Purtroppo sempre più spesso alle donne viene diagnosticato il tumore al seno. Per questo il mese di ottobre è considerato il mese della prevenzione.
Il mese di ottobre è dedicato alla prevenzione al cancro al seno. Per questo è importante che tutte le donne effettuino i controlli necessari per sconfiggere questo male.
Solo la prevenzione permette di prendere in tempo un male del genere che purtroppo ogni anno colpisce sempre più donne.
In questo ambito, la medicina sta facendo dei passi da gigante tanto che per ogni donna malata di cancro al seno esistono delle cure su misura di cui si è parlato in un articolo precedente.
Come è noto però per sconfiggere una malattia così aggressiva, molte donne sono costrette a ricorrere alla chemioterapia.
E di conseguenza molte di queste hanno diverse questioni da porre al proprio medico. Infatti se il corpo è esposto alla chemioterapia quali sono le conseguenze su una donna?
Ecco, quindi, quali sono le domande più ricorrenti che una donna malata di cancro al seno pone al suo medico, nel caso in cui sia necessario intervenire con la chemioterapia: il ciclo mestruale risente degli effetti della chemio? potrò ancora avere dei figli dopo aver fatto delle cure di questo tipo?
A tutti questi quesiti, ci sono delle risposte specifiche.
Tumore al seno e ciclo mestruale: 5 cose da sapere
A promuovere il mese della prevenzione contro il cancro al seno è Intimina che invita tutti a indossare un nastro rosa come supporto per tutte quelle donne che si sono ammalate di questa grave malattia.
LEGGI ANCHE: Tumore al seno: terapie a domicilio per la prima volta in Italia
Così Intimina ha pensato di far rispondere l’esperta ginecologa, Shree Datta, a tutte le domande che sorgono dopo aver intrapreso un percorso di questo tipo per sconfiggere il tumore.
A quanto pare la chemioterapia ha degli effetti sul ciclo mestruale. Questa per uccidere le cellule tumorali deve agire inevitabilmente anche sulle cellule delle ovaie e causare quindi delle irregolarità mestruali.
Ovviamento questo può essere permanente e temporaneo e provocare dei sintomi simili a quelli della menopausa. Inoltre c’è da considerare che il tumore al seno nella fase iniziale potrebbe non influenzare il ciclo mestruale, dal momento che sono tante le variabili che possono provocare uno stop alle mestruazioni.
La percentuale delle donne che riscontra delle problematiche verso i flussi mestruali dopo aver fatto la chemioterapia si aggira tra il 20 e il 70% perchè sono tante le variabili da considerare come l’età, i farmaci utilizzati e anche le dosi somministrate.
La buona notizia è che se una donna fertile continua ad avere il ciclo anche durante la chemioterapia con grande probabilità potrà ancora rimanere incinta.
Per avere maggiori informazioni su come funziona il ciclo mestruale di una donna, in un articolo passato abbiamo dato diverse notizie inerente a questo.
Su quanto tempo ci voglia prima che le mestruazioni ritornino le dinamiche da considerare sono diverse. Innanzitutto l’età è fondamentale, una donna sotto i quarant’anni ha la possibilità di vedere le proprie mestruazioni tornare prima di una donna che ha un’età più avanzata.
Anche il regime terapeutico, la dose somministrata e la durata del trattamento sono dinamiche essenziali per capire come e quando tornerà il ciclo.
LEGGI ANCHE: Tumore al seno: la diagnosi del futuro grazie all’intelligenza artificiale
Come si è scritto sopra la percentuale di donne a cui, durante la chemioterapia, si blocca totalemente il flusso mestruale si aggira tra il 20 il 70%. Ma anche in questo caso a giocare un ruolo essenziale è l’età: perché per le donne che hanno un’età inferiore ai 30, la percentuale è al 5%; mentre per quelle che hanno tra i 36-40 anni, la percentuale è pari al 50%.
Alcune miscele di chemioterapia possono interferire su questo, perché alcune sono più forti di altre. Proprio per questo è sempre bene consultarsi con il proprio oncologo. Nel caso in cui dopo essersi interrotte, le mestruazioni ritornano, il ciclo potrebbe essere irregolare e non potrebbe riflettere adeguatamente la situazione inerente alla fertilità.
Per quanto riguarda questa questione, il consiglio è sempre quello di consultarsi anche con un ginecologo e nell’eventualità di pensare anche di congelare gli ovociti.
Anche durante il percorso con la chemioterapia è necessario monitorare il ciclo e se si dovesse interrompere potrebbero presentarsi dei sintomi simili a quelli della menopausa, come vampate di calore e sudorazione notturna.
Nel caso in cui il ciclo, nonostante la chemioterapia, non scompaia, ci sono alte possibilità di rimanere incinta. Per questo motivo è fondamentale prendere in considerazione la contraccettazione.
Dunque i migliori contraccettivi da poter usare in questo momento sono la spirale, il diaframma o i preservativi.
Inoltre il Royal College of Obstetricians and Gynecologists consiglia di aspettare almeno due anni dalla guarigione prima di cercare una gravidanza, nel caso in cui ci siano delle ricadute.
LEGGI ANCHE: Tumore al seno | L’esame del sangue rivoluzionario che può anticiparlo di 5 anni
E voi unimamme eravate a conoscenza di questi dati?
Per restare sempre aggiornato su notizie, ricerche e tanto altro continua a seguirci su GOOGLENEWS