Il 24 ottobre si festeggia il nome Antonio. Scopriamo significato del nome e storia del santo ricordato oggi.
Antonio, un nome sicuramente importante: dal greco “nato prima“, o che fa fronte ai suoi avversari, che combatte.
Numerosissime le varianti maschili:
I simboli associati sono:
Circa il santo, il 24 ottobre si festeggia Sant’Antonio Maria Claret, una figura del secolo XIX al cui nome è tuttora legata una congregazione religiosa diffusa in tutti i continenti, quella dei Missionari del Cuore Immacolato di Maria, detti appunto Clarettiani.
Nato in Catalogna in una famiglia profondamente cristiana, viene ordinato a 28 anni. Vuole diventare missionario e si reca a Roma ma per motivi di salute non può. Entra allora come novizio tra i Gesuiti, ma dopo pochi mesi deve tornare in patria perché malato.
Per sette anni predica numerosissime missioni popolari in tutta la Catalogna e le isole Canarie conquistando un’immensa popolarità, anche come taumaturgo. Sa mettere insieme la gente dando vita ad associazioni e gruppi.
Nel 1849 fonda la Congregazione apostolica dei Figli dell’Immacolato Cuore di Maria, oggi anche conosciuti come Missionari Clarettiani. Sempre nello stesso anno viene nominato arcivescovo i Santiago di Cuba (all’epoca appartenente alla corona di Spagna), arriva in diocesi nel febbraio di 1851.
Nel suo strenuo lavoro apostolico affronta i gravi problemi morali, religiosi e sociali dell’Isola:
ai quali si aggiungono due calamità che colpiscono la popolazione:
Nell’ambito sociale, promuove l’agricoltura, anche con diverse pubblicazioni e creando una fattoria-modello a Camagüey.
Oltre a questo crea in ogni parrocchia una cassa di risparmio, opera pioniera in America Latina.
Promuove l’educazione cercando Istituti religiosi e creando egli stesso insieme alla Venerabile Maria Antonia Paris la congregazione delle Religiose di Maria Immacolata (Missionarie Clarettiane).
La sua strenua fortezza nel difendere i diritti della Chiesa e i diritti umani gli crea numerosi nemici tra i politici e i corrotti, subendo minacce e attentati. Nel 1857 la regina lo richiama a Madrid come suo confessore. In questa tappa continua ad annunziare il Vangelo nella capitale e in tutta la penisola.
Esiliato in Francia nel 1868 arriva con la regina a Parigi e, anche qui, prosegue le sue predicazioni.
Perseguitato ancora dalla rivoluzione, si rifugia nel monastero di Fontfroide presso Narbona, dove spira santamente il 24 ottobre del 1870.
Sulla tomba vengono scolpite le parole di papa Gregorio VII: “Ho amato la giustizia e odiato l’iniquità, per questo muoio in esilio“. Il suo corpo si venera nella Casa Madre dei Clarettiani a Vic (Barcellona).
Nel 1950 viene proclamato santo.
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E’ considerato patrono de:
Insomma, unimamme convinte adesso del nome?
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