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Con il nuovo Dpcm cambia anche la didattica nelle scuole, sopratutto in quelle superiori. Le Regioni interessate.
Il 24 ottobre è stato reso noto il nuovo Dpcm che contiene le nuove misure per cercare di limitare la diffusione del Covid19. Il Dpcm è entrato in vigore da oggi, 26 ottobre, ed interessa tutti gli ambiti sociali ed economici del nostro Paese, dalle palestre, ai ristoranti ed anche la scuola.
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Il Dpcm è stato firmato del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e dal Ministro per la Salute, Roberto Speranza. Ecco cosa cambia per la scuola.
Con la pubblicazione del nuovo Dpcm che sarà valido fino alla fine di novembre cambiano anche le regole adottate fino ad adesso per la scuola. Nei grioni scorsi, a seguito dell’aumento dei contagi, già alcune Regioni avevano previsto delle misure restrittivi più severe. In alcune Regioni le scuole sono state in un primo momento chiuse definitivamente, vedi la Campania e la rivolta pacifica delle mamme, per poi riaprire, ma con un sistema misto di lezioni con didattica in presenza e a distanza alternata negli istituti superiori. Molti governatori hanno scelto il 50% delle lezioni online.
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Per le Regioni che hanno scelto quest’ultima misura, entro domani 27 ottobre si dovranno adeguare andando a modificare la percentuale di Dad che non potrà essere inferiore al 75%, come confermato dal ministero per l’istruzione: “Per le scuole dell’infanzia e le istituzioni scolastiche del primo ciclo l’attività didattica resta in presenza. Per le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado la soglia minima di erogazione dell’attività in didattica digitale integrata è incrementata, secondo le nuove disposizioni, ad almeno il 75%, anche qualora le ordinanze regionali rechino un limite inferiore“.
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Ad oggi le Regioni nelle quali la Dad è già prevista per le scuole del secondo ciclo sono:
Altre Regioni, come la Basilicata, il Friuli venezia Giulia, il Lazio, la Liguria, Le Marche, il Piemonte e l’Umbria da domani attiveranno la Dad per il 50%, mentre l’Alto Adige l’attiverà per il 30%, ma dal 9 novembre.
Come sempre c’è chi è in disaccordo con le nuove norme, ad esempio, il presidente dell’Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola, Antonello Giannelli ha affermato: “Ad oggi, e lo dico ragionando sui dati diffusi, ridurre la frequenza a scuola che non è luogo di contagio, o comunque lo è meno di altri, è un controsenso. In questi sei mesi non si è fatto nulla per potenziare la medicina territoriale e il sistema dei trasporti, auspico che questo venga fatto ora con i fondi appositamente stanziati, in modo che non venga compromesso del tutto questo anno scolastico e con esso il diritto allo studio dei ragazzi delle scuole superiori”.
Confermata la sospensione dei viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o di gemellaggio. Le riunioni degli organi collegiali delle istituzioni scolastiche ed educative di ogni ordine grado possono essere svolte in presenza e a distanza, in base alle possibilità di garantire il distanziamento fisico. Il rinnovo degli organi collegiali può avvenire con modalità a distanza, purché venga garantita la segretezza delle operazioni.
Voi unimamme cosa ne pensate di questo nuovo Dpcm?
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