L’appello del pedagogista Daniele Novara a non chiudere la scuola: “nessun adolescente normale può pensare di vivere in questo modo”. E’ contro natura sostiene l’esperto.
Purtroppo per tanti ragazzi il lockdown è già iniziato dato che non possono più andare a scuola. Alle superiori si fa la DAD già da un bel po’ e adesso con il nuovo DPCM, anche la seconda e la terza media delle zone rosse d’Italia dovranno farla. Inoltre hanno chiuso palestre, cinema, i ragazzi non si possono incontrare. Purtroppo gli adolescenti pagheranno molto caro il prezzo di queste decisioni secondo il pedagogista Daniele Novara.
La preside del Liceo Ginnasio Statale Orazio di Roma, come abbiamo raccontato nell’articolo “La lettera di una preside ai suoi studenti“, ha scritto in questi giorni una lettera ai suoi studenti per incoraggiarli, in questo momento di difficolta, per il passaggio da una didattica in presenza alla DAD a distanza.
Nel suo nuovo libro Daniele Novara denuncia questa situazione:
“Vogliono chiudere le scuole? Per me è sbagliato, ma almeno ci diano i dati. E si renda possibile qualcosa che mitighi gli effetti negativi”
Certo rispetto al lockdown di marzo questa volta sono in tanti a chiedere di tenere aperte le scuole. Adesso c’è più comunicazione come spiega il pedagogista, si può quantomeno discutere, “anche se la comunicazione è sempre dominata dall’istanza assolutista dei bollettino quotidiano”.
Secondo Novara si pensa che chiudendo di più ci si salvi di più ma non è così. Almeno per quanto riguarda i bambini secondo Novara c’è un po’ più di consapevolezza ma il vero problema sono gli adolescenti.
Il presidente dell’Istituto superiore di sanita, Silvio Brusaferro, ha messo in guardia dall’utilizzo eccessivo della didattica a distanza. Come abbiamo detto sull’articolo “La DAD è un rischio per gli studenti: l’allarme del Cts“, il comitato tecnico scientifico ha chiesto di mettere a verbale che esistono dei reali rischi psicologici per gli adolescenti.
Come spiega il pedagogista “Oggi sono molto più preoccupato per gli adolescenti, che di fatto sono già in lockdown. Credo che come politica e come opinione pubblica non ci rendiamo conto di quale sacrificio stiamo pretendendo da loro”.
Secondo Novara stiamo pretendendo dai nostri adolescenti delle prove contro natura. Per un adolescente le relazioni sono fondamentali, lo stare coi propri coetanei e non lo stare a casa sotto lo sguardo vigile di mamma e papà.
Secondo Novara “nessun adolescente normale può pensare di vivere in questo modo è una cosa contro natura, contro il loro sviluppo e la loro crescita“.
“Gli stiamo dicendo che stare con i pari è pericoloso. Dal punto di vista psicologico è tutto il contrario, ad essere pericoloso è una permanenza così dilatata nel nido materno. L’isolamento in adolescenza è per antonomasia una minaccia. Se li spingiamo verso l’isolamento, magari il virus abbasserà la sua potenza ma senz’altro nei nostri ragazzi aumenterà la depressione.
Questa è una certezza. Le conseguenze sulla salute mentale dei ragazzi, a livello di depressione, demotivazione, atti autolesionistici, sono già state documentate.
Non si può mettere in lockdown una generazione che ha pochissimo a che fare con la patologia, non parlo del contagio, solo perché potrebbero entrare in contatto con gli anziani. Piuttosto mettiamo al sicuro gli anziani.”
Secondo Novara un lockdown temporaneo andrebbe fatto sugli anziani che sono più a rischio e in ogni non si dovrebbe assolutamente chiudere la scuola per i preadolescenti: se la decisione per i liceali è stata presa, bisognerebbe quantomeno inventarsi qualcosa affinché i ragazzi possano avere una vita sociale in presenza se non a scuola almeno in altri contesti.
Una scuola senza alunni non è scuola secondo Novara, la DAD è un succedaneo della scuola “come il caffè d’orzo che prendo al posto del caffè, se non posso assumere caffeina. Questo per onestà intellettuale deve essere chiaro. Detto questo, certo, siamo tutti d’accordo che c’è DAD e DAD“.
La relazione è la chiave del procedimento di apprendimento, le tecnologie sono preziose se secondo Novara “ci consentono di realizzare anche a distanza le condizioni di laboratorio, introducendo alla esperienzialità della ricerca, della scoperta, dell’esplorazione: una DAD maieutica”.
Ma se si tratta di videolezioni frontali allora queste lezioni sono davvero troppo stressanti a livello psicologico e non portano ad apprendere dato che , come dice Novara “una persona non è in grado di imparare ascoltando ascoltando ascoltando… La scienza ci dice al contrario che le persone (tanto più i bambini) imparano facendo esperienza“.
Secondo il pedagogista grazie alla DAD si sono scoperte molte lacune del corpo insegnanti, incapace spesso di organizzare una lezione se non sui contenuti. Secondo Novara si tratta di una tendenza tipica dei nostri tempi: l’assenza di attenzione alla metodologia pedagogica.
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Nel suo libro Daniele Novara fa anche proposte:
“Il modello narcisistico, che ha soppiantato la cultura della comunità e della condivisione, ha reso sempre più fragili e confusi gli adulti. Con ricadute importanti sulla gestione dei figli, fino alla tirannia infantile.
Parallelamente, di riforma in riforma, le famiglie sono state penalizzate: oggi sulle loro spalle pesano costi e oneri che non tutti se la sentono di sostenere, per non parlare della penuria di servizi come i nidi, che ancora oggi obbliga le donne a scegliere tra lavoro e famiglia. Ecco perché una su 4, nel nostro Paese, non fa figli“.
Questo libro vuole essere un appello alle istituzioni affinché tornino ad occuparsi dei bambini e delle famiglie. L’impegno dei pedagogisti, spiega Daniele Novara, è cambiare la società:
“non ci si può battere per i bambini se non ti batti per una società migliore. E non ci potrà mai essere un bambino felice in una società infelice”
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Ragazzi, ecco come vivere con coraggio l’adolescenza.
Ecco i miei consigli per tutti gli adolescenti.
Sei all’inizio di un lungo viaggio. Prendi tutto quello che puoi. Fai una bella scorta di esperienze. Le parole del grande poeta greco Costantino Kavafis, nella poesia Itaca, sembrano fatte apposta per accompagnarti:
“… Devi augurarti che la strada sia lunga, che i mattini d’estate siano tanti, quando nei porti, finalmente e con che gioia, toccherai terra tu per la prima volta: negli empori fenici indugia e acquista madreperle, coralli, ebano e ambre, tutta merce fina, anche aromi penetranti d’ogni sorta, più aromi inebrianti che puoi, va in molte città egizie impara una quantità di cose dai dotti. Sempre devi avere in mente Itaca, raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio metta piede sull’isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezze da Itaca …”
Buona adolescenza! Daniele Novara
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