svezzamento nei primi anni di vita del neonato un’alimentazione specifica dato che i bisogni nutrizionali del bambino rispetto all’adulto sono diversi:
In questo caso è opportuno prevedere una gradualità per abituare i bambini ai diversi sapori e consistenze, ma anche come abbiamo già detto nell’articolo “Svezzamento e allergie alimentari”, per scongiurare allergie alimentari. L’ideale è iniziare con consistenze semifluidi o brodini, più facili da gestire e poi passare gradualmente a consistenze più solide.
È importante iniziare lo svezzamento:
Non dimenticare di usare un cucchiaio di plastica morbida e non insistere se il bambino non sembra interessato.
È importante che chiunque si prenda cura del bambino della la limitazione del bambino sappia che non può usare il cibo come strumento consolatorio per calmarlo o per premiarlo.
Nella preparazione della prima pappa è importante, come abbiamo scritto in un altro articolo “Svezzamento: come preparare la prima pappina“: preparare del brodo vegetale con crema di riso o mais, parmigiano e olio extravergine d’oliva. Dopo 3/4 giorni è possibile apportare alcune varianti aggiungendo altre verdure sempre di stagione, meglio iniziare con un’aggiunta graduale di passato vegetale. Dopo il sesto mese si può introdurre la prima pastina.
La nuova tendenza che si fa strada nelle famiglie e tra i pediatri e quella dell’autosvezzamento o alimentazione complementare a richiesta.
Secondo Lucio Piermarini, pediatra ternano, autore del libro “io mi svezzo da solo”, autore di molti articoli sul portale Uppa:
In questo caso l’autosvezzamento può essere un’opportunità per i genitori a rivedere la propria alimentazione, come abbiamo già detto nell’articolo “Lo svezzamento e lo sviluppo del gusto nei neonati“ nel quale parliamo dell’importanza di questa fase dello svezzamento perché verranno fuori i gusti dei bambini che sono determinati non solo dai geni ma anche dall’esperienza all’interno dell’utero, dell’allattamento, e della cultura culinaria dei propri genitori in questa fase. Inoltre un’alimentazione corretta può prevenire gravi malattie come l’ipertensione arteriosa il diabete e le malattie cardiovascolari.
Care unimamme cosa ne pensate di questi utili informazioni del pediatra Lucio Piermarini su Uppa?
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