La pandemia di Covid aumenta il disagio mentale nei bambini e nei ragazzi. Lo sostiene uno studio britannico.
La pandemia di Covid-19 sta mettendo in serio pericolo la salute della popolazione mondiale, non solo per gli effetti diretti del virus ma anche per quelli indiretti. Al di là dei problemi respiratori e delle complicanze del coronavirus, abbiamo visto che la diffusione dei contagi con il sovraccarico di ospedali, studi medici e centri di cura, impedisce un adeguato trattamento di altre patologie, rinvia esami di prevenzione e screening, rallentando la diagnosi di altre malattie anche gravi.
Accanto a questi problemi ci sono anche quelli legati alla salute mentale. Lo stress creato da lunghi mesi di incertezza e ansie sulla diffusione dei contagi, l’infodemia e l’esplosione delle fake news, le misure di restrizione delle libertà personali, a cominciare dal lockdown, hanno lasciato le persone molto provate, anche con pesanti conseguenze psicologiche.
Cambiare improvvisamente abitudini a scuola, sul lavoro e nella vita sociale crea disorientamento e disagi. Vivere nella paura di un virus molto contagioso, che nella maggior parte dei casi provoca una malattia con pochi sintomi e guaribile ma in alcuni casi può essere mortale, alla lunga è logorante. Una sofferenza mentale a cui si aggiunge quella per le persone care che non sono sopravvissute alla malattia.
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In questa situazione difficile, chi soffre di più sono i bambini e i ragazzi. Come hanno già dimostrato numerosi studi. Privati della loro routine quotidiana, allontanati dagli amici e dalle attività del tempo libero, durante il lockdown e ora con le nuove restrizioni, i bambini e ragazzi subiscono un forte aumento del disagio mentale a causa della pandemia. Ora la conferma arriva da un nuovo studio britannico.
A causa della pandemia di Covid-19 sono aumentati i disturbi mentali nei bambini negli adolescenti. Lo ha certificato uno studio britannico mettendo a confronto la salute mentale dei più giovani nel 2020 con quella dei bambini e ragazzi nel 2017.
Lo studio è stato commissionato dal National Health Service (NHS), il servizio sanitario pubblico del Regno Unito, e ha impiegato diverse università e diversi centri di ricerca. Non si tratta in realtà di una nuova ricerca ma del follow-up di un’indagine già realizzata nel 2017: “Mental Health and Young People Survey (MHCYP) 2017“.
I ricercatori hanno contattato di nuovo i 3.570 bambini e ragazzi dello studio del 2017, per verificare l’evoluzione della loro salute mentale a distanza di 3 anni e soprattutto conoscere le loro condizioni durante la pandemia di Coronavirus a luglio 2020.
Ai bambini e ragazzi è stato sottoposto un questionario con domande specifiche sulle loro esperienze di vita familiare, scolastiche e di servizi pubblici, comprese le loro preoccupazioni e ansie durante la pandemia. Altre informazioni sullo stato di salute mentale di bambini e ragazzi sono state raccolte dai genitori.
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I ricercatori hanno suddiviso i bambini e ragazzi per fasce di età:
I dati sono stati distinti tra maschi e femmine e in base alle probabilità di soffrire di un disturbo mentale.
L’indagine ha scoperto un incremento dei disturbi mentali rispetto al 2017. I ricercatori hanno accertato che nel 2020 1 bambino su 6 (16,0%) di età compresa tra 5 e 16 anni è stato individuato come affetto da un probabile disturbo mentale, in aumento rispetto a 1 su 9(10,8%) nel 2017. L’aumento è stato evidente sia nei ragazzi che nelle ragazze.
Inoltre, la probabilità di disturbo mentale aumenta con l’età, con una notevole differenza di sesso per la fascia di età più avanzata, quella dai 17 ai 22 anni. In questo caso, infatti, il 27,2% delle ragazze e il 13,3% dei ragazzi sono stati identificati come affetti da un probabile disturbo mentale.
Tra le ragazze nella fascia di età tra 11 e16 anni, il 63,8% di coloro con un probabile disturbo mentale aveva visto o sentito una discussione tra gli adulti in famiglia, rispetto al 46,8% di quelle che non avevano probabilità di avere un disturbo mentale.
Nei bambini e ragazzi dai 5 ai 22 anni, il 58,9% di coloro che avevano un probabile disturbo mentale hanno riferito di avere avuto problemi di sonno. Questo è accaduto soprattutto per i ragazzi dai 17 ai 22 anni (il 69,6%) e meno in quelli dagli 11 ai 16 anni (50,5%) e nei bambini dai 5 ai 10 anni (52,5%).
Inoltre, lo studio ha stabilito che anche le difficoltà economiche della famiglia avevano inciso sulla salute mentale di bambini e ragazzi. Nella fascia di età dai 5 ai 16 anni, infatti, i bambini e ragazzi con possibili disturbi mentali avevano più del doppio la probabilità di vivere un una famiglia indietro con i pagamenti (16,3%) rispetto ai bambini e ragazzi senza disturbi mentali (6,4%).
Infine, i bambini e ragazzi con probabile disturbo mentale erano più inclini a dire che il lockdown aveva peggiorato la loro vita (54,1% dagli 11 ai 16 anni e 59% dai 17 ai 22 anni), rispetto a quelli che non sembravano avere un disturbo mentale (39,2% e 37,3% rispettivamente).
Lo studio è stato finanziato dal Department of Health and Social Care (Dipartimento di Salute e Assistenza Sociale), commissionato da NHS Digital e condotto dall’Office for National Statistics (Ufficio Nazionale di Statistica), dal National Centre for Social Research e dalle università di Cambridge ed Exter, è stato pubblicato sul portale del National Health Service.
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Che ne pensate unimamme di questo studio? Preoccupante è dire poco.
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