Sulla depressione post parto si sente parlare moltissimo, ma ci sono alcune notizie non totalmente veritiere tutte da scoprire.
La depressione post parto è un argomento molto delicato e di cui in questi ultimi anni si sta parlando molto.
Su questo tipo di malattia circolano diverse notizie, alcune delle quali non totalmente veritiere e l’obiettivo dell’articolo è quello di fare chiarezza su queste.
Grazie ai social, l’argomento sta divenendo sempre più pressante e ci sono tante mamme che hanno condiviso sui loro profili Instagram le loro esperienze.
In un articolo passato si è affrontato il caso di una mamma che ha raccontato tutta la sua storia.
Tuttavia le vicende su questo tipo di malattia sono molto diverse tra loro e ogni famiglia ha qualcosa da raccontare che è impossibile da paragonare a quelle degli altri.
Sì, perché la depressione post parto non si manifesta nello stesso modo per tutti e può accadere che non sempre insorga subito dopo la nascita del piccolo.
Ci sono stati alcuni casi in cui, la depressione è sorta anche dopo quattro anni dalla nascita del bambino.
Ecco allora alcuni miti che vanno totalmente sfatati su questa malattia, proprio per avere una visione più chiara del mostro contro il quale si va a combattere.
Depressione post parto: 6 importanti miti da sfatare
Una concezione molto comune e diffusa tra tutti è quella che la depressione dopo la nascita di un bebé possa colpire solo le donne.
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Non è così.
Anche gli uomini possono essere colpiti da questa malattia. Secondo alcuni studi recenti, ad esserne colpiti sono il 10% dei papà, con un picco tra i tre e i sei mesi dopo il parto. Pare che a causare la depressione sia il repentino cambiamento e il non sapere gestire la situazione, soprattutto se si tratta del primo figlio.
Altro mito da sfatare riguarda in che modo la malattia si attiva. Pare che siano gli ormoni ad attivare la depressione post parto. Infatti questo mostro ha una base biologica data proprio dai cambiamenti ormonali tipici della gravidanza e del periodo successico dopo la nascita.
Su questi cambiamneti però si innestano anche altri fattori che possono andare ad agire su una predisposizione individuale – soprattutto se si è gia sofferto anche in passato.
In molti pensano che la depressione post parto sia facile da riconoscere. Ma non è proprio così. Spesso le donne che ne sono colpite tendono a sottovalutare il problema, minimizzare o a nascondere i sintomi proprio perché cercano di inserirsi in quella visione generale e diffusa che una neomamma deve essere sempre felice.
Inoltre poi a questo si aggiunge il fatto che alcuni sintomi della depressione come l’insonnia o l’apatia sono subdoli e possono essere confusi o scambiati per delle situazioni abbastanza fisiologiche.
Tuttavia, però, ci sono dei campanelli d’allarme che bisogna tenere in considerazione come: umore profondamente triste o irritabile, agitazione, mancanza di fiducia in se stesse, perdita di interesse o di piacere nel fare le cose, difficoltà di attenzione o memorizzazione, disturbi del sonno o dell’appetito, sensazione di inadeguatezza nel prendersi cura del bambino.
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Un altro mito da sfatare riguarda il momento in cui la depressione post parto si manifesta. In tantissimi e in primis le mamme credono che colpisca solo nelle prime settimane, anche in questo caso si tratta di una credenza errata.
In realtà questa malattia può colpire in qualunque momento dalla nascita del bambino fino al suo primo compleanno. Nella maggiornaza dei casi si affaccia 3-4 settimane dopo il parto, ma non è detto che vada sempre così.
Un’altra frase che spesso si sente dire è che “sentirsi giù” è una componente tipica di ogni genitore. Dipende. Qualche giornata “no” può capitare, l’arrivo di un neonato scombussola i ritmi di tutti e abituarsi diventa complicato.
Però se il senso di abbattimento, la stanchezza estrema, il fatto di vedere tutto nero durano più di due-tre settimane è il caso di indagare su questo tipo di insofferenza.
Infine, c’è una convinzione diffusa – abbastanza terribile – secondo la quale ammettere di avere la depressione post parto, comporterebbe il fatto di vedersi portare via il proprio bambino.
Tantissime donne credono che, nel caso in cui ammettessero di avere un problema di depressione, medici e servizi sociali potrebbero decidere di allontanarle dai loro bambini.
In realtà in questi casi, chiedere aiuto è sempre la cosa giusta da fare perché solo intraprendendo un’adeguata terapia – con supporto psicologico e farmacologico – la depressione può essere superata.
I casi di allontanamento si verificano solo quando la situazione è molto grave e soprattutto se si pensa che ci sia un rischio concreto che la mamma possa fare del male al bambino.
Insomma non fatevi spaventare dalle notizie o dalle voci che sentite, se state male fatevi aiutare, solo in questo modo la depressione può essere sconfitta!
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E voi unimamme che tipo di notizie avete sulla depressione?
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