Il 16 Ottobre del 1943 avveniva il rastrellamento del ghetto di Roma. Tante famiglie e 212 bambini deportati vissero l’atrocità
Il rastrellamento di Roma è uno degli episodi più tristi della storia del nostro paese. Quella notte del 16 Ottobre per tante famiglie iniziò l’orrore
Erano bambini e ragazzini all’epoca, ma ognuno di loro, i pochi rimasti ancora in vita, ricorda benissimo tutto quello che successe quella notte e le immagini indelebili sono impresse nella loro memoria e in quella di tutti.
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I tedeschi arrivarono alle prime luci dell’alba al ghetto ebraico in via Portico d’Ottavia e, in accordo con i fascisti, riuscirono a prendere 1023 ebrei. Di questi 212 erano appena dei bambini.
Tantissime famiglie furono distrutte e alcuni bambini vennero salvati dai loro genitori che li lanciarono dai camion nazisti e li fecero scappare. Gli ebrei vennero poi imprigionati nei treni della stazione tiburtina e furono mandati ad Auschwitz.
Tra questi bambini c’era Emanuele di Porto, una delle poche persone ancora in vita ad aver vissuto questa tragedia. L’allora dodicenne racconta che sua mamma lo lanciò giù dal camion e lui riuscì a rifugiarsi in un tram, dove rimase per due giorni. Fu salvo ma rimase orfano e non rivide mai più i genitori. Come lui tanti bambini ebbero la stessa sorte e tante famiglie vennero distrutte.
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Le testimonianze strazianti di chi ha vissuto quell’orrore fanno parte del nostro patrimonio culturale e della nostra memoria storica, che va rinnovata sempre attraverso questi racconti, soprattutto ai ragazzi e ai bambini, per fargli capire la portata di ciò che avvenne e di come migliaia di persone e di famiglie furono toccate da questa tragedia durante la seconda guerra mondiale.
Oggi per la celebrazione del 77esimo anniversario dal rastrellamento del ghetto di Roma è stata organizzata una diretta facebook con circa duemila studenti romani, ai quali hanno parlato alcuni dei sopravvissuti tra cui Di Porto, Mario Mieli, Vittorio Polacco, tutti e tre allora bambini e lanciati giù dai camion dalle loro mamme. Insieme a loro anche Sami Modiano, sopravvissuto di un campo di concentramento tedesco.
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La testimonianza di queste persone sarà di sicuro emozionante e stimolante per i ragazzi, che avranno modo di discutere e riflettere in classe su questo tema che rappresenta una ferita ancora aperta per il nostro paese e soprattutto per la comunità ebraica.
Voi unimamme conoscevate gli avvenimenti di quel 16 Ottobre del 1943?
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