L’attesa del mondo per il vaccino Covid sembra avere adesso una scadenza: la Pfizer per fine Novembre richiederà autorizzazione
La casa farmaceutica annuncia che se la sperimentazione andrà bene richiederà la registrazione che porterà alla produzione già a fine Novembre
L’amministratore delegato della Pfizer, Albert Bourla, con un comunicato sul loro sito web ha chiarito tempi e passaggi della sperimentazione del vaccino, che si trova già nella fase finale.
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Il vaccino per essere registrato, quindi approvato e prodotto, ha bisogno di soddisfare tre requisiti, spiega Bourla: deve essere efficace a prevenire la malattia nei soggetti vaccinati, deve dimostrare che sia sicuro attraverso i dati ottenuti su decine di migliaia di soggetti sani vaccinati, deve poter essere prodotto in sicurezza e con qualità su larga scala.
Il vaccino della Pfizer sta completando in questo momento la Fase3, ovvero quella in cui si sperimenta su larga scala per provarne efficacia e sicurezza, e si stima che entro fine novembre dovrebbero avere i risultati della sperimentazione.
La casa farmaceutica ha già dato disposizione per la produzione in larga scala, finanziata da Europa e Stati Uniti, e la richiesta di approvazione verrà fatta ai due organi di controllo, che sono la FDA statunitense e la EMA europea.
Vista la situazione di emergenza, che si prevede aumenterà di livello di allerta nei mesi invernali, la richiesta potrebbe passare per un canale preferenziale destinato appunto alle emergenze e la risposta potrebbe arrivare in qualche settimana, accorciando di moltissimo i tempi consueti di queste procedure.
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Insomma, sono stati accorciati tutti i tempi di produzione, sperimentazione e burocrazia per cui di solito passa un vaccino. Questo enorme passo avanti, dettato ovviamente dalla situazione di emergenza mondiale che la pandemia ha creato, è visto da una larga parte della scienza e della medicina come un vero e proprio “miracolo”. Il virologo Burioni ha commentato con entusiasmo le dichiarazioni di Albert Bourla e ha aggiunto con un tweet che “se il vaccino funziona, si è fatto in nove mesi quello che si faceva in vent’anni” .
Ma a chi verranno somministrate le prime dosi del vaccino in Italia e nel mondo? A questa domanda ha risposto l’Oms, che con un tweet della ricercatrice Soumya Swaminathan, ai vertici dell’organizzazione, ha parlato di vaccinare prima i sanitari e le persone impegnate in prima linea, poi gli anziani con più patologie e poi si passerà ai soggetti sani. Insomma considerando i tempi e le quantità di dosi pronte per il 2021, la previsione più veritiera sembrerebbe quella di avere una copertura totale entro il 2022, anche di soggetti giovani e sani.
Per quanto riguarda l’Italia, il ministro della Salute Roberto Speranza ha parlato di vaccinare, in base al numero di dosi che arriveranno, prima i sanitari e gli anziani con patologie, considerando anche che il vaccino sarà probabilmente somministrato in due dosi a distanza di un mese l’una dall’altra.
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Insomma nonostante la medicina, la scienza e le istituzioni stiano facendo una corsa contro il tempo per la realizzazione del vaccino, bisognerà comunque attendere che passi l’inverno e gli esperti consigliano alle persone a rischio di avere la massima attenzione perché quest’inverno, oltre alle malattie stagionali come l’influenza, dovranno proteggersi anche dal Covid.
E voi unimamme cosa ne pensate di questi progressi nella sperimentazione del vaccino anti Covid?
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