Una mamma blogger ha deciso di condividere, in modo ironico e dissacrante, le verità scomode sulla maternità che ogni donna dovrebbe conoscere prima di diventare mamma.
Unimmame per quanto vi siate preparate all’arrivo di un figlio, dovrete comunque venire a patti con una nuova incredibili realtà che vi sconvolge la vita.
Una mamma blogger ha quindi deciso di condividere, in modo ironico e dissacrante, qualche verità sull’immediato post parto.
L’elenco di verità sul postparto di una mamma
Attenzione perché non si tratta di cose graziose, questa mamma blooger, Bekki Pope, non ha affatto intenzione di addolcire la pillola. Quindi se non siete più che pronte ad affrontare alcune verità non leggete l’elenco che segue, pubblicato sulla sua pagina Facebook con la foto del suo bambino.
Un post, il suo, che ha avuto più di 120 mila mi piace e 80 mila condivisioni.
“20 cose da sapere quando hai appena spinto fuori il tuo bambino”
1- il dolore del dopo. Dolore. Dopo. Chi lo sapeva? Quando Dio ha creato le donne per partorire ci ha veramente fregate…
2- la prima pipì: prendi una brocca e versala sulle tue parti intime, come se stesti cercando di diventare una star del porno. Aiuta
3- la tua prima cacca. Non andare in panico. Non stai avendo un altro bimbo. Ti senti solo in quel modo. Ricorda la taglia della cosa che hai spinto fuori dalla tua parte intima anteriore, la prospettiva di spingere fuori ciò che è nella parte posteriore non ti sembrerà così scoraggiante. Il tuo sedere non cadrà. O potrebbe farlo. Se hai le emorroidi, cosa che probabilmente hai.
4- il tuo bambino sembra strano... Davvero strano. “oh come è carino questo bellissimo bambino” ti verrà detto e accetterai l’opinione delle altre persone, ma a tesembrerà un glabro vecchio nonno con il sangue secco e la pelle attaccata alla faccia rugosa.
5- le loro parti intime sono buffe. Ti preoccuperai dell’impatto che avranno sulle loro vite se dovessero rimanere in quel modo. Le piccole pepite dei maschi sono delle dimensione di noci intere. Ma sono della taglia di una noce nella parte superiore che nessuno vuole. A quanto pare questo gonfiore diminuirà presto. Se non lo fanno il soprannome di tuo figlio a scuola sarà “grandi p***e”.
6- la loro prima cacca non è proprio cacca. E’ catrame. Le ostetriche entrano di nascosto di notte, riempiono il pannolino di tuo figlio con la melassa e poi ti mettono alla prova per capire se riesci a sbarazzartene o vedere se decidi di dargli un’occhiata e cominci a cercare su Google “perché i pannolini arrivano già pre-riempiti di marmite (una crema spalmabile di colore marrone scuro).
7- la tua prima doccia sarà come una scena di Carrie. E’ normale. Ti farà sentire come se non potessi più stare bene e poi camminerai per sempre come John Wayne, e potresti, ma ti sentirai meglio per la doccia. Laverai letteralmente via le tue colpe (se il tuo bimbo è nato fuori dal matrimonio in ogni caso)
8- le ostetriche come bambini. Arriveranno e li tireranno su senza preavviso. Spremeranno i loro testicoli, massaggeranno le loro pance per fargli fare la cacca, giocheranno con la loro faccia così tanto che ti sembrerà che il piccolo abbia fatto il botox dopo che te lo restituiranno.
9- il tuo bambino ti odia. Non è il pianto. E’ la comunicazione con il suo padrone – il diavolo – su quanto il loro piano per distruggervi stia funzionando. Seriamente non ti odia. Può sembrare che non pianga mai quando gli altri lo tengono in braccio o che gli piaccia tenervi sveglie tutta la notte, ma, davvero, è così dipendente da te che è imbarazzante.
10- dirai la parola “attaccati” più spesso di quanto tu abbia mai fatto nella tua vita. L’idea di una persona minuscola che succhia dai tuoi capezzoli diventa improvvisamente realtà. In questo momento ti sentirai come una vera mamma. E come una mucca.
