Il 2 novembre è la festa della Commemorazione dei Defunti. Scopriamo origine della festa e le usanze.
Dopo i Santi i defunti. Da sempre la tradizione lega queste due ricorrenze del calendario liturgico: il primo novembre ci si ricorda dei Santi, celebrandoli per un giorno nel loro insieme (Ognissanti, appunto), e il 2 si passa poi alla Commemorazione dei defunti, un momento per ricordarci in modo speciale di chi non c’è più, persone che ogni giorno sono nel nostro cuore ma a cui in questa particolare ricorrenza possiamo rivolgere un pensiero speciale.
2 novembre: la giornata per ricordare chi non c’è più
Si tratta solitamente del giorno in cui anche chi abita oramai lontano da casa vi torna per una visita al cimitero, ma ogni città e regione mette in campo usanze diverse e particolari:
- a Massa Carrara è l’occasione del bèn d’i morti, un’usanza per la quale chi se ne andava lasciava ai propri cari il dovere di aiutare i bisognosi distribuendo cibo;
- all’Argentario si cucivano invece grandi tasche sulle vesti dei bambini orfani, bisacce in cui chi voleva poteva lasciare cibo o denaro, e sulle tombe dei piccoli scomparsi si posavano delle scarpine perché nella notte le loro anime avrebbero camminato tra i vivi;
- in Sicilia la notte tra l’uno e il due novembre si crede che i defunti lascino doni e dolciumi per i bambini.
Ma da dove nasce l’idea di dedicare una giornata a chi ci ha lasciato?
L’ispirazione viene direttamente da un antico rito bizantino, l’occasione per ricordare i morti nel sabato che precedeva di due settimana l’inizio della quaresima.
La Chiesa Cattolica pare però si rifaccia direttamente a quella latina: la tradizione vuole infatti che sia stato l’abate benedettino Sant’Odilone di Cluny ad ordinare nel 998 che le campane dell’abbazia fossero fatte suonare con rintocchi funebri dopo i vespri del 1 novembre per celebrare i defunti.
Dobbiamo però attendere il XV secolo perché la festività, con il nome di Anniversarium Omnium Animarum, compaia nell’Ordo Romaus, un insieme di riti e cerimonie papali celebrati nella Città Eterna.
Un momento dunque non solo profondo per il sentimento che suscita ma anche per l’origine ben più che antica.
I secoli sembrano però non averlo scalfito e ancora oggi in molti Paesi del mondo si dedica il 2 novembre al ricordo dei defunti: nelle Filippine ad esempio di abbelliscono le tombe recitando una preghiera.
In questo giorno i cristiani hanno la possibilità di pregare ed offrire messe in suffragio delle anime dei defunti che si trovano ancora in Purgatorio, quindi per liberarli dalle pene. E questo non solo per le anime dei propri cari, ma soprattutto per quelle che non hanno persone vive che le ricordino.
E voi unimamme, come ricorderete chi è volato lontano restando comunque nel vostro cuore?