Il contatto “pelle a pelle” fornisce al neonato effetti benefici a breve e lungo termine. Vediamo quali studi sostengono lo skin to skin e come praticarlo, anche in sala parto.
Il modo in cui un bambino appena nato viene accolto nel mondo nelle ore che seguono il parto può avere delle conseguenze sia a breve che a lungo termine. Il contatto pelle a pelle tra una madre e il suo bambino appena partorito è una della cose più importanti e belle che ci siano ed è anche un precetto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’International Children’s emergency Fund delle Nazioni Unite.
Vediamo insieme quali sono i benefici dello skin to skin per il neonato alla nascita, anche nel caso di taglio cesareo (TC), le 9 fasi istintive del neonato alla nascita con il contatto pelle a pelle continuo e gli studi a supporto.
Come si può leggere sul sito dell’ Unicef:
“Skin-to-skin contact is a key part of the Unicef UK Baby Friendly Initiative standards. It helps the baby to adjust to life outside the womb and is highly important for supporting mothers to initiate breastfeeding and to develop a close, loving relationship with their baby”
Traduzione:
“Il contatto pelle a pelle è fondamentale per gli standard dell’Unicef UK Baby Friendly Initiative. Grazie ad esso il bambino si adatta meglio alla vita fuori dall’utero ed è un grande aiuto per le mamme nell’ allattamento al seno e nel stabilire con il loro bambino una relazione amorevole e appagante”.
Il contatto immediato tra mamma e bambino è importante già nei primissimi momenti di vita del bambino: fin da subito il bambino ha bisogno di un contatto immediato e prolungato con la madre “pelle a pelle“. Anche se appena nato il bambino è in grado di trovare da solo il seno della madre. Questo momento è importantissimo per un allattamento esclusivo e duraturo.
Nel contatto pelle a pelle il bambino nudo, coperto solo sulla schiena da un panno, è a pancia in giù sul petto nudo della mamma, in modo che abbia il naso e la bocca liberi per respirare. Quando il bambino è tenuto pelle a pelle riesce a sentire il il battito del cuore della mamma, il suo respiro, il suo odore, il contatto tra i due è completo.
Grazie allo skin to skin che lo conforta, il neonato riesce ad abituarsi al nuovo ambiente. Grazie allo skin to skin il bambino riesce a:
Anche se una mamma ha latte abbondante il piccolo che si attacca male poppa di meno e la mamma diventa più incline a sviluppare problemi, come dotti bloccati e mastite come riportato sull‘International Breastfeeding Center. Un buon attaccamento è importante affinché il bimbo riceva tutto il latte disponibile.
Non bisogna andare nel panico se il piccino non si attacca subito, il bimbo deve mangiare quando ne sente il bisogno e mostra segni di essere pronto, tenendolo vicino alla mamma questo sarà evidente. Forzarli è controproducente, se si forza un bambino ad attaccarsi al seno e lui non lo fa, il passo successivo potrebbe essere quello di passare alla formula.
Gli effetti dell’ossitocina nel bambino sono:
L’ossitocina inoltre favorisce la creazione di un legame indissolubile madre-figlio (bonding): facilita il rilassamento, l’attrazione, il riconoscimento facciale e i comportamenti accudenti della madre. L’ossitocina infine stimola le contrazioni uterine favorendo il ritorno alla normalità dell’utero.
Altro ormone importante è la prolattina che stimola le ghiandole mammarie a produrre latte.
Il comportamento dei neonati messi a contatto pelle a pelle con la madre subito dopo il parto e senza interruzioni fino alla fine del primo allattamento, presenta 9 fasi fondamentali.
Già negli anni ‘70 l’infermiera svedese Ann-Marie Widstrom, diplomata in ostetricia, iniziò a notare un modello di comportamento nei bambini che venivano posti a contatto con la madre, che permetteva loro di abituarsi in modo tranquillo alla vita extrauterina. La Windstrom cominciò a documentare le proprie osservazioni pubblicandole nel 1990.
Nel 2011, l’Healthy Children Project ha prodotto un film, “The magical hour” che documentava queste nove fasi istintive osservate dalla Windstrom. Vediamo, come si legge su Born & Infant Nursing Reviews n.13, quali sono:
Uno studio svedese, di cui abbiamo parlato nell’articolo “Le prime ore di vita dei neonati: tutto quello che c’è da sapere” ha voluto concentrarsi nei primi 10 minuti di vita del neonato.
