Mascherine e distanziamento, quanto sono efficaci contro la carica virale del Coronavirus secondo uno studio italiano.
Nella prevenzione dei contagi da Coronavirus Sars-CoV-2 l’uso delle mascherine protettive e il distanziamento fisico sono efficaci. Nel caso in cui non siano sufficienti ad impedire il contagio abbassano la carica virale in modo importante, impedendo che si sviluppino i sintomi più gravi del Covid-19, la malattia provocata dal Coronavirus.
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La scoperta è di uno studio italiano, condotto dall’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona). Ecco cosa bisogna sapere su mascherine e distanziamento.
Mascherine e distanziamento, l’efficacia contro il virus in uno studio italiano: carica virale ridotta di 1000 volte
Da mesi ci sentiamo ripetere sull’importanza dell’uso della mascherina chirurgica o di comunità (in tessuto lavabile) e del distanziamento fisico dagli sconosciuti e non conviventi come misure fondamentali per la prevenzione dei contagi da nuovo Coronavirus Sars-CoV-2, insieme all’igiene frequente delle mani (lavaggio approfondito con acqua e sapone o pulizia con soluzioni disinfettanti idroalcoliche).
Sono gesti semplici eppure non sempre osservati, vuoi per stanchezza, dopo tanti mesi di emergenza, vuoi, purtroppo, per rifiuto dovuto per lo più a condizioni psicologiche di rigetto della malattia. C’è chi, nonostante i contagi, i morti e la recente drammatica risalita del numero dei casi, continui ad insistere sulla non necessità o addirittura sulla pericolosità della mascherina chirurgica, mentre il distanziamento viene rispettato a fatica, specialmente nei luoghi affollati e densamente abitati come le grandi città, oppure c’è chi si oppone anche a questo.
La mascherina chirurgica non provoca alcun danno alla salute né alcun soffocamento o avvelenamento. Mentre il distanziamento, per quanto difficile, va osservato perché la mascherina da sola non basta ad evitare il contagio. Misure da adottare, ripetiamo, insieme all’igiene delle mani.
Ora l’importanza e soprattutto l’efficacia dell’uso delle mascherine e del rispetto del distanziamento fisico sono stati dimostrati da uno studio clinico italiano, condotto dall’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, in provincia di Verona, e pubblicato sulla rivista Clinical Microbiology and Infection. Lo studio si è svolto dal primo marzo al 31 maggio 2020, nei mesi più duri dell’epidemia in Italia, e ha coinvolto 373 pazienti Covid-19.
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I ricercatori hanno scoperto che mentre diminuiva l’esposizione al contagio da Coronavirus, la carica virale dei pazienti arrivati al pronto soccorso dell’Ospedale di Negrar era progressivamente diminuita fino ad arrivare ad essere 1000 volte inferiore rispetto a marzo. Allo stesso tempo anche la gravità della malattia Covid-19 era diminuita.
“A maggio avevano in media sintomi di Covid-19 meno gravi e una minore probabilità di complicazioni; si è ridotta in parallelo la percentuale di malati che hanno avuto bisogno di un ricovero in terapia intensiva”, hanno spiegato a Repubblica le coordinatrici dello studio Dora Buonfrate e Chiara Piubelli.
I ricercatori hanno così trovato una relazione tra la riduzione dei casi di Covid-19 tra aprile e maggio e una evidente e progressiva riduzione della carica virale nei soggetti infetti. Merito dell’introduzione delle misure di prevenzione che nei mesi di primavera si sono diffuse tra la popolazione: uso delle mascherine e distanziamento fisico, appunto.
I malati arrivati in ospedale a maggio, in un periodo di bassa esposizione al contagio, erano venuti a contatto con cariche virali più basse e avevano meno Sars-CoV-2 in circolo nell’organismo, anche fino a mille volte meno rispetto ai pazienti ricoverati a marzo.
Pertanto, per contenere il contagio del virus e i sintomi della malattia, è fondamentale indossare la mascherina e mantenere il distanziamento fisico. I ricercatori italiani hanno spigato che mantenere bassa la trasmissione del Coronavirus serve anche a ridurre la carica virale con cui si può entrare in contatto, diminuendo in questo modo la probabilità della comparsa della malattia Covid-19 o di manifestazioni cliniche gravi.
Questa circostanza spiega anche perché nei mesi estivi, seguiti al lockdown di primavera, i contagi sono stati soprattutto asintomatici, grazie alla riduzione della carica virale.
I ricercatori hanno evidenziato anche altri fattori che hanno contribuito alla riduzione dei contagi e della carica virale: l’isolamento delle persone infette e la quarantena dei loro contatti. Insieme a mascherine, distanziamento e igiene delle mani sono altre misure di prevenzione fondamentali.
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Che ne pensate unimamme di questa scoperta?
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