A quanto pare la fertilità maschile è sempre più a rischio a causa del clima che di anno in anno è sempre più caldo.
Sono sempre di più le coppie che hanno difficoltà ad avere un bambino e molto spesso queste si recano in centri specializzati per risalire al problema.
Sulla fertilità in generale sia dell’uomo sia della donna sono tanti gli studi che si stanno portando avanti, ma il dato pù rilevante è che nel nostro Paese le nascite sono in netto declino.
Le motivazioni riguardo questo sono diverse e vanno dalla mancanza di solidità economica che molte coppie vivono, mancanza di lavoro, volontà di affermazione nel lavoro da parte delle donne e infine anche i problemi di fertilità.
Nel campo femminile, le ricerche sulla fertilità sono molto più avanzate tanto che in un articolo passato si è parlato di alcune nuove tecniche che puntano a ringiovanire le ovaie.
Per quanto riguarda quella maschile invece, alcuni passi avanti si stanno facendo sul dna mitocondriale proprio per comprendere il come mai molti uomini siano infertili.
Nonostante questi studi, ce ne sono altri che si concentrano sul quali altri fattori possono essere responsabili dell’infertilità maschile e tra questi ci sono: il clima, il fumo e l’alimentazione.
Pare che il cambiamento climatico sia uno dei nemici più forti della fertilità maschile. Il continuo aumento delle temperature, in aggiunta allo smog, a contaminanti chimici e radiazioni, possono mettere a rischio la capacità riproduttiva dell’uomo.
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Secondo alcuni dati rilasciati dagli andrologi, il numero medio degli spermatozoi degli uomini oggi si è dimezzato rispetto a 40 anni fa, tanto che un italiano su dieci è infertile.
E pare che il cambiamento climatico sia strettamente legato a queste difficoltà. È assodato, quindi, che l’aumento delle temperature provochino dei danni nella fertilità maschile, rispetto a quella femminile.
Tanto che si è notato che in alcune specie di animali anche pochi gradi in più possono dimezzare la fertilità.
Alcune ricerche su degli animali specifici come farfalle elicotteri hanno confermato questa tesi, ecco cosa ha dichiarato Alessandro Palmieri, Presidente SIA, su Ansa: “mostrano che l’aumento delle temperature sta probabilmente contribuendo all’estinzione di alcune specie perché l’apparato riproduttivo maschile e gli spermatozoi sono molto sensibili al caldo. Inoltre, gli effetti negativi si tramandano anche sulla prole eventualmente generata che risulta meno fertile, con un 25% di riduzione delle capacità riproduttive”.
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Anche l’esposizione dei maschi al calore durante l’eta adolescenziale può compromettere seriamente la fertilità cosa che si può riscontrare bene nell’età adulta.
Si è riscontrato che anche solo l’aumento di un grado della temperatura esterna può avere conseguenze sulla temperatura scrotale dell’uomo, accrescendo questa dello 0,1% e compromettendo così la fertilità.
Insomma pare che l’infertilità maschile non sia solo dovuta a fattori esterni che fino ad adesso sono sempre stati imputati come principali cause delle problematiche relative alla riproduttività maschile, ma anche all’aumento delle temperature.
Dunque il cambiamento climatico è davvero qualcosa di serio.
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E voi unimamme eravate a conoscenza di queste ricerche?
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