Non c’è alcuna ragione medica o controindicazione perché il bimbo non venga in contatto pelle a pelle con la mamma dopo il parto, le procedure mediche non dovrebbero interferire. Il piccolo dovrebbe essere posizionato sull’ addome della mamma e lasciato libero di ricercare il seno materno, senza essere forzato, rispettando i suoi tempi.
Si tratta del primo viaggio al di fuori dell’utero e mamma e piccolo dovrebbero poterselo godere in pace. Naturalmente l’ostetrica, una doula, ecc… dovrebbero rimanere presenti se è necessario, ma in modo discreto, soprattutto se una mamma ha ricevuto delle medicine durante il travaglio e il parto.
Gli ostetrici, gli anestesisti e tutti coloro che si occupano delle cure neonatali devono essere formati riguardo alla motivazione che porta a introdurre questo contatto nella sala operatoria e alle prove concrete che supportano tale scelta, inclusi i molti benefici per madri e bambini in condizioni stabili. La donna va informata e incoraggiata, è bene che capisca cosa accade nel suo corpo e come poter accudire e proteggere al meglio il suo bambino.
La “sincronia termica” tra mamme e neonati prematuri sottoposti a Kangaroo Mother Care (o marsupio-terapia) a contatto con la pelle della madre, è altrettanto importante per i neonati che sono appena usciti dal tepore dell’utero materno e si trovano improvvisamente nel più fresco ambiente extrauterino, bagnati e probabilmente infreddoliti. Inoltre aiuta anche lo sviluppo della flora batterica dell’epidermide del neonato
Anche le linee guida della “Nice Intrapartum Care 2014”, Assistenza intrapartum per donne e bambini sani, raccomandano e incoraggiano un contatto pelle a pelle precoce. Esse sono:
Persino i bimbi prematuri respirano meglio grazie al contatto pelle a pelle, sempre se le condizioni di salute del piccolo lo consentono. E anche se il neonato non si attacca al seno nelle prime due ora il contatto pelle a pelle rimane comunque importante per entrambi.
Com’è noto il parto cesareo ostacola l’arrivo immediato della montata lattea e posticipa dunque l’inizio dell’allattamento al seno incrementando contestualmente le probabilità di ricorso all’uso di latte artificiale.
Una ricerca pubblicata da alcuni studiosi dell’Università di Sidney si concentra in particolare sui parti cesarei e prova a far emergere quanto sia fondamentale proprio e soprattutto in un parto di questo tipo che il contatto pelle a pelle tra madre e neonato avvenga il prima possibile.
A proposito dell’allattamento la ricerca ha dimostrato che un contatto pelle a pelle immediato o il prima possibile dopo un parto cesareo può aumentare le probabilità di iniziare subito l’allattamento: il tempo necessario per la prima poppata diminuisce significativamente, aumentando la serenità delle mamme e riducendo lo stress del neonato.
Bisognerebbe quindi educare a questa pratica le future mamme e i futuri papà, ma soprattutto gli operatori del settore come ostetriche e infermiere. La ricerca fornisce prove scientifiche che mettendo in atto questa pratica si ottengono:
La ricerca si conclude quindi con l’auspicio che le strutture sanitarie recepiscano l’importanza dello skin to skin tra madre e figlio e che facciano di tutto per agevolarlo eliminando ogni ostacolo strutturale, procedurale o psicologico a questa pratica.
Lo skin to skin viene raccomandato da tutte le maggiori organizzazioni che si occupano del benessere dei neonati, tra cui:
Vista l’importanza della termoregolazione:
Kajsa Brimdyr, una ricercatrice esperta in Medical Anthropology, Cultural Anthropology e Gynaecology, insieme ad altri ricercatori, ha sviluppato un algoritmo di implementazione per migliorare la pratica pelle a pelle nella prima ora dopo la nascita.
Questo nuovo algoritmo serve per analizzare la pratica del pelle a pelle nella prima ora utilizzando due set di dati e suggerisce opportunità per il miglioramento della pratica. L’algoritmo considera
Come scrive la Brimdyr, l’uso di uno strumento per analizzare l’implementazione della cura pelle a pelle nella prima ora dopo la nascita mette in luce i successi, le barriere e le opportunità di miglioramento per raggiungere lo standard di cura per i bambini.
