Con il salire dei contagi da Coronavirus c’è chi parla di rischio di un nuovo lockdown a Natale in Italia e chi invece non è d’accordo.
Il numero dei nuovi contagi da Coronavirus avanza inesorabilmente in Italia, con numeri che preoccupano gli epidemiologi. La situazione non è grave come quella di Francia, Spagna e Regno Unito, con casi giornalieri che sono più del doppio dei nostri. Presto però potremo raggiungerli anche noi per l’inevitabile regola della crescita esponenziale che aumenta i casi raddoppiandoli di volta in volta, in determinati intervalli di tempo.
Così, si tenta di correre ai ripari prima che la situazione sfugga di mano, e se ancora il governo non ha adottato misure drastiche e rassicura che non verrà reintrodotto alcun lockdown generale, nuove limitazioni sono state adottate con gli ultimi decreti: dall’obbligo di indossare sempre la mascherina all’aperto alla chiusura anticipata alla sera per bar e ristoranti, passando per lo stop agli sport amatoriali di contatto (come il calcetto), il divieto di feste private e la raccomandazione di riunioni familiari non superiori alle sei persone.
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Nel frattempo, virologi, epidemiologi, immunologi ed esperti di sanità pubblica azzardano le loro previsioni, tra chi disegna foschi scenari e chi invece è più ottimista sull’esito dell’epidemia in Italia. Tra questi ultimi c’è l’immunologo Le Foche che in una recente intervista ha dichiarato dalla prossima primavera il virus sarà domabile, grazie all’arrivo di nuovi farmaci e dei vaccini. Bisogna solo stringere i denti ancora per qualche mese, rispettando le regole di prevenzione e indossano la mascherina.
Tra coloro che invece non vedono una bella situazione, almeno allo stato attuale, c’è il prof. Andrea Crisanti, di solito sempre molto severo su provvedimenti anti-Covid, comportamento dei cittadini e previsioni sull’andamento dell’epidemia in Italia. Ecco le sue ultime dichiarazioni, che hanno suscitato reazioni contrariate.
Intervistato da RaiNews24 sulle nuove misure adottate dal governo per contenere i nuovi contagi da Coronavirus, il professore dell’Università di Padova Andrea Crisanti, esperto di microbiologia, ha affermato che non esclude l’ipotesi di un nuovo lockdown in Italia a Natale.
“Credo che un lockdown a Natale sia nell’ordine delle cose: si potrebbe resettare il sistema, abbassare la trasmissione del virus e aumentare il contact tracing. Così come siamo il sistema è saturo“, ha detto Crisanti, ospite della trasmissione Studio24, condotta da Senio Bonini. Una esigenza che si pone a fronte dell’aumentare dei casi e alla crisi del sistema di tracciamento dei contagi, che secondo Crisanti è “collassato“.
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“Via via che i casi sono aumentati, la capacità di contact tracing e fare tamponi diminuisce e si entra in un circolo vizioso che fa aumentare la trasmissione del virus“, ha detto Andrea Crisanti. Su questa nuova fase dell’epidemia in Italia, il professore ha aggiunto: “Più che misure sui comportamenti occorre bloccare il virus: tra 15 giorni non vorrei trovarmi a discutere di 10-12mila casi al giorno“.
Citando l’esempio del Regno Unito, Crisanti ha spiegato che nel Paese hanno anticipato la chiusura dei pub e vietato le riunioni in casa con più con di sei persone, ma questi provvedimenti non hanno funzionato. Alla fine hanno dovuto introdurre dei lockdown locali per singole città. Proprio in Gran Bretagna, ha continuano Crisanti, si stanno pensando dei lockdown in coincidenza con le vacanze scolastiche. L’obiettivo è quello di bloccare la trasmissione dei contagi. Un’idea che potrebbe essere ripresa dall’Italia durante le vacanze di Natale, per far ripartire il sistema di contact tracing, ormai saturo, e aumentarne l’efficienza.
Una proposta simile, anche se non di vero e proprio lockdown a Natale ma di chiusura delle scuole scuole, è stata fatta in Germania: allungare la vacanze di Natale all’inizio di gennaio.
Le previsioni di Crisanti un lockdown a Natale per contenere i contagi da Coronavirus hanno suscitato diverse reazioni. Il premier Giuseppe Conte ha smentito questa ipotesi. “Io non faccio previsioni per Natale, io faccio previsioni in questo momento delle misure più idonee, adeguate e sostenibili per prevenire un lockdown. Però dipenderà molto da quello che sarà il comportamento di tutta la comunità nazionale“. “Questa è una partita in cui vinciamo tutti, altrimenti perdiamo tutti“.
“Non ho nessun commento da fare sulle parole di Crisanti“, ha detto seccamente il presidente del Veneto Luca Zaia.
“Pensare ad un lockdown a Natale mi pare francamente prematuro. Sparare dicendo che ci sarà una chiusura mette solo tanta paura nella popolazione e tanto allarme per uno dei momenti più belli in un anno che è stato molto difficile. Noi, clinici e medici, dobbiamo stare attenti a fare certe affermazioni, le scelte di una nuova serrata spettano alla politica, che deve decidere in base ai dati e all’andamento della curva epidemiologica“, ha commentato l’infettivologo Matteo Bassetti all’Adnkronos.
“Finché contagi salgono gradualmente non vedo preoccupazione“, ha detto invece il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri.
Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano, ha invece parlato di un rischio di lockdown prima di Natale. “Ma se prendiamo provvedimenti credo che potremmo convivere con la presenza del virus. È necessario scovare più positivi possibile, soprattutto gli asintomatici; più li controlliamo e meno contagiano“, ha sottolineato.
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Che ne pensate unimamme dell’ipotesi di un lockdown a Natale?
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