Ecco tutto quello che una quasi mamma deve sapere sul parto ai tempi del Covid19. Le linee guida del Ministero della salute.
Il Covid19, purtroppo, è tornato più prepotente che mai. Stiamo rivivendo una seconda ondata e finché non ci sarà una cura puntuale o non uscirà il vaccino ci ritroveremo ad essere ostaggio di questo virus.
Molti Paesi europei sono già corsi ai ripari con il lockdown: la Francia e la Gran Bretagna lo hanno annunciato proprio in questi giorni.
Nel nostro Paese si attende un nuovo dpcm che probabilmente sarà annunciato già domani, dove, si vocifera, alcune regioni, quelle più colpite, saranno costrette a un nuovo lockdown.
Per il momento sono solo ipotesi, ma è nell’aria che ci saranno delle restrinzioni ancora più forti rispetto alla settimana scorsa visto l’aumento dei contagi.
Intanto il Ministero della salute ha deciso di fare una sezione apposita per le donne, soprattutto riferita a quelle che si trovano in gravidanza in questo momento.
Per il momento ci sono vari studi che cercano di capire quale sia la trasmissione tra madre e feto proprio durante i nove mesi di gestazione e quindi se una mamma positiva al Covid19 può trasmettere il virus al proprio bambino in pancia.
In un articolo precedente si è affrontato un tale discorso: ed ecco cosa è venuto fuori.
Nel frattempo sul parto in sé sono state fatte già delle restrinzioni. In questi mesi ai papà non è stato possibile assistere le loro compagne o mogli durtante il parto.
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In tantissime, infatti, si sono ritrovate a vivere questo momento completamente da sole, un’esperienza che non è proprio facilissima.
Ma pare che la presenza dei papà in sala parto dipenda dalla politica di ogni ospedale, in quanto ognuno ha una propria linea guida.
In base a quello che c’è scritto sul sito del Ministero della salute, pare che il contagio sia molto più elevato tra le donne, almeno nei mesi della prima ondata. Il 53% del sesso femminile è positivo al virus.
Durante l’estate però c’è stato un cambiamento di rotta, tanto che tra il 17 agosto e il 30 agosto, il contagio è stato superiore tra gli uomini che le donne.
Durante il periodo della gravidanza, raccomanda il Ministero, è necessario stare molto attente dato che con il cambiamento ormonale in atto è molto più facile poter contrarre il virus.
Tuttavia in base però al report dell’Istituto superiore di sanità, le donne in gravidanza non risultano essere più a rischio di quelle non gravide.
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Ancora oggi, come si è scritto in precedenza, si sta cercando di capire se la trasmissione tra madre e festo del virus sia certa oppure no.
Il risultato è che si tratti di un evento raro ma possibile, almeno nei casi analizzati fino ad adesso. I neonati positivi al Covid19 si possono essere infettati presumibilmente per vari motivi, prima o dopo il parto una volta a contatto con la madre.
In ogni caso, nessuno dei neonati positivi al Covid19 ha presentato delle criticità, non destando grandi preoccupazioni.
Per quanto riguarda il parto, le donne positive al Covid19 non devono necessariamente effettuare un parto cesareo, di conseguenza rimangono le linee attuali nei casi in cui una donna incinta deve procedere con il parto cesareo.
Per le donne che, invece, partoriranno naturalmente, anche se positive al Covid19, non sembrano che ci siano controindicazioni nel procedere con l’analgesia epidurale.
Anzi questa è raccomandata rispetto all’anestesia generale nel caso in cui sia necessario dover ricorrere a un cesareo di emergenza o urgenza.
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E voi unimamme eravate a conoscenza di queste linee guida fornite dal Ministero della salute per le donne incinte?
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