La gravidanza è un momento meraviglioso, ma il momento del parto mette a dura prova anche le donne più forti, ma perché è così doloroso?
Sono tante le mamme che elogiano la gravidanza, considerandola come una delle esperienze più belle della propria vita, ma non tutte hanno ricordi piacevoli legati al parto.
Come è noto, il momento del parto non è proprio piacevolissimo e le donne sono costrette a gestire dei dolori mai provati prima.
Alcune sono molto fortunate perché vivono dei travagli molto veloci, altre invece soffrono per ore finché non arriva il momento giusto.
La sofferenza parte già nel momento in cui iniziano le contrazioni, di cui si è parlato in un articolo precedente in cui si racconta come riconoscerle.
In ogni caso il momento più doloroso arriva quando il bambino è pronto ad uscire, un’esperienza bellissima da una parte, ma molto intensa dall’altra sia per la mamma che si trova in una condizione mai vissuta prima – il riferimento è alle neomamme – sia per i papà che sono lì ad assistere (anche se adesso con il coronavirus le cose sono un pò cambiate).
A quanto pare c’è un nome che si riferisce proprio a questo momento così delicato che viene chiamato “dilemma ostetrico”.
Parto: perché è così tanto doloroso e come affrontarlo
Questo dilemma pone le basi per dare una spiegazione scientifica al fatto che nella specie umana il parto è molto più doloro rispetto agli altri animali.
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Se qualcuna si stesse domandando a cosa corrispondono i dolori da parto, ecco un articolo passato in cui si affronta la questione.
Tuttavia la spiegazione più accreditata sulla questione e cioè sul perché i dolori del parto sono così tanto dolorosi sta nel fatto che la testa del feto sia molto più grande del canale del parto della madre.
Rispetto agli altri animali, la grandezza del cervello umano è più grande di tre volte. Inoltre la grandezza del corpo del neonato, rispetto a quello della madre è molto più grande se si confronta sempre con gli altri primati.
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Così il genere umano, rispetto alle altre specie ha una testa molto grande e un bacino molto stretto, ma perché non abbiamo come gli altri un pelvi più largo?
A quanto pare la forma della nostra pelvi si è evoluta con il tempo divenendo sempre più stretta per permetterci di camminare in posizione eretta.
In pratica, a differenza degli altri animali, noi uomini siamo una contraddizione vivente perché per far nascere i nostri piccoli abbiamo un bacino piccolo, ma una testa gigantesca.
Quindi il feto rimane nella pancia della sua mamma fino al momento in cui la sua testa non diventi troppo grossa per passare dal canale dell’utero.
Così accade che le mamme nelle ultime settimane della gravidanza siano spinte verso il loro limite metabolico e il parto avviene nel momento in cui la madre non riesce più a supportare la domanda energetica de feto.
Insomma il desiderio sarebbe quello di avere una pelvi un pò più larga rispetto a quella che si ha adesso, ma dal momento che sul pianeta siamo più di sette miolioni evidentemente la pelvi che si ha adesso va più che bene.
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E voi unimamme eravate a conoscenza di questa curiosità?
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