Sul congedo Covid19 per i genitori se ne è parlato tantissimo, ma pare che nonostante le varie soluzioni ci siano tantissime criticità.
Da quando è iniziata la pandemia, uno dei temi più ricorrenti e che allo stesso tempo ha fatto più discutere è quella relativa al congedo parentale per i genitori che hanno i figli malati a casa.
Già da marzo con le scuole chiuse e il lockdown totale si era affrontato l’argomento, tanto che il governo aveva messo a disposizione dei genitori lavoratori dei voucher da destinare alle baby sitter e si era iniziato a parlare di congedo.
Inoltre in quei terribili mesi era sempre più evidente un dato abbastanza importante che molte donne hanno dovuto abbandondare i loro lavori proprio per stare dietro ai figli in casa a causa della quarantena.
In un articolo passato si era affrontato l’argomento e si era cercato di dare un consiglio a tutte quelle mamme che da un momento all’altro si sono trovate sommerse non solo dal lavoro in casa, ma anche dai figli.
Adesso però la situazione, dopo un assestamento estivo, sta di nuovo precipitando e i contagi sono balzati alle stelle soprattutto tra i giovani.
In questo modo molti genitori sono stati costretti ad assentarsi dal lavoro per accudire i propri figli e quindi ricorrere al congedo, ma come funziona?
Non per tutti i lavori, purtroppo, è possibile applicare lo smartworking. Inoltre la maggior parte delle famiglie non possono permettersi di fare in modo che un genitore vada a lavorare e l’altro no, occupandosi della famiglia.
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Ecco allora che il congedo diventa fondamentale e che molti genitori, durante il lockdown, hanno utilizzato. Prima era stato concesso per 15 giorni e poi è stato prolungato per altri 15.
Ma adesso che la situazione è di nuovo molto critica e ci sono tantissimi giovani che si sono ammalati come si può richiedere il congedo?
Con il decreto di Agosto questa modalità è stata estesa fino al 31 Dicembre 2020. Il congedo si può richiedere più di una volta con una indennità pari al 50% del proprio stipendio e che viene pagata dall’Inps.
Questo però non viene concesso se il genitore può usufruire dello smartworking o se chi lo richiede ha la possibilità di affidare il proprio figlio all’altro genitore. Inoltre il congedo può essere richiesto da un genitore alla volta e sempre se uno dei due genitori non è disponibile.
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Il Sole 24 Ore, però, ha segnalato delle criticità all’interno del Decreto di Agosto. Pare che il congedo può essere richiesto dal genitore solo se il figlio è in quarantena – su decisione dell’Asl – in seguito a un contatto con un positivo a scuola, durante l’attività sportiva, in palestra, in piscina o in altre attività di questo tipo.
Se malauguratamente il figlio dovesse ammalarsi durante una cena o una festa a casa di amici il congedo non verrebbe riconosciuto.
Inoltre un’altra difficoltà riguarda i finanziamenti. Per quest’anno in tutto sono stati stanziati 50 milioni per congedo Covid19, ai quali si vanno a sommare 1,5 milioni per garantire la sostituzione del personale scolastico per chi ne usufruisce.
Una volta che si supera questa soglia, non si possono più accogliere le domande per il congedo Covid e rimangono a disposizione solo quelli parentali ordinari, ferie o permessi.
Ma un’altra disparità può verificarsi tra lavoratori della stessa azienda perché ci sono quelli che possono aderire allo smart working e quindi ricevere lo stipendio pieno, mentre ci sono quelli che necessariamente devono recarsi sul posto di lavoro e, nel caso di malattia per Covid19, da parte del figlio, potrebbero richiedere il congedo ma al 50% del loro stipendio.
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E voi unimamme eravate a conoscenza di queste modalità per richiedere il congedo Covid19?
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