Con lo svezzamento molte mamme hanno il timore che loro neonato assumendo cibi diversi dal latte possa sviluppare delle allergie alimentari.
Con lo svezzamento si passa da un’alimentazione esclusiva a base di latte ad un’alimentazione mista come abbiamo gia spiegato nell’articolo “Svezzzamento: cos’è e perché si fa”. Molte mamme hanno il timore che i loro neonati, assumendo cibi diversi dal latte, iniziando lo svezzamento, possano sviluppare delle allergie. In questi ultimi anni, l’approccio rispetto alle allergie alimentari è completamente cambiato. In questo senso con le ultime scoperte della ricerca, molte cose sono cambiate e le raccomandazioni che venivano fatte in tempo i genitori ora non sono più valide, come abbiamo già detto nell’articolo “Svezzamento: come preparare la prima pappa”.
L’allergia è una reazione è una reazione avversa a un alimento dipesa da una risposta del sistema immunitario che non riconosce quella sostanza come buona. Come si legge nel portale dell’Ospedale Bambino Gesù, nel linguaggio quotidiano utilizziamo spesso la parola allergia per indicare una più generica intolleranza agli alimenti. Qualche volta è effettivamente causata da una reazione allergica, ma in altri casi è causata da:
- Difetto del metabolismo degli zuccheri (es. fruttosemia)
- Carenze di enzimi digestivi (es. deficit di lattasi)
- Effetti tossici dell’alimento da contaminazione (es. anisakis, parassita presente nel pesce crudo o poco cotto, muffe)
- Intolleranza al glutine (malattia celiaca)
- Idiosincrasia (reazione anormale in relazione alla quantità di cibo, agli additivi alimentari)
Svezzamento e allergie alimentari
In passato il pediatra raccomandava ai genitori di eliminare dalla dieta della mamma questi alimenti allergizzanti, sia in gravidanza che in allattamento e consigliava durante lo svezzamento di ritardarne l’introduzione, per prevenire il rischio di allergie in bambini con soggetti allergici in famiglia (genitori o fratelli).
La ricerca
La ricerca ha dimostrato che anche eliminando questi le alimenti dalla dieta dei bambini a rischio, le allergie non sono affatto diminuite. Inoltre alimentandosi con questi cibi, diminuisce il rischio di diventare allergici, stimolando la risposta immunitaria dell’organismo
Anche per quanto riguarda il glutine prima si sospettava cheinserendolo troppo presto nella dieta del bambino potesse favorire l’insorgenza della celiachia: ma studi recenti hanno dimostrato che il glutine può essere introdotto subito nella dieta del bambin.
Quindi ritardando l’introduzione del glutine nella dieta non si riduce il rischio di sviluppare la celiachia ma soltanto la comparsa dei sintomi, rendendo la diagnosi più difficile.
Molti pediatri per comprendere se l’alimento è tollerato dal bambino oppure provoca delle reazioni consigliano di introdurli nella dieta gradualmente, come abbiamo già detto nell’articolo “Svezzamento: come iniziare facendo le scelte giuste” ed attendere qualche giorno prima di introdurne uno nuovo.
Gli alimenti che possono produrre un’allergia alimentare
Gli alimenti allergizzanti sono 170 ma soltanto alcuni di questi possono causare un’allergia alimentare in età pediatrica. Le proteine del latte vaccino sono le prime da tenere sotto controllo in quanto le formule artificiali che sostituiscono il latte materno sono a base di latte di mucca, le altre sono:
- latte
- uova
- grano
- soia
- pesce:
- merluzzo
- trota
- sogliola
- salmone
- alcuni tipi di frutta a guscio:
- noce brasiliana
- nocciola
- mandorla
- arachide
- alcune verdure:
- pomodori
- alcuni tipi di frutta:
- fragole
- agrumi
Riassumendo:
- non c’è motivo di ritardare o eliminare alcun alimento neppure
- gli alimenti allergizzanti
- il glutine
- tutti gli alimenti possono essere inseriti sin dall’inizio dello svezzamento
- Queste indicazioni valgono per tutti i bambini anche quelli a rischio allergico
- meglio inserire questi alimenti gradualmente
Come si manifesta
Come si legge sul portale dell’Ospedale del Bambino Gesù: “nella maggior parte dei casi le reazioni sono immediate e sono quelle più temibili in quanto compaiono da pochi minuti a due ore circa dal pasto che contiene le proteine allergizzanti. Le manifestazioni di allergia alimentare possono essere a carico dell’apparato digerente:
- vomito
- dolori addominali
- scariche diarroiche
Compaiono dopo l’assunzione di un alimento (come latte di mucca o uovo) e fanno sorgere il sospetto di allergia alimentare. È bene sottolineare, tuttavia, che questi sintomi non sono affatto specifici: molto spesso dipendono da altre malattie gastrointestinali come la gastroenterite acuta infettiva o altre malattie infiammatorie intestinali.Tra le manifestazioni cutanee di allergia alimentare, la dermatite atopica del primo anno di vita può essere aggravata da un’allergia agli alimenti in una minoranza di casi”.
A rischio per gli alimenti di classe 1
Sta a noi mamme capire se i nostri bambini a cui è comparso un eczema nei primi mesi di vita oppure se hanno fatto il prick test ed è risultato positivo, sono a rischio allergie, (test cutaneo per alimenti di classe 1), come abbiamo detto nell’articolo “Svezzamento: alcuni consigli per una diagnosi corretta di allergia alimentare”. E’ bene introdurre questi alimenti sotto il controllo di un medico:
- il latte
- l’uovo
- il pesce:
- merluzzo
- trota
- sogliola
- salmone
- crostacei:
- gamberi
- granchi
- aragoste
- cape sante
- Molluschi:
- seppie
- calamari
- vongole
- cozze
- vegetali:
- pomodoro
- sedano
Sul portale dell’ospedale bambino Gesù è possibile ascoltare un audio molto importante nel quale gli specialisti dell’ospedale danno indicazioni su quando portare il bambino al pronto soccorso: alcune semplici indicazioni su quando ricorrere al pronto soccorso, su quando è realmente necessario.
Il miele non va mai dato prima del compimento dell’anno di età anche se non è un alimento allergizzante può essere contaminato con spore di botulino e produrre la tossina botulinica nel bambino, e causare una grave malattia anche se si tratta di un evento molto raro.
Care unimamme cosa ne pensate di questi utili consigli che si trovano sul sito dell’Ospedale Bambino Gesù?
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