Sulla fertilità femminile si parla tantissimo, ma esistono delle tecniche per ringiovanire le ovaie? Eccone alcune.
Purtroppo quando una coppia non riesce ad avere immediatamente un bambino, si pensa che le problematiche siano riconducibile alla donna.
Come si è visto un un articolo passato, non è proprio così perché – anche se si affronta poco l’argomento – la fertilità maschile ha le sue difficoltà.
Oltre a questo però il non riuscire ad avere un bambino con facilità può essere legato anche a uno stle di vita che entrambi i partner nella coppia possono condurre.
Un’alimentazione sana e lo sport sono fondamentali per poter dire di essere in salute e proprio per questo prima di correre in allarmismi, il consiglio è di agire su questi due apsetti.
Tuttavia la ricerca si sta sempre di più specializzando nel trovare dei modi per ritardare l’invecchiamento delle ovaie nelle donne, che come è noto, sono una delle principali cause di infertilità.
Con la vita odierna e anche il cambiamento di concezione della donna nella società, i figli si fanno ad un’età sempre più avanzata e questo da un punto di vista biologico non è sempre un bene.
Il periodo massimo in cui una donna è molto fertile è fino ai 35 anni di età, poi mano a mano inizia scendere sempre di più.
Purtroppo però molte donne iniziano a pensare di fare e volere un figlio proprio verso questa età. Cosa fare allora?
Fertilità femminile: ecco le tecniche anti-age per le ovaie
In questo campo la scienza è andata molto avanti e ad oggi esistono una serie di trattamenti a cui sottoporsi per riuscire a tutelare le proprie ovaie.
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Il più noto e a cui molte donne si affidano è quello di congelare per tempo i propri ovociti.
Con questo metodo gli ovuli vengono prelevati con un piccolo intervento e crioconservati attraverso il più lento congelamento o una tecnica più veloce e moderna, nota come la vitrificazione.
Una volta scongelati, si procede con la fecondazione in vitro. Le percentuali di successo dipende molto dal momento in cui le donne sane decidono di sottoporsi a questa pratica.
L’età consigliata dai medici è tra i 25 e i 35 anni.
Di altre tecniche si è parlato all’interno del 34° Congresso della Società Europea di Riproduzione Umana e di Embriologia (ESHRE), durante il quale Nuria Pellicer, medico dell’ospedale La Fe di Valencia, ha presentato i risultati di uno studio fatto in collaborazione con l’IVI (un’istituzione medica spagnola che è specializzata nella rispoduzione).
La dottoressa ha presentato questo studio, pubblicato su una rivista Fertility & Sterility in cui si approfondisce la tecnica di trapianto di cellule staminali del midollo osseo della donna nell’arteria ovarica. Da questo metodo si sono ottenute varie gravidanze e sono nati tre bambini.
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Su questo studio è partita una terza fase che coinvolgerà aspirante mamme ancora giovani ma già in menopausa o premenopausa precoce, prevedendo una seconda strada un pò meno invasiva, cioè quella di rifondere le staminali nell’area circostante l’ovaio.
Lo scopo è quello di favorire l’attivazione dei follicoli dormienti.
Un’altra tecnica che si sta sviluppando in questo periodo è quella della frammentazione ovarica (OFFA) che comporta un intervento in laparoscopia, durante il quale si estrae una piccola parte di corteccia ovarica, si frantuma in piccoli pezzettini e poi si reiniettano nelle ovaie per fare in modo di svegliare gli ovociti e favorire la genesi di nuovi follicoli.
Infine una terza tecnica, chiamata Augment, va ad agire direttamente sugli ovociti prelevati per una fecoondazione in vitro, a cui viene cambiata una batteria grazie ad un’iniezione di mitocondri estratti proprio dalla corteccia di rivestimento dell’ovaio.
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E voi unimamme eravate a conoscenza di queste nuove tecniche anti-age per le ovaie?
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