Indossare mascherine all’aperto, perché? Rispondono gli esperti su un questione tanto dibattuta.
Con l’introduzione dell’obbligo di indossare le mascherine sempre, anche all’aperto (tranne in casa propria con persone conviventi o in altri casi in cui sono previste eccezioni), sono scoppiate non poche polemiche. I più critici sono stati coloro che già mal sopportavano l’utilizzo della mascherina, perché scomoda, perché fa respirare male e perché gli elastici danno fastidio alle orecchie.
I disagi ci sono, è inevitabile, ma l’uso della mascherina, chirurgica o in tessuto, aiuta a prevenire il contagio da Coronavirus Sars-CoV-2 o se non altro a contenere la carica virale a cui si è esposti. È chiaro, poi, che la mascherina da sola non basta, ma che è fondamentale il distanziamento fisico dalle persone estranee e non conviventi così come la frequente igiene delle mani, con acqua e sapone o gel igienizzante.
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Se l’obbligo introdotto dal governo di indossare la mascherina sempre anche all’aperto può apparire eccessivo – ad esempio quando si cammina da soli in un bosco o in una strada deserta d notte – ci sono tuttavia delle valide ragioni per indossarla comunque, che sono spiegate dagli esperti. Ecco quali.
Mascherine all’aperto perché? La risposta degli esperti
Sì, la mascherina protettiva alla lunga dà noia a tutti, soprattutto quando la si deve indossare per molte ore di seguito. È inevitabile che dopo un po’ sia più faticoso respirare, anche se la mascherina non soffoca nessuno né provoca chissà quale avvelenamento (come falsamente sostengono le teorie del complotto), così come gli elastici dopo un po’ fanno male dietro alle orecchie. Serve tuttavia a proteggerci dalle infezioni da Coronavirus, anche se da sola non basta, così come da altri virus respiratori: stiamo entrando nella stagione influenzale e sono già pariti i primi raffreddori.
Se l’obbligo di indossarla sempre all’aperto, anche in strade isolate e in assenza di assembramenti, ci sembra eccessivo ha comunque le sue ragioni, che sono state spiegate da un gruppo di esperti dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma.
Le mascherine, spiegano gli esperti, sono utilizzate principalmente per il controllo della fonte dell’infezione (indossate da un individuo infetto per prevenire la trasmissione ad altri), ma possono anche essere utilizzate per la protezione di persone sane (indossate per proteggersi quando sono in contatto con un individuo infetto). Va precisato che quest’ultima funzione è svolta soprattutto dalle mascherine ffp2 o ffp3, più spesse e con un filtro speciale che oltre a proteggere gli altri dalla persona che le indossa, come avviene già con le chirurgiche, protegge anche la persona stessa dalle infezioni.
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Ovviamente la mascherina da sola non basta e può dare una protezione incompleta. Il virus, infatti, può passare attraverso gli spazi vuoti tra la mascherina e il viso della persona. Inoltre, la persona che la indossa può toccarsi inavvertitamente la mascherina con le mani non pulite, non si dovrebbe fare ma può capitare.
Gli esperti, tuttavia, insistono sull’importanza del suo utilizzo, citando uno studio recente secondo cui indossando la mascherina si può ridurre la quantità di virus inalata, in questo modo anche se ci si infetta questo avviene in modo meno grave e i sintomi sono minori. Dipende dal tipo di mascherina che si usa, ma anche la mascherina chirurgica può dare questa protezione.
Infatti, la mascherina può intrappolare le goccioline che provengono dalla bocca di una persona quando tossisce o starnutisce. Se una persona è infetta, anche se asintomatica o pre-sintomatica, ovvero sta ancora incubando la malattia, le sue goccioline di saliva possono diffondere il virus ad altre persone (anche gli asintomatici e presintomatici sono contagiosi). Se la persona indossa la mascherina, vengono intrappolate le goccioline di grandi dimensioni che viaggiano nell’aria (droplets) e le più piccole particelle che formano un aerosol e rimangono sospese nell’aria di ambienti chiusi. Questo impedisce che goccioline infette raggiungano altre persone.
Ecco perché è importante indossare la mascherina, anche all’aperto e anche senza assembramenti. Perché può sempre capitare la persona che passa o si ferma vicino a noi, anche inavvertitamente. La decisione di rendere obbligatoria la mascherina anche all’aperto serve ad aumentare la consapevolezza nella popolazione, serve per far capire è necessario fare sempre attenzione. Spiegano gli esperti del Bambino Gesù. Pertanto, aggiungono, “è molto importante che tutti anche i bambini indossino la mascherina anche all’aperto“, perché riduce il rischio di incontrare il virus.
Naturalmente la mascherina da sola non basta. Gli esperti ricordano l’importanza del distanziamento fisico e la frequente igiene delle mani.
Motivi per cui la mascherina protettiva va indossata:
- per ridurre i rischi di esposizione al Coronavirus;
- per responsabilizzare le persone nel contribuire a fermare la diffusione del virus;
- per ricordare alle persone di attenersi anche alle altre misure (non toccare la mascherina e igiene delle mani)
Va sottolineato che la mascherina non deve dare un falso senso di sicurezza e far trascurare le altre misure sanitarie di prevenzione
Le altre precauzioni da ricordare:
- non toccate la mascherina quando la indossate;
- lavate le mani con acqua e sapone o igienizzatele con disinfettante prima e dopo averla toccata;
- riponete la mascherina in una busta richiudi bile quando non la usate;
- le mascherine in tessuto vanno lavate con acqua calda e sapone tutti i giorni dopo averle indossate;
- la mascherina non va condivisa con nessuno.
Ulteriori indicazioni sul portale dell’Ospedale Bambino Gesù.
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