11- ci sono persone in ospedale che sentono l’odore della tua vulnerabilità. Scatteranno foto del tuo bambino che sembra carino e proveranno a chiederti 1 milione di sterline per questo. Scorreranno tra le 50 foto che hanno fatto del tuo bambino nella stessa posizione, chiedendoti di scegliere le tue favorite e se hai un compagno come il mio vuol dire che dovrete fare nuovamente il mutuo della casa per quando avrà finito…
12- il cibo da ospedale in è così cattivo che le persone preferirebbero restare nel dolore a casa piuttosto che mangiare “pesche e crema pasticcera”. La crema pasticcera è un tantino bollente con un goccio di latte materno mescolato e le pesche sono parti del corpo che sono state imbevute di zucchero durante la notte. E non mangiare la mousse al cioccolato. Proprio no.
13- Fa le puzzette. Rutta. Ha il singhiozzo. Fa strani suoni durante il sonno che ti fanno pensare che ti alzerai e troverai Chucky (la bambola assassina) nel lettino con la testa che gira mentre ride. Spererai che le persone sappiano che è il bambino e non te. Non che saprai se stai facendo le puzzette. Il controllo dei muscoli del tuo sfintere è un po’ carente al momento.
14- Tutti quelli che hai incontrato vorranno venire in ospedale a trovarti. Le persone sono sovraeccitate nell’andare in visita negli ospedali. Si sentono VIP quando camminano in un reparto. Tu sei una VIP (very in pain person)- una persona che sta male. E sembri e ti senti come la morte. Quindi accetta visitatori solo se sei d’accordo. Sarai ancora così piena di medicine che fare conversazione con adulti è come cercare di setacciare la farina con una rete da pesca. Tutto si riversa fuori da te e niente di questa m***a smette di scorrere.
15- La tua pancia assomiglia a un pallone che si sta lentamente sgonfiando e ti sentirai molto dispiaciuta per lei. Se la premi arriverai alla conclusione che potrebbe essere il trampolino ideale per Stuart Little. O che se lo tagliassi adesso lo staff della cucina dell’ospedale potrebbe usarlo e liberarsene come se fosse gelatina di pesche.
16- Vogliono subito che usi i contraccettivi. Innumerevoli ostetriche verranno da te e ti diranno quanto sei fertile e quanto sei incline a rimanere di nuovo incinta. Dimenticano però una cosa fondamentale, che non farai mai più sesso. Non vuoi più vedere un pene. E se uno ti viene vicino molto probabilmente lo distruggerai per il bene di tutte le donne. Fine.
17- Tutto è arrabbiato. Il tuo cervello è arrabbiato, tu sei arrabbiata, la tua pancia, la tua vescica, il tuo sedere lo sono. La tua vagina non lo è, c***o è livida. Dalle un po’ di tempo per calmarsi, ma in questo momento tu e lei non siete amiche…
18- Le persone ti chiedono se ti è già arrivato il latte e tu quasi aspetti che qualcuno con un costume di Cravendale (marca di latte inglese) attraversi la porta e rimanga per sempre con te, passandoti il latte quando il tuo bimbo ne ha bisogno. Non è vero. Ciò che accade davvero è che dopo 3 giorni le tue tette cominciano a perdere come se avessero dimenticato che sono seni e ora credano di essere irrigatori da giardino. Il giardino di chi non lo sapete, ma dato il tasso a cui iniziano ad innaffiare dev’essere quello della Regina…
19- Vogliono che tu vada a casa il prima possibile. Stai occupando un prezioso spazio letto e ora che hai consegnato il tuo pacco umano puzzolente e l’hanno controllato per assicurarsi che non sia un dipinto dal vivo di Picasso, sei libera di andare. No. Non fino a quando non sei pronta. Prenditi tutto l’aiuto e i consigli di cui hai bisogno perché una volta che sarai a casa il tuo bebè si aspetterà che tu sappia cosa stai facendo e vorrai essere rimasta più a lungo in ospedale. Rimanda il seggiolino per la macchina un po’ più a lungo.
20- Smetti di preoccuparvi. Non sei una superdonna. Non c’è altra cosa tanto normale e perfetta. Tu sei normali, il tuo bambino è normale. Non ti stanno giudicando. Fanno affidamento su di te e sul tuo essere responsabile per un altro essere umano che non è un pezzo di torta. E’ un pezzo di “oh mio Dio non posso farlo!”. Tu puoi. E ogni giorno sarà più facile. Respira mamma.
Sei cresciuta e hai spinto fuori un piccolo campione. Non c’è niente che tu non possa fare. Eccetto dormire.
Unimamme, voi ci ritrovate in questa descrizione? Aggiungereste qualcosa?
Noi vi lasciamo con 23 suggerimenti per affrontare la vita da neomamme.