Secondo i dati dell‘Infant Feeding Survey 2010, centro informazioni sull’assistenza sanitaria sociale, fonte centrale e autorevole dell’Inghilterra sull’informazione sanitaria e sociale, la maggior parte delle madri (81%) avuto un contatto pelle a pelle con il loro bambino entro un’ora dalla nascita, salendo all’88% entro 24 ore.
“Questo è stato un aumento significativo del 2005 (quando era del 72% entro un’ora; 81% entro 24 ore). Quasi 4 mamme su cinque hanno detto che hanno avuto un contatto pelle a pelle per tutto il tempo che volevano nel 2010 (79%) “. Come si legge sul loro sito, l’inizio dell’allattamento al seno è stato molto di più per i bambini esposti al contatto pelle a pelle (da 1 a 12 ore dopo la nascita l’84% mentre la percentuale scende a 61% per i neonati senza contatto)
James Prescott, neurologo presso il National Institute of Child Health and Human Development, concorda sul fatto che il tocco e il movimento siano importanti per lo sviluppo del cervello. Il dottor Prescott ha esaminato le descrizioni delle culture primitive. Dopo aver analizzato 49 culture è stato in grado di predire quali sarebbero state violente e quali più pacifiche.
Nelle culture in cui il bimbo veniva trasportato a contatto della mamma nel corso dei primo anno le persone erano più pacifiche.
Su Biological Psychiatry, è stata pubblicata una ricerca, di cui abbiamo parlato nell’articolo “Canguro terapia sui prematuri: effetti positivi anche dopo 10 anni” condotta dalla dottoressa Ruth Feldman, docente della Barland University che ha puntato sull’effetto del contatto pelle a pelle sui nati prematuri, la cosiddetta “Canguro Terapia”.
In modo particolare, i ricercatori si sono concentrati sul confronto tra l’incubatrice e questo nuovo tipo di intervento chiamato Canguro Terapia, una tecnica nata per preservare i piccoli nati in Colombia dal rischio di ipotermia dal momento che, a causa della povertà in quel paese, c’è carenza di incubatrici. Gli studiosi hanno mostrato i seguenti risultati:
Questa indagine quindi ci ricorda quanto forte e potente possa essere la forza del contatto materno e le sue conseguenze a lungo termine: l’influenza positiva sullo sviluppo del cervello e la profonda relazione tra madre e bimbo
Un’altro studio applicato a 100 prematuri di cui abbiamo parlato nell’articolo “La terapia che riduce il rischio di morte dei bambini prematuri del 36%” somministrare loro la “Canguro Terapia” può evitare il pericolo di un peso troppo basso e il rischio di morte del 36%. Questo nuovo studio pubblicato sul Journal of Pediatrics quantifica i benefici individuando che con la canguro terapia:
Purtroppo l’uso della canguro terapia dipende da diversi fattori, come l’orientamento medico di chi gestisce l’ospedale, le clausole di sicurezza, ecc…
La Canguro terapia quindi può aiutare tanti piccoli prematuri in tutto il mondo. I benefici però si avvertono anche sulle mamme che sono più inclini ad allattare al seno. A fronte di questo l’OMS ha inserito la canguro terapia nelle linee guida da applicare ai bimbi che pesano meno di 2 chili. In questo articolo “8 splendide immagini illustrano la migliore cura per i prematuri (FOTO)“, alcune immagini bellissime.
Una ricerca, Acta Pediatrica pubblicata su Science Daily di cui abbiamo parlato nell’articolo “Bambini prematuri curati dalle mamme: l’incredibile scoperta scientifica“, rivela che il canto delle madri di bambini prematuri ai loro figli durante il contatto pelle a pelle migliora la salute dei piccoli e anche la loro.
Per un neonato trovarsi a contatto con la pelle della madre è il modo migliore per abituarsi alla vita al di fuori dell’utero e fornisce effetti benefici a breve e lungo termine. Un contatto pelle a pelle subito dopo il parto aumenta la stabilità fisiologica, il benessere psico-emotivo e sostiene lo sviluppo cerebrale del bambino.
Non è solo un bel modo per venire accolti dal mondo, è un aiuto al benessere del neonato, il contatto pelle a pelle con il bambino appena partorito è per una famiglia un’esperienza unica e irripetibile, un’esperienza della quale non è giusto privarla.
Care unimamme siete riuscite ad avere un contatto pelle a pelle continuo con vostro figlio alla nascita? Personalmente ho un ricordo davvero speciale di quei momenti, che mi hanno cambiato l’esistenza, e trasformata in una mamma.
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