Contagi da Coronavirus in casa, come evitarli. Le regole di prevenzione degli esperti.
Nella seconda ondata dell’epidemia di Coronavirus in Italia i contagi si verificano soprattutto in famiglia. Uno dei componenti del nucleo familiare si infetta fuori casa e poi, senza saperlo perché il più delle volte è asintomatico o non ha ancora sviluppato i sintomi, contagia anche i propri familiari.
La vicinanza tra conviventi, la condivisione di oggetti di uso comune, come asciugamani, posate o bicchieri, trascorrere molto tempo insieme all’interno di una stanza chiusa sono tutte condizioni di inevitabile contagio se uno dei componenti del nucleo familiare è infetto.
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Indossare la mascherina in casa e stare a distanza dai conviventi è ovviamente impossibile. Se un familiare, tuttavia, è risultato positivo al tampone o presenta sintomi sospetti di Covid-19 deve stare lontano dagli altri e indossare la mascherina.
In caso di infezione da Coronavirus il familiare deve essere posto in isolamento, soggiornare in una stanza da solo e possibilmente utilizzare un bagno riservato. Condizioni che sono molto difficili da rispettare nelle case piccole di molte città italiane. Ecco perché sono stati allestiti degli alberghi per ospitare le persone positive al Coronavirus che devono stare in isolamento ma non hanno bisogno di ricovero in ospedale, perché asintomatiche e o con pochi sintomi.
Se un positivo al virus è costretto a rimanere a casa con i propri familiari, perché non ha un altro posto dove andare, oppure se in famiglia qualcuno non ancora testato presenta sintomi sospetti, ci sono alcune regole di prevenzione del contagio che si possono adottare. Ecco i consigli degli esperti.
Aumentano rapidamente i casi di Covid-19 in Italia, che stanno raddoppiando di settimana in settimana. Da una crescita lineare siamo passati a una esponenziale, ovvero quanto i contagi aumentano non più in modo progressivo ma raddoppiando. Se la diffusione del nuovo Coronavirus Sars-Cov-2 non sarà contenuta al più presto – un nuovo DPCM è stato annunciato – il nostro Paese rischia di raggiungere in poco tempo gli stessi numeri della Francia, dove si sono superati i 40mila contagi giornalieri.
È importante, dunque, la scrupolosa osservanza delle norme di prevenzione:
Gli esperti raccomandano anche di evitare le uscite inutili, limitandole allo stretto necessario, come raccomanda Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute.
Se le uscite di casa vanno limitate al massimo è anche e soprattutto per evitare di portare l’infezione da Coronavirus in casa e contagiare gli altri familiari. Infatti, come rileva l’Istituto Superiore di Sanità nel monitoraggio settimanale dei contagi, in collaborazione con il Ministero della Salute e le Regioni, più dell’80% dei contagi di Covid-19 (81,7% nella settimana dal 12 al 18 ottobre) avviene in famiglia. I focolai attuali si verificano soprattutto in ambito domiciliare. Va detto comunque che le case sono un contesto di amplificazione della circolazione virale e non il reale motore dell’epidemia. Come precisa l’Istituto Superiore di Sanità.
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In caso di un contagiato o sospetto caso di Covid-19 in casa, cosa bisogna fare per proteggere gli altri familiari conviventi dal rischio di infezione? Un aiuto arriva dai consigli degli esperti. In particolare, segnaliamo le indicazioni di Carlo Signorelli, professore di Igiene al San Raffaele di Milano.
Signorelli ha individuato 6 situazioni a rischio in casa, riportate da Repubblica.
Camera da letto. La persona con sintomi sospetti o in quarantena, perché positiva al virus o contatto di un positivo, non dovrebbe dormire nello stesso letto insieme al coniuge e nemmeno nella stessa camera con i fratelli. Questa, infatti, è una delle situazioni più rischiose perché tosse, starnuti e respiro a distanza ravvicinata espongono il coniuge o i fratelli alle goccioline potenzialmente infette.
Pasti e uso delle stoviglie. Dovrebbero essere normali norme di igiene ma spesso per pigrizia, promiscuità o fiducia non vengono osservate in casa. Le regole sono che: non si dovrebbe bere direttamente dalla bottiglia dalla quale tutti si servono, non si dovrebbero usare posate e bicchieri in comune, così come la forchetta o il cucchiaio personale non vanno utilizzati nella pentola dove i cibi sono preparati e nemmeno nel piatto di portata. Piatti e posate, poi, vanno lavati in lavastoviglie.
Bagno. Si tratta di un altro luogo a rischio per la promiscuità e la facilità con cui si sporca. Dovrebbe essere scontato che gli spazzolini da denti non vanno condivisi ma sono solo per l’uso personale. Lo stesso vale per gli asciugamani, che usiamo abitualmente sul viso: devono rimanere di uso personale. Se tutti usano lo stesso asciugamani in famiglia, aumenta anche il rischio di contagi. Importante, poi, è tenere pulito il bagno e igienizzarlo di frequente.
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Telefono. Anche il telefono, cellulare o no, può essere fonte di contagio perché utilizzato per parlare e posto vicino al viso. In questo modo, la cornetta del telefono fisso o la superficie dello smartphone si riempiono di goccioline. È importante dunque che il telefono venga igienizzato prima di passare da una persona all’altra. I disinfettanti in commercio da utilizzare con un panno saranno più che sufficienti.
Ascensore condominiale. Nei palazzi, l’ascensore con il suo vano ristretto e sempre chiuso, dove circola poca aria, può essere un luogo ad elevato rischio di contagio, soprattutto nella trasmissione del virus per via aerea, tramite aerosol, come hanno accertato recenti studi. L’ascensore, dunque, va usato il meno possibile per questi motivi. Signorelli consiglia di usarlo “da soli o al massimo con il congiunto”. Preferibile comunque fare le scale, anche per approfittare di un po’ di attività motoria.
Baci e abbracci. Infine la rinuncia più difficile: quella ad abbracciare e baciare le persone care. Se non si tratta di conviventi andrebbe evitato, soprattutto in caso di anziani e persone fragili, con condizioni patologiche pregresse. Bisogna evitare assolutamente che queste persone si contagino. Uno sforzo per proteggerle.
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