Il sonno nel post parto può essere un vero e proprio miraggio, ecco come organizzare la giornata in base agli orari del bambino.
Finalmente dopo nove lunghi mesi potete tenere il bimbo tra le vostre braccia. Certo l’emozione è indescrivibile, ma in gioco entrano una serie di fattori che, nonostante ci si prepari tra libri e consigli di conscenti, si è sempre impreparati.
Inoltre poi il post parto è un pò complicato per tutte le donne e per molte può sfociare in una brutta depressione come si è parlato in qualche articolo precedente.
Se si dovesse avvertire il non stare troppo bene, il consiglio è quello di rivolgersi a un medico o di chiedere aiuto. Mostrare le proprie debolezze in un momento come questo non è sinonimo di non essere una buona mamma, ma semplicemente fa parte della natura umana.
Ecco che il sonno può avere una componente davvero importante per riuscire a gestire la nuova vita dopo la nascita del bambino.
In base ad alcuni studi si è visto che i neogenitori potranno recuperare le ore di sonno solo dopo i sei anni del bambino, ma ci sono alcuni trucchetti per poter aggirare questa situazione riuscendo a non arrivare a fine giornata stremati, ma con ancora un pò di forze.
Poter dormire qualche ora quando si ha un bambino piccolo è una questione di sopravvivenza.
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Non riuscire a farlo soprattutto nei mesi successivi la nascita del bambino può portare a una serie di malesseri tra cui irritabilità, stanchezza, svogliatezza, sentimenti che portano a riunchiudersi in se stessi.
Insomma il post parto è davvero pesante è la stanchezza, l’ansia e il sonno possono prevalere su tutto il resto iniziando a innescare delle emozioni contrastanti tra di loro che potrebbero sfociare in un adepressione.
Per questo motivo è bene tenere a mente delle linee guida per pianificare le ore di sonno, quando il bambino dorme che di certo saranno in orari strambi della giornata, ma come si è detto in precedenza si tratta di sopravvivenza.
Dunque una delle primissime cose da fare è quella di mettere il neonato di notte vicino al proprio letto in una culla o nella più famosa next to me. Questo evita di farvi alzare dal letto, quando è l’ora della poppata o quando il bambino inizia a piangere disperato.
L’allattamento al seno è fondamentale. Il latte del seno contiene un ormone chiamato prolattina che può indurre sonnolenza e quindi fare in modo che il bambino dormi di più.
Altro stratagemma di fondamentale importanza è quello di chiedere aiuto al proprio partner. Cercate di fare i turni durante la notte, in modo tale che alternandovi, una notte su due si riuscirà a dormire.
La depressione post parto non va sottovalutata e proprio per questo è necessario non sottovalutare i primi segnali come tristezza, irritabilità, perdita di appetito, incapacità di concentrarsi e problemi di sonno.
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Certo, ovviamente, bisogna tenere in considerazione che nelle due settimane dopo il parto è normale sentirsi in questo modo, soprattutto perché è necessario fare i conti con qualcosa di totalmente nuovo.
Il problema insorge nel momento in cui questi problemi si prolungano per più tempo, è lì che bisogna iniziare a prendere provvedimenti.
Infine, cosa importantissima da fare è quella di chiedere aiuto. Non vergognatevi di farlo, ma chiedere una mano ai parenti più prossimi o anche al proprio compagno non farà di voi una cattiva madre.
In ultimo, dopo il parto soffrire il sonno è normale, l’importante è non scoraggiarsi. In fondo lo stile di vita è totalmente cambiato rispetto a un tempo e perciò è necessario farci l’abitudie.
Così per riuscire a riposare un pò, nei primi tempi è bene iniziare a prendere i ritmi del bambino. Quando lui si addormenta, riposate anche voi, lasciate ad un altro momento la pulizia della casa o lo stendere i panni.
Al primo posto ci siete voi e la vostra salute, semmai iniziate a delegare come ad esempio al vostro compagno.
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E voi unimamme come avete organizzato il vostro sonno dopo il parto?
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